Arezzo Gaetano della Targia
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Gaetano Arezzo della Targia
L’ultima missione del Corsaro del “Varsheich", tratto dal libro di Enzo Faraone "Sabbie Roventi"
Gaetano Arezzo della Targia, nacque a Siracusa il 31 luglio 1911, da antica aristocratica famiglia aretusea.
Trascorse tutta la sua spensierata giovinezza nella sua città, dove conseguì la maturità presso il prestigioso Liceo Classico "Gargallo".
Nel 1927 fu ammesso a frequentare la 1° classe alla Regia Accademia Navale di Livorno (d. p. 7 luglio 1927) presso lo Stato maggiore.
Alla conclusione del corso venne nominato sottotenente poi, dopo soli quattro anni, venne promosso al grado di Tenente di Vascello.
Il suo primo incarico con questo grado fu a bordo del Regio Sommergibile "Medusa", un'unità addetta all'addestramento di base a Pola.
Divenuto presto Ufficiale del "Medusa", Gaetano si trovò ad affrontare il 30 gennaio 1942, il sommergibile inglese "Thorn" che con un siluro ben assestato colpì mortalmente l'unità italiana presso le acque dell'Istria (Capo Promontore).
Il Ten. Arezzo della Targia, che risultò dopo essere uno dei due superstiti del vascello italiano, benché ferito ad un piede, ad una spalla ed a un occhio, si prodigò nell'intento di salvare quanto rimasto del suo equipaggio incaglia¬to col relitto nei bassi fondali.
Annaspavano in acqua con lui il Guardiamarina Fei con le gambe spezzate, ed il Guardiamarina Firpo, mentre il Comandante Bertarelli era riverso a bocconi col volto ricoperto di sangue, poco dopo sarebbe scomparso tra i flutti nel vano tentativo di salvare Fei.
Gaetano non si concesse il tempo di completare la convalescenza che richiese e ottenne un nuovo incarico, stavolta a bordo del Regio Sommergibile Classe 600 "Adua" (detta pure Africana) "Uarsciek".
Il Regio Sommergibile "UARSHEICH"
SCHEDA TECNICA del sommergibile:
il sommergibile Uarshiek
Questa unità costruita presso i cantieri TOSI di La Spezia era stata varata nel 1937, lunga 60, 18 metri, era spinta da due motori diesel fiat da 1400hp più due motori elettrici progettati dalla Marelli.
l'equipaggio era composto da: 4 ufficiali e 32 tra sottoufficiali e marinai, mentre l'armamento era composto da: 6 tubi lancia siluri, 1 cannone e 2 mitragliere singole.
La velocità max. in immersione era di: 7, 5 knt La velocità max. in superficie era di: 14 knt
Il suddetto sommergibile, la cui denominazione nel frattempo era stata variata in "Uarsciek", era stato inviato nel 1938 nell'Egeo per azioni di pattugliamento.
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, entrò a far parte del IV° gruppo Sommergibili di Taranto, con operatività nel canale di Sicilia fino al porto di Tobruk in Libia.
Nel 1941 il Regio Sommergibile Uarsciek, al comando del Ten. di Vascello Carlo Zanchi, fu dislocato tra Cagliari e Messina con l'intento di intercettare colpire l'intenso traffico della Royal Navy tra Malta e Gibilterra. Il 21 giugno del 1942 l'unità passò al comando del nostro Gaetano, che ingaggiò battaglia nell'agosto di quell'anno, colpendo la portaerei inglese "Furious", meritandosi di conseguenza una Medaglia d'Argento al V. M.
Dopo circa 15 missioni tra la Sicilia e Tobruk, il sommergibile della Regia Marina trasportò non meno di 19 tonnellate di munizioni destinate alle truppe dell'Asse, progressivamente schiacciate in quei mesi dalle debordanti forze della 8^ Armata britannica.
Era il periodo in cui l'unità era ormai stata inserita nel X° Gruppo Sommergibili di Augusta, e proprio dalla base siciliana partivano le missioni per l'Africa Settentrionale, con l'intento di dar linfa vitale alle decimate truppe italo-tedesche del Feldmaresciallo Erwin Rommel oramai allo stremo.
