Torre Scibini
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Torre Xibini
https://www.antoniorandazzo.it/castellietorrimedievali/torre-scibini.html
La torre Xibini o Scibini è un edificio di sorveglianza militare costruito nel 1493 per volere del barone Sortino all'epoca proprietario del feudo Scibini che in seguito diventerà il nucleo centrale dell'attuale abitato di Pachino.
La torre situata in un rialzo roccioso a sud del feudo di Scibini, fu costruita per allertare le popolazioni dai frequenti attacchi pirati e corsari che avvenivano lungo la costa, essa faceva quindi parte di una rete di segnalazione collegata a tutte le torri costiere limitrofe.
La torre possedeva in cima il fano, ovvero un fuoco di segnalazione che veniva accesso in caso di avvistamento di navi corsare dai torrari. Sulla cima vi era anche il manzone, una palla di legno appesa ad una corda che in caso di pericolo veniva sollevata.
La torre simile ad altre torri costiere come la torre di Manfria presso Gela, era costituita da una base scarpa che sosteneva il corpo centrale che a sua volta era sovrastato da una volta a crociera su cui vi era un terrazzo merlato.
Nella base a scarpa vi era un ambiente dove erano stipati i vettovagliamenti e si accedeva attravero una botola, mentre l'ingresso della torre era garantito da una scala lignea retrattile alla quota del piano di calpestio dell'ambiente superiore.
Successivamente il complesso fu dotato di una cinta muraria a migliore protezione del poggio e da strutture edilizie presumibilmente destinate a stalle per i cavalli o per ospitare una piccola guarnigione.
Sulla parete conservata si può ancora ben distinguere la tarda per il reclutamento dei torrari e lo stemma della famiglia proprietaria.
Pachino,Sr. - Ruderi della Torre Scibini -.
La torre Scibini, ubicata nei pressi dell’abitato di Pachino, fu eretta nel 1494 dal barone Antonino Xurtino o Sortino, signore dei feudi Scibini, Bimmisca e Belludia.
Il barone Antonino apparteneva ad una illustre e nobile casata stabilitasi a Noto alla fine del XIV secolo, sotto il Re Martino il Giovane.
Il privilegio di investitura del feudo Scibini e degli altri feudi fu concesso ad Antonino il 10 luglio 1492 dal vicerè Ferdinando de Acugna, in nome e per conto di Ferdinando II detto il Cattolico, re di Aragona e di Sicilia.
Antonino fece costruire la torre per suo prestigio personale e per difendere le sue terre e i raccolti dalle razzie dei pirati barbareschi. Quel che rimane oggi della torre sono il basamento a scarpa, a pianta quadrata con volta a botte, e il lato orientale delle mura del piano superiore.
Lo stemma è quello della famiglia Sortino, qui delimitato da un’elegante cornice in rilievo di forma romboidale. All’interno della cornice si riconosce ancora l’insegna della casata, costituita da uno scudo con tre barre oblique in basso sormontate da una barra orizzontale al centro. Nella parte superiore, dove doveva trovarsi una rosa, lo stemma è stato rovinato dai processi erosivi.
Il disfacimento della pietra ha intaccato anche la lapide posta sopra lo stemma, non consentendo di leggere, nella sua interezza, l’iscrizione.Roberto Capozio
Pachino,Sr. - I Ruderi della Torre Scibini - L'antica struttura feudale del territorio di Pachino è documentata dalla Scibini, dùoca altomedievale, su cui campeggia lo stemma della famiglia Xiurtino.
La torre venne fatta costruire, infatti, nel 1493 dal conte Antonio de Xurtino con il permesso di Ferdinando II re di Sicilia, di Castiglia e d’Aragona e di sua moglie Isabella.
In quel periodo il territorio, lontano dai centri abitati, oltre ad essere devastato dai pirati Saraceni della vicina Malta e dell’Africa Settentrionale, subiva il grave fenomeno del brigantaggio. A risentire di questo non erano soltanto gli abitanti dei villaggi, ma anche i proprietari terrieri.
Purtroppo il governo centrale era troppo lontano e gli aiuti arrivavano troppo tardi, per questo si decise di costruire un sistema di torri difensive lungo tutta la costa siciliana e una di queste fu la Scibini
Dopo la cacciata degli Arabi dalla Sicilia, i Normanni attribuirono il territorio al nobile Orlando Landolina. Nel 1300 passò al nobile siciliano Manfredi Alagona, appartenente ad una delle famiglie più in vista dellļola.
Nel 1391 il feudo passò ad un nuovo proprietario, forse di origine gallica, Gagliardetto de Mont Cloup, per diventare poi una baronia nel 1395. Primo barone di Scibini fu il netino Mainitto Xurtino o Sortino, che ne ricevette lķvestitura ufficiale il 28 dicembre 1396.
Un discendente di quest'ultimo Antonino Xurtino, nell'anno 1493 fece ricostruire la Torre Scibini. In quel periodo infatti i pochi coloni presenti erano spesso vittime delle scorrerie di pirati saraceni, provenienti dalla vicina Malta o dall¯rica settentrionale, per cui per porre rimedio alle sventure ed al latrocinio ed ammonire gli scellerati ed essergli sottomessi, il conte Antonio de Xurtino da Palazzolo Acreide, barone dei feudi di Scibini e Bimmisca, compagno di corte e signore del territorio di Pachino, fece ricostruire a sue spese un vecchio presidio abbandonato con la torre al centro.
Il piano terra era usato come magazzino per i generi alimentari, le armi e gli attrezzi.
Non era accessibile dall’esterno ma vi si scendeva dal piano superiore attraverso una botola.
Il piano superiore era l’alloggio del guardiano della torre e dei soldati
era accessibile dall’esterno solo con una scala in legno che veniva tolta in caso di attacco
le sentinelle stavano di guardia sul tetto della torre, dove si accendevano i fuochi di segnalazione.
Il soffitto era costruito a “volta” a crociera. Oggi non rimane niente del soffitto, solo un pilastro dei quattro che lo sostenevano e un piccolo frammento della volta.
All’esterno c’erano le stalle per i cavalli e forse dei dormitori per i soldati.
C ’era poi un muro di pietre che recintava tutta l’area della torre.
Sul prospetto principale il barone fece scrivere un bando per assumere giovani del luogo come guardie della torre.