Temenos delle dee Demetra-Himalis-Persefone-Dioniso- Artemide - Archeologia Siracusa

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Archeologia
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Temenos delle dee Demetra-Himalis-Persefone-Dioniso- Artemide

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Temenos delle dee Demetra-Himalis-Persefone-Dioniso- Artemide
Nel 1960, durante la costruzione della Cassa di Risparmio in piazza Archimede, Gentili (1973) rinvenne nella zona settentrionale dello scavo, una favissa e una struttura muraria che interpretò come temenos. Ciò si evince anche dal rinvenimento della bella metopa fittile (fig. 3) con Demetra e Kore, databile al secondo decennio del V sec. a.C. (Hinz 1998, p. 107; Savarino 2010-11, pp. 259-262). Il santuario delle Dee (Demetra e Persefone) che probabilmente accoglieva come a Gela e ad Akragas, in qualità di ospiti, altre divinità (in questo caso, Artemide e Dioniso), potrebbe essere identificato come uno dei templi dedicati in città da Gelone, dopo la vittoria di Himera nel 480 a.C., menzionati da Diodoro (XI, 26,7).
Se effettivamente gli horrea si trovassero in Ortigia, come ipotizzato dalla Pelagatti, identificabili nelle strutture rinvenute da Cultrera (1940) durante l’apertura di via del Littorio (oggi corso Matteotti), questo santuario potrebbe essere dedicato a Demetra “Himalìs”, la protettrice del mulino. Polemone ci informa sull’esistenza di questo epiteto della Dea (Polemon, Hist. 39), che condivideva con una ninfa di Rodi.
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