Neapolis - Toponomastica Siracusa

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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Neapolis

NEAPOLIS

La quarta parte della città fu chiamata Neapolis (Napoli) cioè Città Nuova da Nea e Polis. Scrisse Cicerone nelle Verr. «Poiché fu ultima edificata appellasi Neapolis e comprende un grandissimo teatro, due egregi templi, l'uno di Cerere l'altro di Libera e la statua di Apolline che appellasi Temenite molto bella e grandissima». Tucidide ci narra nel lib. VI il motivo della fabbricazione delle mura, avvenute nel II anno della CXI olimpiade «Per quello inverno sollevarono anche i Siracusani un muro dinanzi la città in tutta quella parte dalla quale guarda le Epipoli, incluso dentro Temenite, di modo che se forse mai combattessero, dalla parte da cui più inferma era la città non potessero circonvallarsi».
Dopo la vittoria di Imera, avvenuta nel 480 a.C., Gelone a maggior ornamento della città, fece costruire in onore di Cerere e di Proserpina, due nuovi templi, i quali furono rinchiusi da un solo muro. Non si può dire con certezza in quale punto furono eretti. Cicerone li pone nella Neapolis e lo stesso pare voglia dire Diodoro, quando parla del saccheggio di quei due templi e del sobborgo di Acradina fatto da Imilcone nel 396 a.C. Quel sobborgo facilmente occupabile dai nemici non poteva essere che Neapolis, in quanto Tica, unita ad Acradina forse sotto il governo di Gelone, doveva essere circondata da un muro ai tempi di Trasibulo.
E' bene, però, notare che, prima del 396 a.C., non si può propriamente parlare di una Neapolis come parte integrante della città; esisteva un sobborgo forse di poche case sparse attorno al temenos del tempio di Apollo; solo più tardi quel sobborgo crebbe tanto da diventare, e per lo splendore degli edifici e per il numero degli abitanti, una nuova città.
Dionisio aggiunse Neapolis ad Acradina per mezzo di una cinta di mura, completamento forse di quella muraglia che i Siracusani per premunirsi da un assalto degli Ateniesi, avevano eretto attorno al Temenite prolungando quella muraglia fin quasi al porto grande. Cosi Dionisio volle chiudere anche quella parte bassa, per quale era entrato Imilcome nel 396 a.C. Questa nuova costruzione fu compiuta nel 385 a.C. (35).
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