Buccheri Neviera bosco Santa Maria
Buccheri
Una delle "neviere" del bosco di "Santa Maria".
La posizione a nord della neviera, i materiali di costruzione impiegati ed il modo particolare di conservarvi la neve, impedivano lo scioglimento della stessa durante il caldo periodo estivo.
Le neviere erano circondate da un muretto a secco detto "zaccanu" che delimitava il terreno di pertinenza anche se la neve poteva essere raccolta pure nei terreni adiacenti.
Luigi Lombardo nella citata guida documenta come che nel periodo di maggiore attività si contavano, nel territorio di Buccheri, circa trenta neviere che però negli anni '30 del secolo scorso erano ridotte solo a quattro e descrive anche gli aspetti giuridici e fiscali delle neviere e della raccolta della neve, estremamente interessanti e particolari, sui quale forse sarebbero opportuni più approfonditi studi, a dimostrazione della particolare rilevanza economica della attività di raccolta della neve.
Con quest'ultima, che veniva immessa nella neviera sotto forma di grosse palle, venivano formati diversi strati in alternanza con strati di paglia, che ne conservava la temperatura e ne impediva lo scioglimento.
Quando gli strati "paglia-neve" raggiungevano un determinato spessore, la neviera veniva chiusa (cioè si otturava il foro alla sommità e la porticina di accesso dell'addetto alla stratificazione) in attesa dell'apertura all'inizio della stagione estiva e dello utilizzo della neve, diventata ormai un unico blocco di ghiaccio.
Il tetto visto dall'interno con il buco dal quale venivano buttate le palle di neve.
Da questo si tagliava una grande quantità di piccole porzioni, per lo più a forma di parallelepipedo, da distribuire ai bar, ai ristoranti e a chi ne aveva necessità; e non soltanto nel luogo di produzione, ma anche a grande distanza, nei paesi e nelle città più basse, dove la neve non fioccava.