paludi lisimelie
Paludi Lisimelie di Pietro Piazza
Le paludi furono bonificate tra la fine del XIX secolo e l'età fascista.
Questa antica grande zona umida si estendeva da Contrada Pantanelli fino a Sud, Contrada Mottava e Laganelli ed era conosciuta nella cartografia storica come "Pantano Magno" per via dei frequenti allagamenti dovuti alle acque dei fiumi Anapo e Ciane; oggi si presenta come un palinsesto archeologico ricchissimo, con un orizzonte cronologico che parte dall'età del Bronzo Medio (Cozzo Pantano, necropoli della Cultura di Thapsos), passa dall'età arcaica (Olympieion) e classica (c.d. "tempio di Ciane" a Cozzo Scandurra; resti di abitazioni rupestri, carraie e tombe a fossa a Cozzo Pantano), dall'età medievale (Torre Andolina) e arriva fino all'età moderna (saline e ponti di età fascista). Purtroppo c'è da lamentare che l'incuria umana ha relegato in secondo piano queste vestigia: Cozzo Pantano visitabile ma in una proprietà privata, il tempio di Zeus chiuso e occasionalmente aperto. Si dovrebbe puntare alla "riscoperta" di luoghi così archeologicamente e paesaggisticamente meravigliosi e, soprattutto, a "km 0"
Bibliografia:
Piazza P., Archeologia della Palude. La Lysimeleia e la sua frequentazione dalla Preistoria all'età moderna: una rilettura dei dati in "Quaderni del Mediterraneo", XIX, 2019, pp. 85 - 132.
Piazza P., Archeologia della Palude. La Lysimeleia e la sua frequentazione dalla Preistoria all'età moderna: una rilettura dei dati in "Quaderni del Mediterraneo", XIX, 2019, pp. 85 - 132.
il territorio oggi
primo 900 lavori di bonifica