toponimi Siracusa - Toponomastica Siracusa

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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toponimi Siracusa

C
CALDERINI Attualmente è il toponimo dato a quella stretta e rialzata lingua di terra che si protende fra il mare del porto grande e quelle che furono le saline di Siracusa. Va da punta Calderini (181) al faro (detto pure Calderini). Ho incontrato una (182) Cala Calda, nella Topografia Littorale di Sicilia dell'ing. Camilliano (183). Circa il significato del composto: Calde, ricorda il vocabolo greco Galades che indica una specie di conchiglia. Nel nostro caso può essere riferito sia a rocce sedimentarie di origine marina che si rinvengono in loco, come pure alla formazione valliva che si viene a formare fra Faro Calderini e Carrozzieri. Essa ricorda la forma di una valva conchiliare (Cala Calda). Rini è derivato dalla parola araba Ra'àyali che in italiano sta per stalla di buoi ed in siciliano si traduce con il termine generico di mannira. Il termine, tradotto, dovrebbe significare Stalla di buoi esistente a Calde. Non ci dobbiamo meravigliare se nel composto in questione una voce locale greca è unita ad una voce araba. Ciò si può spiegare supponendo che gli arabi insediatisi in questa zona inglobarono nella loro terminologia il toponimo che preesisteva nel precedente periodo greco-bizantino (184). (181) Nelle carte topografiche di Clausen (fine 1800) leggesi Punta Calderini. (182) Nella premessa alla topografia del Camilliano è specificato «Sappiasi che la voce scaro appresso li siciliani vale, quanto appresso li toscani la dittione Cala, voce pur usata nell'idioma siciliano, e significa propriamente, Seno di mare dentro al terreno, ove possa con sicurezza trattenersi alcun tempo qualche vascello, o simile; benché si amplii a significare ogni parte di lido, in cui si possa comodamente sbarcare... Si noti ancora, che li siciliani appellano plaja o praja, quel lido che dai toscani si dice spiaggia». Si sappia comunque che già in documenti siciliani e spagnoli del XIV sec. si incontra il vocabolo cala per cui si può supporre un'origine dello stesso dall'arabo Kallà (porto di ancoraggio; luogo protetto dai venti) a sua volta derivato dal verbo arabo Kalà (proteggere; custodire). (183) Nella descrizione del tratto di costa posto fra la spiaggia diella Maddalena e Siracusa così si espresse: «Dopo la punta della Maddalena segue la spiaggia del Sacramento; li scogli e la spiaggia di Sgotto con due ridotti non molto grandi, e il fonticello di S. Marta, che versa acqua dolce nella spiaggia suddetta. Questa conduce alla Punta del Papa, ed a certe rupi che addimandano li scogli delli Salarini. Segue Cala Calda, che tiene a rimpetto alquante secche; appresso sono le bocche del Pantano delle Colonne, così denominate per alcune meravigliose colonne, vestigio di Giove Olimpico, che ancora si mantengono in pie: poi la foce del fiume Anapo;... Segue la spiaggia di Anapo; il rivoletto delli Pantanelli; la spiaggia del ponticello di pietra: li scogli di S. Antonio; la foce delliMolini; e finalmente la nobilissima Città di Siracusa, edificata sull'isola Ortigia». (184) Toponomastica similare: i Caldarazzi a Militello. Il toponimo calanco che si rileva in località del territorio di Priolo e Feria deriva dal termine basso latino Calanca che in italiano significa valle, fondo agricolo posto in basso. Tale termine basso latino deriverebbe da Galades.
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