Pulvirenti Giuseppe
P
Pulvirenti Giuseppe, nato a Siracusa il 9/Agosto/1956, vive e lavora a Roma.
scultore "duchampiano"
Giuseppe Pulvirenti, nato a Siracusa il 9/Agosto/1956, vive e lavora a Roma, dove insegna Modellistica all'AA.BB.
Allievo di Giovanni Migliara, frequenta l'ISA di Siracusa, dal '70 al '75, dove consegue il Diploma, e, iscrittosi all'AA. BB. di Roma, diviene allievo di Pericle Fazzini. Nel '79 completa gli studi e nel 1985 diventa docente presso la stessa Accademia romana.
Prima Collettiva al Velodromo (Roma,'84), Premio acquisto alla Biennale (Venezia, '90), Quadriennale (Roma, '86), Triennale (Milano, '92), GAM (R oma, '98), Premio Mastroianni (Torino,'94).
Prima Mostra Personale: Framart Studio (Milano, '92), la più recente alla Fiera (Bologna,'02); ha inoltre recentemente dato la propria disponibilità al Laboratorio permanente di creazione di Castelmola.
La sua ricerca artistica, iniziata alla fine degli anni Settanta,è caratterizzata da un interesse verso i materiali assemblati e verso le forme semplici, interesse originato dal ricordo di "oggetti" ed elementi visti nei cantieri di Siracusa (reminescenze Migliarane! ) , ma il percorso si è poi delineato dalla metà degli anni '80.
L'ironia-elemento di evidente ascendenza duchampiana-è la protagonista delle sue opere recenti.
La rivista Arte Marzo/2000 così riporta : "Le sue sono sculture che portano avanti quella che è ormai una costante della sua ricerca espressiva : l'indagine sulla ambiguità della forma (accentuata anche dalla scelta di titoli molto spesso enigmatici), l'indagine sulle infinite potenzialità allusive dell'oggetto-scultura". Opere di Pulvirenti, che non ha mai esposto a Siracusa, sono reperibili presso Framart Studio di Napoli e Milano ed Il Segno di Roma. Il Deus ex machina dell'arte in Siracusa è invitato a prenderLo.....in debito conto, ready-made sottinteso, per la instituenda Fondazione d'arte contemporanea a Siracusa!
Secondo Trincia, "porta ad ulteriori conseguenze l'estremo gesto duchampiano " .
Ulteriori mostre : GALLERIA U. FERRANTI (Roma,'05).
P. Bonaiuto
Per A. Bonito Oliva, "la scultura sembra assumere il cordiale adattamento di una <cosa> che comunque prima non esisteva " Mostra recente:Galleria U. Ferranti(Roma - dal 18 novembre 2006 al 18 gennaio 2007).
La mostra presenta una installazione di cinque opere che compongono le coordinate attorno cui ruota il lavoro proposto. Pulvirenti propone una nuova riflessione sullo status della scultura, partendo dalle sue qualità primarie forma/contenuto, materia/idea, consistenza/leggerezza, presente/memoria, immanenza/immortalità, monumentalità/inconsistenza.
Il "Fosforo" cui il titolo della mostra fa riferimento è un elemento che pervade la mostra nelle sue qualità fisiche e simboliche. E' un rimando al pianeta di Venere foriero del giorno (comunemente chiamato Lucifero), ma anche al materiale che brucia a contatto con l'ossigeno, ed è luminoso nella oscurità, ma anche alla sua particolare scoperta, avvenuta nel 1669 da parte di Brandt, un alchimista che cercando la pietra filosofale, scoprì il Fosforo, che non cercava.
L'opera centrale della mostra, dal titolo "Fosforo" appunto, ricompone le qualità diverse della ricerca esemplificate in questa mostra: "Si tratta di una meta-scultura che (con)fonde 10 sculture di bronzo realizzate dall'artista dal 1988 al 2003. Una sublimazione a parabola discendente, che scioglie la memoria in nuova materia solida, richiamando al pensiero il recupero in atto, proprio della ricerca scientifica corrente, dove la ricerca si muove con un doppio passo, tra conservazione ed innovazione",come scrive Angelo Capasso nel videocatalogo della mostra.
Mostra recente : Galleria Delloro(Roma,'08)
" La mostra presenta quindici sculture di bronzo colorato che, seguendo una pratica - cara al post moderno e il cui significato è riassunto nella definizione di Jean Baudrillard, secondo il quale la simulazione è il luogo in cui “tutti i segni si scambiano tra di loro senza scambiarsi più con qualcosa di reale” - già utilizzata dall’artista, simulano materiali ed elementi semplici che appartengono all’alfabeto dell’arte (tele, cartoni, blocchi di plastilina).
Il titolo richiama ricordi d’infanzia: le giornate passate a modellare piccoli pezzi di materia colorata per dare forma alle immagini della fantasia. Pulvirenti lo ha scelto, oltre che per il suo potere evocativo, per evidenziare in maniera semplice e immediata come il modellato sia il fondamento della scultura.
Le sue opere, palesemente legate alla tradizione “compositiva”, mostrano la consapevolezza dell’artista di operare all’interno di una realtà convenzionale – l’arte – suddivisa in sistemi linguistici differenti; una realtà che non si pone in rapporto sincronico con le contraddizioni del mondo, ma afferma con forza l’autonomia del proprio linguaggio.
Le sculture che abitano lo spazio espositivo sono “oggetti” semplici che, al di là di qualunque intento metaforico, esibiscono la propria struttura e il proprio processo formativo. Proprio grazie alla simulazione – che presenta e non rappresenta -, le sculture di Pulvirenti si liberano dal destino, comune a tante opere contemporanee, di segni per farsi luoghi di riflessione dell’arte e sull’arte" (commento tratto dal catalogo della mostra) .