toponimi Siracusa
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ARSENALE - DARSENA Il termine deriva dall'arabo Dar As-san'ah (sec. Amari) che significa opificio, cantiere oppure da Dar sinà a 'fabrik, letteralmente «Casa del lavoro»; in italiano odierno il termine arsenale ha assunto significato di luogo dove si costruiscono, riparano ed armano navi da guerra Resti di un antico arsenale si trovano ubicati in vicinanza della via Arsenale (già via Arsenale Greco) e dello sbarcadero S. Lucia. Gli avanzi esistenti sono costituiti da lunghe fosse rettangolari con grandi pilastri, su cui agivano le macchine per tirare in secco le navi da riparare. Nè esiste discordanza fra quanto ritrovato ed il luogo indicatoci da autorevoli scrittori come Diodoro Siculo e Tucidide. Così si espresse Diodoro nel XIV libro: «(Dionigi) fece fabbricare dentro il circuito di queste mura una Rocca, che per la qualità della fabbrica, e per l'arte con la quale era fatta, era molto sicura in caso di repentini tumulti, ed apparecchiata soprattutto in caso di ritirata rapida, e col muro di questa fabbrica abbracciò l'Arsenale del porto minore, il cui nome Laccio si dice, che è di sessanta legni capace». E Tucidide nel lib. VII della sua storia narrando della guerra fra Ateniesi e Siracusani scrisse: «Trentacinque navi di Siracusani... partendosi dal porto grande e quarantacinque dal minore, dove era il loro arsenale, navigavano attorno...». L'arsenale venne dipinto nella pianta topografica di Siracusa presso la Galleria delle Carte Geografiche dei Musei Vaticani in Roma dal Danti e compreso nella cinquecentesca Carta della Sicilia. Non possiamo però stabilire se in quel tempo fosse ancora funzionante lì un arsenale. Si è più propensi nel ritenere che il pittore abbia visto i resti di quesrli antichi cantieri e ne abbia ricostruito a suo modo le fabbriche. Tanto è vero che il Mirabella, qualche centinaio di anni dopo, non accenna ad alcun ricordo di fabbriche, bensì «di questo arsenale si vedono alcune reliquie, e particolarmente un tempo, che'l mare del Porto Minore (come allo spesso suol fare) sta in secca, siccome io più d'una volta ho osservato e visto » (61). Dalla parola araba Dar as-san'ah deriva pure Darsena (62) che attualmente significa: parte interna di un porto dove si possono tenere custodite le navi in disarmo. Tale luogo in Siracusa corrisponde ad un tratto di quel canale che congiunge il porto grande al piccolo. (59) Questo vocabolo è oramai diffuso a livello internazionale nel senso di arse¬nale marittimo e con tale significato era già in uso fin dal tempo delle Repubbliche marinare. Arsena (anno 1112 codice diplomatico amalfitano). Tarsenal (in antico francese. da documenti inizio XIII secolo). Arsana (in latino antico anno 1206). Arsenà (in dialetto veneziano anno 1305). Tersana (in antico Pisano anno 1313). (60) LaKKUs vuol dire «bacino profondo» «stagno profondo», «fossa». Circa le ricerche di topografia sottomarina e la topografia dell'antica baia portuale del Lakkios vedasi G. Kapitan pag. 167-80 in Arch. St. Sir. 1967-68. (61) V. Mirabella-Alagona, Iconografi ne Siracusarium antiquorum explicatio. Agatino Apary in una descrizione delle nostre coste «Il porto piccolo era anticamente chiamato porto Marmora, ma attualmente è interamente pieno di fango e di sabbia al punto che non vi sono più di due piedi d'acqua» (Amsterdam 1734).