Costa Ettore - 900 siracusano

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Arte e Artisti
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Costa Ettore

C
Costa Ettore, nato a Pachino ( Sr ) II 9 Gennaio 1900 ed è morto a Roma, all'età di 65 anni, il 4 aprile 1965.

il pittore cieco
II Caposcuola della pittura di paesaggio della Zona Sud, il pittore Ettore Costa, compaesano dello scrittore Vitaliano Brancati, è nato a Pachino ( Sr ) II 9 Gennaio 1900 ed è morto a Roma, all'età di 65 anni, il 4 aprile 1965.
La sua prima vocazione è la musica, ma la pittura da poi sfogo alia sua passione artistica, Laureatosi in Legge, scompare da Catania per iscriversi in Lettere all' Università di Firenze, da dove poi emigra a Roma, a Milano e poi a Berlino, dopo aver fondato due case editrici. Pensa più a vivere la vita che a rappresentarla, avido sempre di novità, di sensazioni, di avventure; gira tutte le gallerie d'arte d'Europa ed i musei di Paris, London, Vienna, Madrid, Amsterdam.
Amico del pittore Annigoni, è un tenace antifascista, tanto è vero che in seguito a una pesante aggressione subita a Milano( 1940 >, riporta la perdita della funzionalità dell' occhio sinistro, e viene poi deportato a Fiesole in Toscana. Alla caduta del fascismo, ritorna a Roma, dove riprende la sua attività di giornalista parlamentare, e dove viene operato, per distacco di retina, all'occhio destro con un residuo visivo di un decimo.
Sua prima Mostra alla Galleria Galdi, la seconda alla Marguttiana sempre a Roma, l 'ultima la Retrospettiva alla Biblioteca Comunale ( Pachino, 1984 ).
Gli intenditori d'arte hanno da sempre ammirato i suoi paesaggi soffusi di luce, le sue saline, le sue splendide marine, le sue nature morte con frutta e pesce, i suoi pupi e carretti siciliani. Per Cagliola, e stato u veramente artista, pittore autentico, talento naturale..." e per Maggiore, il suo quadro è" ricco di luci e di armonie " e per Guida la sua è una " pittura solare e meridionale ".
Fossani parla di "impasti originali e sapienti" e Pensabene elogia i suoi " cieli leggermente annuvolati" e Miele scrive di" pittura che ha una voce interiore " ed anche per Inglese " ha nel sangue la pittura ".
Frattarelli scruta le sue " note cromatiche di fuoco - arancione, di verdi eupi, di rosso amarantino", anche Paglialunga ne loda le " tinte vivaci"' e per Galdi è "un pittore che lavora di là ".
Croce scrive di " pennellata larga e sicura" e per Savignano è " personaggio irrazionale di un irrazionale racconto ". Per Giacomo Etna, pseudonimo di Vincenzo Musco, Egli " e pittore " e Roberti esalta i suoi u paesaggi intravisti " e Ramperti scrive di " irradiazioni e vibrazioni solari " ed a Di Lorenzo piace la sua a forza cromatica " mentre Cocheo si compiace delle sue burie che " fanno epoca " !

" Mi chiamano il pittore cieco e qualcuno mi vuol far passare per un fenomeno da baraccone. Ma io voglio essere considerato solo dal punto di vista artistico ...... ". ( E. Costa) -

( Ricerca tratta, in parte, dall'opuscolo pubblicato, 1984, dall' Assessorato P.I. di Pachino e dalla Biblioteca Comunale ).

   
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