Betrand Francesco - 900 siracusano

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Arte e Artisti
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Betrand Francesco

B
Bertrand Francesco, ...

pittore di realtà quotidiane

L’artista emergente dal cognome francesizzante, Francesco Bertrand, nato il giorno18 giugno 1953 a Siracusa, ove vive e  lavora con studio d’arte in via Carceri Vecchie, è figlio d’arte,in quanto figlio di Celestino e nipote di Amleto .

Pittore autodidatta, conseguito negli anni Settanta il Diploma all’I.T. per Geometri , effettua le prime mostre Personali al CRAL ( Sr,’73) ed alla Basilica di San Nicolò dei Cordari (Sr,’73) e successivamente per qualche anno frequenta gli ambienti artistici di Brera a Milano, insieme allo zio Amleto, al pittore-scultore Paolo Spada ed al pittore-mercante d’arte, Giovanni Jurato .

Mostre degne di menzione : Galleria Quadrifoglio(Sr,’90,’93,’95), Palazzo Svevo (Francofonte,’91),Art Box (Carpi,’92,’93), Grand Hotel Ambasciatori (Sorrento,’94), Palazzo Beneventano (Sr,’97), Vittoria Arte (Vittoria, 2000), Art Gallery (Sr,’01), oltre a numerosissime mostre Collettive effettuate presso la Galleria Quadrifoglio ..

Giansiracusa ne sottolinea “ lo spazio imprendibile che invita alla riflessione “  e Di Pietro scrive di “colori solari, pittura d’aria e di luce “ . Per Raimondi , “ le sue tematiche tipiche sono i paesaggi campestri, i piccoli oggetti d’uso quotidiano, le ciotole…..” e per Quadarella  “ immortala paesaggi campestri, visioni intimistiche, evocative…” ..
Secondo Faraci, “ affascina la distesa ampia delle sue vedute, che non  riesce ad  ignorare il particolare nel solco della terra, quel solco che …..Bertrand fa risaltare con  i suoi chiaroscuri del marrone….. ”.
Amico di Angelo Cassia e Giovanni Migliara, il nostro oramai cinquantenne Francesco  è pittore di realtà quotidiane, giacchè le sue Nature Morte,le sue solari bianche casuzze d’Ortigia, i suoi dechirichiani manichini, le sue intimistiche ciotole sui muretti a secco,  i suoi silenziosi, ma ariosi e luminosi,campi e paesaggi agresti, per un appropriato uso delle cromie e per le intuizioni neoimpressionistiche, evocano immagini della memoria, del tempo che fu, del c’era una volta….. ,dove la figura dell’uomo è però assente !

 
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