Riviera Dionisio
R > Raciti Giovanni
Per i borgatari di via Arsenale:
I poderosi muraglioni costruiti per tappare gli anfratti rocciosi e le profonde grotte e salvaguardare le case ma anche la strada e la ferrovia, furono eseguiti a regola d'arte dal Genio Civile. I blocchi di roccia calcarea (pressochè pentagonali) erano lavorati uno ad uno e accostati con precisione curando anche la giuntura col cemento e la planarità totale della superficie. Il risultato è che da circa 75 anni sono intatti e perfetti. In un solo e unico punto vidi ricostruire una piccola parte di circa 10 metri quadri (esattamente dietro le mie spalle, perchè li l'acqua è profonda e non ci sono scogli troppo avanzati a fare riparo). Con burrasche di "greco a levante" forza 7/8, i cavalloni, trovando una superficie liscia senza nulla che li rallentasse, arrivavano a lambire l'estremità di quel muretto del cortile Zappalà, qualche volta bagnando chi affacciato si godeva lo spettacolo del mare in tempesta. Chi abitava li (a differenza di me che avevo di sotto l'ampia scogliera), aveva il vantaggio che poteva pescare senza scendere a mare. Col mio amico Angelo lo facevamo spesso. In quel punto l'acqua era profonda e non rischiavamo "arroccamenti". Ma a noi ragazzini poco esperti, venivano su solo: "Iriule", "pisci cavaleri" e "mazzuni". Per prendere qualche "uopa" bisognava andare giù sulla scogliera con la cannetta e mare calmo.
Acc. sono le tre di notte.....a domani
panorama 1930