toponimi Siracusa
C
COZZO ROMITO Sempre vicino alla chiesa di S. Giovanni, a nord in direzione di viale Tica e in prossimità della Latomia del Casale, fino a che il cemento non distrusse buona parte di quel poco che rimaneva, si poteva osservare la necropoli chiamata del Cozzo Romito. Sull'origine del toponimo si può dire che cozzu sta per colle. Tale vocabolo deriva dal vecchio siciliano coczu. Romito sta per eremita. Chissà che in qualche periodo storico quelle grotte non siano state utilizzate come luogo di eremitaggio! ...La tua voce non ha suono, ma un'eco lontana che si perde nell’aria soffocata di scirocco ;... ... Il tuo corpo non ha spazio, ma un velo che si dissolve nella terra antica madre;... (Da «I giorni che precipitano» di Salvatore Cagliola) CAPITOLO III Località intorno alla Pentapoli SCALA GRECA Nella donazione di Tancredi del 1100, (96) a proposito della «contrada li cructi», si legge «e da questa grutta sale alla Via de Scala Greca, et vae da questa Via de Scala Greca e ietta alla Via Grande». Ed ancora nella donazione di Adelicia dell'anno 1140 (97) si legge «Et ab ipso capite tonnarie ad dexteram partem aliquantulum declinatur et ascenditur usque occidentem, et recte itur superius usque ad viam antiquam, que ducit ad scalam grecam, ubi est porta de lapidibus sectis et quadratis, et ab inde usque orientem per viam venitur ad magnam viam et...». Da ciò si deduce che Viam que ducit ad scalam grecam non era che una parte della Magnam Viam la quale doveva essere la strada principale che conduceva verso le varie contrade e città poste a Nord del territorio siracusano «post Tapsum, iuxta Siracusanam Viam» (98). Molti sono coloro che han¬no derivato il toponimo Scala Greca dalla Torre Galeagra che, posta in fondo all'attuale viale Scala Greca, guardava l'isola di Tapso a controllo della costa marina situata a Nord della Pentapoli. Sul significato di Galeagra scrisse il Fazello (100): «Nell'ultima parte di Acradina, verso settentrione, era una fortezza chiamata dai Greci Galeagra, che in nostra lingua vuol dire Torre dei Ribaldi, e soprastava al porto dei Trovili secondo Tucidide, della quale si vedono nel suo tempo molte reliquie grandissime e bellissime nella vigna di Pietro Agostano, poco lontano dal luogo chiamato Scala greca appresso al quale luogo era il porto dei Trogili secondo Livio e Tucidide». Secondo il mio modesto parere prende il nome della via «a scalini» che metteva in comunicazione la Magnam Viam della pianura a mare sul lato Nord della città con la Viam Antiquam dell'altipiano siracusano. La mia convinzione è rafforzata dal fatto che nelle aree a margine degli altipiani Iblei ci troviamo sempre di fronte a toponimi che indicano vie a scalini. E non è qui il caso fare paragoni di toponomastica con zone orograficamente similari del ragusano o del netinese dato che già nella stessa area troviamo parecchi toponimi indicanti vie a scalini. E' il caso di Climiti derivante dal greco bizantino Climax, Targia dall'arabo Dargàh, scala e scalunata dal siciliano scali. (96) Pometti. Carle delle Abbazie, pag. 268. Il documento è riportato in «Zona di S. Giovanni alle catacombe». (97) GARUFI. Per la Storia dei secoli XI e XII, pag. 354. (98) T. Fazello, De rebus Siculis decades duae, PA 1558, pag. 79. (99) Livio, libro 5°, terza deca «..Atque utrisque opportunus locus ad portum trogiliorum. prope turrim, quam voeant galeagram, est visus...». (100) Op. cit., pag. 245.