Maranci Giuseppe - 900 siracusano

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Arte e Artisti
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Maranci Giuseppe

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Maranci Giuseppe, nato ad Avola (Sr) il 15 marzo 1926, vive a Modica (Rg).

 
Maranci, il Sargent siculo

Circa due anni addietro, nel ‘99, abbiamo portato all’attenzione dei nostri gentili ed affezionati lettori un focoso e nerboruto pittore, ritrattista-paesagista vissuto in volontario insolito isolamento, ed oggi, in occasione del 75' compleanno, vogliamo stilare una ulteriore e più approfondita recensione d’arte. Giuseppe Maranci, nato ad Avola (Sr) il 15 marzo 1926, da circa 30 anni, vive trapiantato ed oggi pensionato, a Modica (Rg), la sua città adottiva, dove ha insegnato nelle scuole medie, nonostante i suoi abituali ed oramai periodici fine settimana nella sua villa di Avola, in contrada Naca. Ha frequentato la scuola d’arte di Siracusa, sotto la guida dei maestri pittori Ferri e Risuglia, per poi diplomarsi, da esterno, all’istituto superiore d’arte di Palermo.
La sua prima mostra personale risale al circolo Alfieri (Avola,’SO); la più recente, la mostra collettiva alla galleria Roma (Siracusa, 2000). Mostra degna di menzione, l’antologica a palazzo Modica (Avola, ‘99). Secondo Formica, “nei suoi quadri nessuna sofferenza opprime i tratti e le espressioni. ,nei volti lontana è la rassegnazione dei vinti e l’ineluttabile destino che li travolge...” e per Vinci, “è un ritrattista di grande talento ed espressività, ma anche paesaggista...”. Nel corso della sua ultrasessantennale immaginazione creativa e di studio delle figure umane come specchi dell’anima, i temi preferiti sono i ritratti dal vivo o da una foto, da cui dice di dover tirare fuori il carattere di una persona la sua verità nascosta, in special modo i ritratti personali, sono circa tre i suoi autoritratti, il primo dei quali datato 1948, e dei suoi familiari, di suo padre, dipinto utilizzando il lino di un vecchio lenzuolo che gli alleati avevano ammassato in un vecchio sanatorio, della sua arcigna, ma dolce, mamma, della sua fine siculo compagna-moglie, che noi abbiamo avuto il piacere di conoscere personalmente nella sua casa di Modica, sobriamente arredata con quadri della vasta produzione. Altro tema ricorrente è il paesaggio mediterraneo della zona sud-orientale, da Avola a Modica, con le sue marine, i suoi pascoli con la mucca «non pazza” modicana, i carrubbi, l’agave, gli ulivi, gli agrumeti, oltre alle nature morte dalla ordinata composizione ed ai nudi femminili, la cui sensualità riflette le ambigue emozioni dell’inconscio. Il fatto di procedere sui due binari paralleli della pittura di ritratto e di paesaggio, cercando di praticare una rivoluzione dei generi dall’interno, è una costante del lavoro di molti artisti dell’ultima generazione, basti citare il comisano La Cognata, Livadiotti e Siciliano: la sua inconfondibile pennellata, libera ed incisiva, le sue dolci “nuances”, il suo «esprit de finesse» sono molto accostabili, anche se con i dovuti limiti, ad un noto italo-americano: è lui il novello J.S. Sargent siculo! In seguito alla nostra segnalazione di merito, l’art director della galleria Roma, prof. Brancato, ha contattato ed anche convinto il nostro settantacinquenne Peppino, oltre ad esporre, recentemente in una mostra collettiva, in cui ha riscosso lusinghieri consensi di pubblico e di critica, ad allestire una mostra personale, nel mese di marzo, alla galleria Roma in Ortigia.
I nostri affezionati lettori, che oramai non riusciamo più a quantificare, tanti sono gli artisti e gli appassionati d’arte che settimarialmente ci seguono o ci telefonano, sono invitati a prenderne nota ed a presenziare al lieto evento (pittorico, s’intende!). Happy Birthday, Great Teacher!
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