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Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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CASALE CASSIBILE - CASSIBILE FRAZ. DI SIRACUSA Il celebre geografo arabo Al-Idrisi nel suo libro intitolato «Lo svago per chi desidera percorrere le Regioni», lavoro comparso nel 1154 e rimasto celebre sotto il nome di «Libro del Re Ruggero», annotò: «Tra Noto e il mare sorge Cassibili, un casale che ha una buona posizione al centro di vaste terre da semina». Ma già il casale «Cassibula» venne citato nel diploma di fondazione della Diocesi Siracusana del 1090 (240) «... Infra quas divisiones Syracusas est cum omnibus pertinen- sis suis, Leontina, Nota, Pantegra, Cassibula, Bizinas... cum omnibus pertinensis suis, et alia castella et casalia, quae infra prae- dictos terminos aedificata sunt vel aedificabuntur...». Non è chiaro se questo casale sia lo stesso che si incontra in una donazione di Tancredi datata 1104 (241). Nei ruoli feudali di Federico III di Aragona risultava infeudato agli eredi di Garcia Pomar (242). Il casale si ritiene sorgesse in vicinanza di due necropoli bizantine del periodo altomedioevale che furono localizzate in contrada Fontane Bianche dal Fuhrer Schultze ai primi anni del nostro secolo. Oltre ad un casale Cassibula negli antichi documenti si rileva un Castellimi Cassibula. Esso fu menzionato in un privilegio di Papa Urbano II (1095) ed in una assegnazione del conte Ruggero al Vescovo di Siracusa. Con molta probabilità si tratta di quel castello posto sulle rive dell'omonimo fiume le cui abbondanti vestigia furono visitate dal Fazello e come tali viste fino ai primi anni del 1900. Non abbiamo notizie sulle cause che portarono alla scomparsa del casale di Cassibile, ma sappiamo che il feudo del Marchesato ha sempre avuto un adeguato numero di contadini e braccianti che lavoravano regolarmente queste terre. Fu il marchese Silvestro II Loffredo ad avvertire certe nuove istanze dei suoi dipendenti e sentire l'esigenza di costruire una borgata rurale. Infatti i lavori iniziarono intorno al 1850 e le prime case furono costruite lungo la strada che collega Siracusa ad Avola e Noto. «Morto Silvestro II, il 28-8-1854, per il colera di Messina, la sua opera fu continuata dal figlio Gaetano I°, che dopo una pausa di alcuni anni, causata dalla invasione garibaldina prima e piemontese, dopo il 1860-61, completò le varie costruzioni della borgata ed inaugurò nel 1870, per il culto del popolo, una bella chiesa di stile ottocentesco dedicata alla Sacra Famiglia. La borgata fornita di depositi, locanda e fondaco fu dotata pian piano dallo Stato di ufficio postale, scuola, caserma dei carabinieri, telefono. In principio, man mano che i giovani contadini si sposavano, venivano costruite nuove case che il marchese concedeva in uso gratuito per soddisfare le esigenze delle nuove famiglie. Questa situazione non durò a lungo in quanto il desiderio di avere una casa propria spinse, intorno al 1930, diversi cassibilesi ad acquistare, circa 500 metri a nord del preesistente borgo, dei piccoli stacchi di terreno dove poter costruire. In breve sorse un piccolo agglomerato, nel centro del quale, sul terreno donato dalla Baronessa Picone Demerata Magnano di San Lio, fu eretta nel 1931 una piccola chiesetta rustica dedicata a San Giuseppe» (243). Una rapida crescita edilizia si ebbe, come un pò per tutta la provincia, dagli anni 60 in poi. Intanto, nella seconda metà degli anni 50, una nuova serie di esigenze (244) portarono alla costruzione di nuove villette estive che invasero rapidamente la costa e l'entroterra di Fontane Bianche. Allo stato attuale, le due frazioni distano una dall'altra poche centinaia di metri e dato l'elevato numero di abitazioni e l'elevato numero di persone che vi risiedono effettivamente si è avanzata, da un pò di anni, presso le autorità competenti, la proposta di autonomia onde poter formare il comune di Cassibile-Fontane Bianche. (240) Rocco Pirri, Sicilia Sacra, I, p. 618; come pure De Michele nel suo De antiquo et novo statu Ecclesiae Syr., presso Biblioteca pubblica del Seminario. (241) Pirri, op. cit., I, pag. 619: «Alium casale, quod est iuxta viam, quae tendit Cassibulum». (242) Federico III di Aragona (n. 1342 m. 1377). Ruolo feudale in: Gregorio, Biblioteca scriptorum..., II p. 465. (243) Appunti datimi da padre Antonino Saitta, parroco di Cassibille. Al posto della piccola chiesa, grazie all'opera fattiva ed instancabile del sopra citato parroco, ne sorge ora un'altra molto ampia e modernamente arredata. (244) Tra cui il fatto di non poter più utilizzare, i siracusani, le spiagge e gli stabilimenti balneari di Fondaco Nuovo a causa dei vicini insediamenti industriali.
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