Boccadifuoco Domenico - Siracusani

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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Boccadifuoco Domenico

B

Tratto alla rivista "ISIRACUSANI" BIMETRALE DI ARTE STORIA E TRADIZIONI ANNO V N. 23 GENNAIO FEBBRAIO 2000.
Boccadifuoco di Piero Fillioley


 
Ecco disegnato a memoria, un "pezzo grosso", vale a dire un personaggio
Questi ha gremito con la molteplicità dei suoi impegni vitali, la storia contemporanea di Siracusa. E morto, novantenne, nell'autunno dello scorso anno, mentre imperversava sulla città un temporale.
Proveniva - ed è l'ultimo - da una stirpe imprenditoriale che ha fatto epoca nel mondo del trasporto sia commerciale che turistico: la saga dei Boccadifuoco — si potrebbe dire.
Ma lo spicco di lui, oltre alla perspicacia negli affari, era la vena inesauribile di ironia, una curiosa divisione dell'umore: animatore raffinato di saloni e di salotti, sapeva celiare, popolano, anche negli angiporti. Beffardo, perfino con se stesso: "mi chiamano Mimi, ma il mio nome è Domenico" — diceva, parafrasando la nota aria della Bohème.
Mimi aveva il dono di sapere raccontare, movimentandole, storie imprevedibili, anche vere, perfino sue proprie; e si faceva graffiante quando qualcuno, apposta, mostrava dubitare della straripante ostentata sua virilità: ma il sussulto di Mimi, anche teatrale, era sempre da signore. Nel periodo in cui fummo, lui ed io, eletti nel Consiglio Comunale, seppure in settori ideologici contrapposti, le schermaglie polemiche e i punti di vista diversificati finivano tuttavia con la panacea della sua verve, cioè in risatine e pacche sulle spalle. Per tutte (sarebbe lungo assai raccontarne tante) voglio ricordare quel segreto accordo ribellista che io e lui stipulammo, (piali capigruppo dei rispettivi settori, per prevalere, inaspettati, sulla preponderanza democristiana nel Consiglio Comunale anno 1950. Fu una operazione che preluse quella, poi famosa, di Silvio Milazzo nel Consiglio Regionale. Ma, il ripensamen¬to di Mimi, che scompigliò il disegno, fu da me criticato in seduta pubblica. Mimi replicò sornione, a modo suo, sorridente: «Come nel commercio s'usa rifiutare la merce diversa pattuita, così io — commerciante oculato - accortomi che questa partita non andava, l'ho disdetta!». C'era, tutto sommato, da ridere; ma io feci lo sforzo di evitarlo; a parte, ci furono le solite pacche sulle spalle. La singolare immagine di Mimi Boccadifuoco potrebbe colorirsi ancora di una aneddotica infinita. Ma bastano questi accenni al personaggio per stagliarsi portatore sano di umorismo e di amore, sali della vita.




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