toponimi Siracusa
C
COZZO SPINETA Cozzo è il siciliano di colle, monte, ciglione. Il vocabolo deriva dal vecchio francese Cols, Cox (234). In vecchio siciliano Cozzu. Il termine è usatissimo in tutta la Sicilia per designare colline, monticelli e parti culminanti di essi. Spineta, in siciliano Spinitu, potrebbe derivare o dal greco Spelaion, in italiano Spelaita, Spelonca, Caverna abitata oppure da Spilas (cfr. spina) scoglio ma anche roccione a margine di fiume. Tale toponomastica in fondo dà largamente ragione al tipo di struttura geologica ed orografica del terreno come pure all'azione antropica su quei luoghi. (234) Burguy, Grìamm. de Ut langue d'oil. CUGNI La voce è molto diffusa in Sicilia per indicare alture arrotondate o spianate sulla cima, con forma a terrazzo. Secondo F. Giuffrida il termine deriverebbe da cuneo. Secondo C. Avolio il termine deriverebbe dal greco come che significa casamento rurale. Di Zagaria o Zacaria Il signor Amore (235) mi assicura che nel dialetto della zona, mentre col termine zagara si intende il fiore d'arancio, con zagaria si intende la fioritura dell'ulivo. Al Cugno zagaria non esistono sorgenti o pozzi d'acqua tali da far pensare a colture agrumarie mentre, a giudicare dai grossi tronchi di ulivo esistenti, da centinaia di anni ha predominato quest'ultima coltura. Di Cassaro Nella carta 1:50.000 di Siracusa del 1883 leggesi Cugni di Cassero. «La voce Cacyrum, a giudizio di Bocharto, nasce dalla dizione fenicia Cycar, trasportato l'ordine delle vocali, ed in lingua latina s'interpreta Planities, cioè pianura». Non possiamo escludere che il toponimo possa derivare: I) da un qualche castelletto o fortezza che in tempi antichi doveva esistere in quel luogo. Per quanto attualmente non si vede alcun resto. Dobbiamo a tal proposito considerare che molti edifici rasi al suolo in tempi remoti da violenti terremoti scomparvero completamente dal loro sito in quanto l'uomo riutilizzò quei blocchi già squadrati per edificare altre opere murarie nei dintorni. II siciliano Cassaru, inteso come castello, deriva dall'arabo Qasr a sua volta derivante dal greco Castron e dal latino Castrum. 2) O da Castri che deriva dall'arabo Hasirah ed aveva significato di stuoia (236). 3) O da Chasira che deriva sempre dall'arabo Hasira ed aveva significato di deposito d'uva raccolta durante la vendemmia «Accipere in Chasira eiusdem vinee» (not. Salerno, PA 1337) «in Xhaseria diete vinee» (not. Traverso, PA 1420) oppure di recipiente intessuto di ferule o giunchi atto a conservare farina, orano, legumi (Pasqualino, Vocabolario siciliano etimologico italiano e latino PA 1795).