Ognina villaggio Neolotico - Archeologia Siracusa

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Archeologia
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Ognina villaggio Neolotico

Ognina villaggio Neolitico sull'isolotto
A circa 10 km. da Siracusa si apre il porto canale di Ognina, che ha una lunghezza di circa 600 metri, una larghezza che da circa 100 metri si restringe fino a circa una trentina di metri. A circa 150 metri a nord dalla costa è l'isolotto di Ognina. L'assetto attuale è diverso da quello originario. Sulla base delle ricerche subacquee compiute da Kapitain, il porto canale era il letto di torrente, intagliato nella roccia con pareti quasi verticali, come si evince anche dalla presenza di sorgenti sottomarine di acqua salmastra. L'isola di Ognina era in realtà una penisola collegata alla terraferma da un istmo a nord del porto canale, che divideva la zona portuale in due cale. Quella a sud era costituita dal porto canale, che costituiva la parte più sicura, ed arrivava ad includere il capo Ognina. La cala settentrionale era protetta a nord dai venti di Scirocco e Levante. La rada più sicura era la parte sud-est, più vicina all'abitato. Le prime ricerche condotte negli anni '50 da A. La Rosa, S. Lazzarini, G. Cappellani, individuarono un abitato stentinelliano sulla terraferma, caratterizzato anch'esso da fossato, ed un altro sull'isolotto. Le indagini effettuate negli anni '60 da L. Bernabò Brea, consentirono di mettere in luce sull'isolotto le testimonianze dell'insediamento stentinelliano, ma anche le consistenti tracce di un insediamento caratterizzato da ceramiche del tipo Tarxien Cemetery, relative alla prima età del Bronzo, che farebbero di Ognina, secondo Bernabò Brea, una sorta di testa di ponte nei rapporti tra Sicilia e Malta in quel momento. Ma esistono altre testimonianze ceramiche del medio Bronzo ed infine sull'isola sorse anche una chiesetta bizantina.
All'insediamento Neolitico dell'isolotto si riferiscono una serie di fori di varie dimensioni, che costituiscono sistemi, dei quali il maggiore include 25 buche per m. 41. Rilevante è la presenza di ceramiche di tipo stentinelliano con le tipiche incrostazioni biancastre. Prevalgono le forme aperte.


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