toponimi Siracusa - Toponomastica Siracusa

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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toponimi Siracusa

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GROTTA SANTA Il nome è legato ad un'ampia grotta in cui si venera un miracoloso Crocefisso che si ritiene appartenuto all'eremita Giuseppe Veneziano. La mistica spelonca per molti aspetti ha la struttura delle chiese rupestri del primo periodo del cristianesimo. La grotta, ad intervalli, è stata adibita a luogo di eremitaggio. Eremita, nel nostro secolo, è stata suor Chiara Di Mauro, alla quale, in questi anni, è stato aperto il processo di beatificazione. Scrisse il Cannarella sul Veneziano (67) «Mosso da fermo proposito, che gli sembrava un'ispirazione celeste, dopo aver pregato nella chiesa dei Padri Cappuccini, dove era solito recarsi, la quale distava allora due miglia dall'abitato della città, proseguì oltre nella campagna per un altro miglio e trovò una grotta, tutta sparsa intorno di spine ed erbacce. Gli parve adatta per il suo scopo e, colà accorrendo tutti i giorni, tra copiose lagrime e penitenze corporali, pregava a lungo e meditava la morte di Gesù Crocifisso e i dolori della sua Santissima Madre...». Un giorno, degli amici, fra cui c'era il nobile Cosimo Arelli della Targia, incuriositi dal suo strano comportamento, lo seguirono fino in quella grotta. Subito dopo lo trovarono immerso in meditazioni spirituali e col corpo martoriato da spine. Gli amici, sbalorditi e commossi, vollero subito seguire l'esempio dell'eremita, fondando la Congregazione di Gesù e Maria. Ben presto i congregati superarono il numero di centocinquanta persone. «Dopo la morte del Veneziano, avvenuta il primo marzo 1647, la grotta che era stata santificata dalle di lui preghiere e penitenze restò in abbandono anche perchè i corsari turchi imbaldanziti dalla presa di Candia, infestavano continuamente le nostre spiagge. Nel 1680 però, per Divina disposizione, fu trovato in fondo ad essa, un Crocefisso che vi era stato lasciato e che era stato ricoperto, nel corso di 33 anni, da pietre, terra e spini. Si rinnovò allora la memoria del Servo di Dio e si rimise in venerazione quella immagine benedetta di Gesù Crocefisso. Sul ciglione roccioso che sovrasta la mistica spelonca, fu collocata una grande croce di legno, e i marinai, passando di là con le barche, le rivolgevano un pio pensiero di devozione invocando anche protezione. Il sacerdote Francesco Li Greci il 14 novembre 1728, vi fece erigere un altare e fondò una cappellania per farvi celebrare, in tutti i venerdì dell'anno, la Santa Messa. La prima volta fu celebrato il sacrificio il 10 dicembre di quell'anno e dall'ora, quell'antro divenne un devoto santuario. I fedeli si recano a venerare specialmente il SS. Crocifisso di Grotta Santa come volgarmente è detto, nei venerdì di marzo e nella terza domenica di settembre, ma tante volte vi sono andati in pio pellegrinaggio nei gravi bisogni della città... Per attendere all'assistenza spirituale della popolazione stabile (nell'area di Grottasanta) sempre in aumento, l'arcivescovo di Siracusa Mons. Carabelli fece costruire nel 1932, sopra la grotta del Santuario, a spese del sommo Pontefice Pio XI e nell'area donata dai Marchesi di Castel Lentini una nuova graziosa chiesetta con annessa casa canonica. S.E. Mons. Baranzini, succeduto a Mons. Carabelli nel governo della Diocesi, con decreto del 23 agosto 1935 ha eretto la nuova parrocchia di Maria Santissima Addolorata affidandola all'ordine dei Servi di Maria». (67) G. Cannarella, Cenni biografici sul servo di Dio Giuseppe Veneziano, Siracusa 1935.
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