Caravaggio a Siracusa
LA FUGA, LA SOSTA
Caravaggio a Siracusa
Di Pino Di Silvestro
In sovraccoperta: Caravaggio, Seppellimento di santa Lucia (particolare dell'opera restaurata presso l'Istituto Centrale del Restauro, portato a termine nel 1979 sotto la direzione di Michele Cordaro, in deposito presso la Galleria di Palazzo Bellomo di Siracusa). Foto dell'autore di Carlo Di Silvestro Progetto grafico di Enzo Aimini
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Una luce lancinante, bianca e mediterranea, insegue Michelangelo Merisi da Caravaggio da Malta a Siracusa. Caravaggio l'evaso, il clandestino, il genio senza patria, il pittore condannato a una diaspora senza fine, all'erranza che lo rende più moderno di ogni moderno. Quello di Pino Di Silvestro è un esordio memorabile. La fuga, la sosta è un romanzo che il lettore non dimenticherà facilmente. Letteratissima, barocca, vertiginosa - la lingua di questo nuovo scrittore vibra di meravigliosa perizia e di estro argomentativo, caratteristiche che egli eredita da Leonardo Sciascia, maestro di sottigliezza e di stile, e dalla lettura di Vincenzo Consolo.
"Querele, arresti, denunzie, vilipendi, fughe in altre terre. Condanne, remissioni: tutto in un mese, quello di settembre dell'anno milleseicentotré": durante il suo viaggio in mare e poi nella pausa ristoratrice della città siciliana, il grande artista non smette di ripensare ai suoi anni romani, ai capolavori realizzati e a quelli semplicemente sognati. Il furore contro i lerci pinturicchi del tempo, i plagiari, gli imitatori si stempera nella dolcezza e nello strazio del ricordo degli amici perduti e delle ragazze amate, delle prostitute e dei loro bambinelli bastardi che egli seppe trasformare in immagini sacre. È ormai un Caravaggio stanco, devastato, in preda ad accensioni di "sfinimento estatico" e di "allucinato stordimento". Come, molti secoli dopo, capitò a Pasolini, anche il pittore lombardo immaginò se stesso decomporsi sotto la luce di quel mare. E tuttavia, nel documentatissimo romanzo di Pino Di Silvestro, Caravaggio non abdica mai al suo sguardo eretico sulle cose del mondo. Un mondo di nature morte. Di bellezze umili e screziate. Tutto colore, tutto è vita e nostalgia della vita. Uomini e pesci, cielo e terra, acqua e polvere. Dolorosa bellezza di un sentimento che trasfigura gli oggetti e al tempo stesso li rispetta. Il Caravaggio di Di Silvestro non dimentica la cruci critica di Roberto Longhi. L'avventura non offende la teoria, non la tradisce. La prosa di questo sorprendente scrittore - così lirica e al tempo stesso asciutta e precisa e mai estenuata - ci mostra l'anima e la toponomastica di una città antica e perduta, ricca di umori e di storie, scenario perfetto alla "sosta" (come se si trattasse di una via crucis) di un artista dal sentimento radicale e diverso, consapevole della propria grandezza e anche del proprio tragico destino. La sua santa Lucia, il dipinto cupo e misterioso che egli lascerà a Siracura come stigma e ferita del suo passaggio, è un dono e insieme un saluto al mondo e alla vite
PINO DI SILVESTRO è nato a Siracusa nel 1934. Pittore, incisore e ente di letteratura tedesca, ha illustrato di Luciano, Sofocle, Eschilo, Hòlderlin, e. Con Sellerio ha pubblicato il saggio August von Platten. Morire a Siracusa (1987) e Le epigrafi di Sciascia (1996), con prefazione di Vincenzo Consolo.
Questo è il suo primo romanzo.
Pino Di Silvestro
La fuga,la sosta
Caravaggio a Siracusa
Rizzoli Editore