Temenos Aprodision? - Archeologia Siracusa

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Temenos Aprodision?

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Temenos Aprodision?
Paolo Orsi (1925) riuscì ad indagare fra il 1910 ed il 1917 anche buona parte del cortile dell’Arcivescovado che affaccia su piazza Duomo.
Oltre a resti di capanna sicula datati al III periodo siculo (ovvero fra il IX e il secondo trentennio dell’VIII sec. a.C.), il Roveretano portò alla luce tre muri paralleli (A, B, C) in direzione EW: il muro A che incontra i resti della capanna sicula, si daterebbe fra il 605 ed il 505 a.C. Il muro B, il più antico, che ha conservato i resti di un pilastro incastrato nei blocchi, va datato nel 625-600 a.C. Il muro C, è invece di età severa (510-480).
Secondo Orsi (1918, c. 478), i tre muri sarebbero tre fasi diverse del muro meridionale del temenos di Athena. Secondo Voza (1999a, pp. 84-85) invece, sarebbero i resti di una stoà che ne chiudeva il lato meridionale.
A sud di questi muri, furono portate alla luce altre strutture che in mancanza di materiale diagnostico sono rimaste ancora anonime nella ricostruzione degli spazi sacri di Ortigia. Parallelo ai tre muri e perfettamente orientato con essi, i resti di un angolo (probabilmente interno) di un edificio a due (o più) vani, databile fra 605-505 a.C.
Potrebbe essere interpretato come un sacello con gli ingressi verso sud. Al momento per corroborare quest’ipotesi, ci sono i due elementi già noti da tempo: nell’angolo NE del cortile dell’Arcivescovado, Orsi rinvenne in giacitura secondaria, fra gli scarti di lavorazione d’età dinomenide e ceramica attica di fine VI-inizi V secolo, un naiskos frammentario in calcare bianco, rappresentante una teofania, datandolo sulla base stilistica ad età dedalica.
Poco tempo dopo fu trovata una testina fittile di figura femminile con modio sul capo, databile al 405-395 a.C., in una cisterna trasformata in rifugio antiaereo (Bernabò Brea 1947, p.194, fig. 2).


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