Nel dicembre del 1942, unitamente al R. Somm. "Topazio", ebbe il compito di scortare un importante convoglio navale (motonave "Foscolo") diretto a Tripoli.
I due sommergibili non avevano solo compito di scorta, ma anche di natura esplorativa ed offensiva nel prevenire attacchi da parte di naviglio ostile, era il 15 dicembre 1942.
Alle ore 05, 00 di quella calda alba, i Caccia britannici "Petard" e "Vassilissa Olga (della Marina greca)", (forse era presente una terza nave non identificata) in trasferimento da Bengasi a Malta, intercettarono il nostro sommergibile.
L'equipaggio del "Uarsceik" si rese conto della presenza nemica quando le unità inglesi iniziarono a sganciare bombe di profondità.
Tra il frastuono delle bombe, il Comandante Arezzo ordinò immediatamente il lancio di due siluri da poppa, manovra che pur non sortendo bersagli significativi, ebbe l'obiettivo di danneggiare una nave nemica e di conseguenza rallentare e disorientare lo sgancio di ulteriori cariche di profondità da parte delle due unità britanniche.
L'Ufficiale italiano, senza indugi, dando aria ad un doppiofondo, cerco di far riemergere rapidamente il vascello, che altrimenti sarebbe stato sicura mente preda degli esplosivi se fosse rimasto ancora immerso a proto superiori.
Salvo dalle bombe ed appena riemerso in superficie, il nostro somirgibile fu però illuminato dai proiettori nemici e fatto oggetto di intenso fuoco in direzione della torretta e della coperta.
Furono falciati all'istante il Comandante Arezzo, l'ufficiale in 2A, Nostromo, altri marinai furono feriti gravemente.
poco prima dell'affondamento
I pochi superstiti, senza comando ed in balia del fuoco nemico, ebbero prontezza di "autoaffondare" l' Uarsceik piuttosto che farlo diventare a preda per i nemici.
Mentre il nostro sommergibile affondava impietosamente di poppa, come un enorme cetaceo colpito mortalmente, i circa 30 marinai soperstiti furono raccolti in mare dai marinai inglesi.
Gaetano Arezzo della Targia, morì come su evidenziato, il 15 die 1942 conscio di aver servito il suo paese fino alla fine.
ultimi istanti prima di inabissarsi definitivamente
Ammetto, facendo ammenda di ignoranza, che fino a pochi mesi fa sconoscevo il motivo per cui in Piazza S. Giuseppe a Siracusa esistesse un Istituto Professionale Nautico a lui intitolato.
Spero vivamente che attraverso le mie poche righe, questo eroe dimenticato del mare sia meglio conosciuto e ricordato dalle generazioni avvenire.
Gaetano Arezzo della Targia onorificenze:
Medaglia d'Argento al V. M. : "Comandante di sommergibile di elevate capacità professionali, partecipava con sereno ardimento ed eroico spirito aggressivo alla battaglia mediterranea di mezz'agosto, attaccando decisamente un numeroso convoglio nemico potentemente scortato da forze navali e aeree. col tempestivo ed efficace lancio di siluri, infliggeva sicure perdite alla formazione avversaria, provocando il siluramento e l'affondamento di unità da guerra e mercantili, dimostrava nell'ardua brillante azione elette virtù militari e tenace volontà di vittoria". "uarsceik" - mediterraneo centrale - 1942
onoreficenze alla memoria
"Valente Comandante di sommergibile nel corso di ardua missione di guerra,
avvistata nottetempo una formazione navale avversaria, muoveva in superficie arditamente all'attacco. nonostante il sommergibile fosse stato scoperto, riusciva con abile manovra a silurare un incrociatore avversario. sottoposto a violenta caccia da parte di tre siluranti nemiche, nella impossibilità di resistere più a lungo in immersione a causa dei notevoli danni riportati, emergeva nell'intento di affrontare in superficie le preponderanti forze avversarie. nell'ardito tentativo, mentre raggiungeva il proprio posto da combattimento in torretta, cadeva colpito a morte da raffica nemica".
Enzo Faraone