Portualità Siracusa antica
Porti e portualità
NOTA DELL'AUTORE
Dal 2005, anno della pubblicazione del mio primo contributo per lo studio della topografia di Siracusa antica, la eliminazione della struttura intelaiata in cemento armato che dalla scogliera di riviera Dionisio il grande si protendeva verso il mare aperto, a seguito della interruzione dello sversamento dei liquami fognanti, ha messo fine al grave inquinamento marino durato oltre cinquant'anni. Inoltre le mareggiate di grecale, con il loro contributo, hanno reso finalmente limpido e balneabile il tratto di costa che noi siracusani conosciamo come "Pietralonga"o "Scogli Lunghi". La rinnovata condizione ambientale ha permesso alle piccole imbarcazioni di ritornare a praticare la pesca dilettantistica nel "canale", così chiamato dai vecchi pescatori per via della depressione che lo caratterizza e a me, cacciatore subacqueo pentito, di rivisitare quei fondali che tanta curiosità mi avevano destato per la presenza di antichi reperti. La pubblicazione di mie foto e di interviste su alcuni quotidiani locali, già alla fine degli anni novanta, fece si che un giorno, nel mio ufficio, chiese di conoscermi un anziano signore che si presentò come Gerhard Kapitàn. Da quel momento iniziò un rapporto di stima reciproca e di passione per una disciplina che vedeva Lui, pioniere e maestro indiscusso di archeologia subacquea, ed io sempre più determinato ad effettuare ricerche sulla portualità della antica Siracusa. Nei vari incontri che seguirono presso la sua abitazione l'argomento più trattato verteva sempre sui suoi studi di topografia sottomarina della Città antica. Kapitàn amareggiato per aver dovuto interrompere a suo tempo le immersioni a causa del pesante inquinamento provocato dagli scarichi industriali e fognari e, anche, per l'età avanzata, mi fece omaggio di una copia di tutti i dati da lui raccolti e delle sue pubblicazioni che, lusingato, accettai come un passaggio di testimone. Mi propose di costituire assieme una associazione ,"CEDAN"(tav. 1) per onorare la memoria di Joan du Plat Taylor. Lui ne decantò le doti di intraprendente pioniera dell'archeologia subacquea che, per prima, aveva proposto di aprire le frontiere della ricerca anche ad associazioni, certa che il loro contributo sarebbe stato determinante per nuove scoperte. Ma, assieme ad un gruppo di amici, avevamo già fondato la "Associazione Trireme". Se ne compiacque e la condivise pienamente, riscontrando nel regolamento gli stessi scopi di quella da Lui proposta. Le mie prime esperienze di ricerca si concretizzarono con la pubblicazione del "primo Contributo per lo studio della topografia di Siracusa Antica", anno 2005. Quelle maturate in questi ultimi anni, mi impongono di pubblicare questo mio "nuovo contributo"che non posso che dedicare all'indimenticato amico Gerhard Kapitàn. È doveroso precisare che la mappa della mia nuova ipotesi (Tav. 4) non è altro che il risultato del posizionamento di parte di ciò che è già noto e di tutto ciò che ho scoperto e documentato in questi ultimi anni. Le strutture da me individuate sono sicuramente ascrivibili a periodi storici diversi della fase evolutiva della urbanizzazione della Città. Uno studio più approfondito che ne determini precise datazioni, è auspicabile. Spero venga accettato, come è nel mio intendimento, ossia come un contributo che metto a disposizione delle istituzioni preposte con l'auspicio che possano loro in futuro dare ordine cronologico alle scoperte, operando con tutte le "attenzioni"che meritano. Il testo non porta riferimenti, tranne qualche accenno storico, perché è principalmente frutto di miei studi, intuizioni ed interpretazioni. Un ringraziamento particolare lo devo al Prof. Sebastiano Tusa e a Fabio Granata, estensori della legge sulla tutela dei beni archeologici sommersi, che hanno aperto, anche ad associazioni di fiducia come quella di cui sono attualmente il presidente, la possibilità di operare e collaborare nella ricerca, a fianco della Istituzione Regionale. Ringrazio tutta la equipe della Soprintendenza del Mare con cui ho fraternizzato in occasione di nuove scoperte e di rivisitazione di siti di particolare interesse. Ringrazio il direttivo della "Associazione Trireme"per avermi dato la massima fiducia per il lavoro intrapreso, nel rispetto dei compiti istituzionali Un ringraziamento va anche alla Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Siracusa, alla Sezione Staccata di Santa Panagia e di Capo Passero dove il contatto con gli Ufficiali è sfociato in un rapporto di sincera amicizia. Non finirò mai di ringraziare tutta la equipe della società Aurora Trust che per ben quattro stagioni ha messo a disposizione gratuitamente uomini e mezzi specializzati per la scansione dei fondali del siracusano, finalizzati alla ricerca di antichi relitti. Un ultimo ringraziamento a Nicolò Bruno, al Prof. Fabio Siringo, a Mario Costa, al documentarista Gianni Mangiagli e a tutta la equipe di subacquei che hanno collaborato al progetto di ricerca che vede adesso un aggiornamento ma che spero continuerà con l'auspicio di "nuovi supporti"per una più chiara comprensione delle vicende storiche che hanno fatto grande questa mia Città.