Melilli - provincia di Siracusa

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Sicilia
Vai ai contenuti

Melilli

Melilli

MELILLI ASSEDIATA VISUALIZZA FILE PDF

Da Wikipedia, l'enciclopedia liberLa seguente frase campeggia sullo stemma della città: “DAT MEGARA ORTUM HYBLAE LEO MARTEM ALVEARE MELILLI” (Megara dà a Ibla Melilli la nascita; il leone dà la forza e la prosperità).

Melilli ha avuto una storia molto variegata dove la presenza dell’uomo è attestata fin dall’età del bronzo. La sua posizione strategica tra le maggiori città di Augusta e Siracusa ha svolto un ruolo cruciale per la sua crescita. Nel periodo feudale divenne dominio di Augusta e, più tardi, della famiglia Moncada. Melilli è riuscita a sopravvivere a due devastanti terremoti nel 1542 e nel 1693. Dal 1842 detiene l’autonomia.

Melilli sorge nell’ex feudo Mezzamontagna sulle colline dei monti Iblei, digradanti verso il Mar Ionio e l’ampio golfo di Augusta. Il toponimo Melilli, ”sentiero trafficato”, è probabilmente di origine berbera (Malilah e Malili), dovuto alla posizione geografica occupata dal paese tra Catania e Siracusa. Il territorio di Melilli è stato abitato fin dalla preistoria: infatti sono molte le necropoli che testimoniano la presenza dell’uomo in questa parte della Sicilia. Il vasto territorio di Melilli, infatti, racchiude molte necropoli dell’età di Castelluccio (XVII – XV secolo a.C.), su cui gli archeologi hanno puntato i loro studi. La presenza di numerose necropoli rupestri fece affermare a numerosi storici e archeologi dei secoli scorsi che all’interno del territorio di Melilli fosse da ricercare l’antica Hybla sicula, il cui re Hyblon concesse ai megaresi dell’ecista Lamis la terra su cui fondare, nella seconda metà dell’VIII secolo a.C. Megara Hyblaea anche se gli archeologi identificano Hybla con Pantalica.

Nell’epoca bizantina, Melilli doveva essere un piccolo agglomerato rurale, che in seguito alle incursioni arabe e berbere, iniziate nell’827 d.C., richiamò per la sua naturale posizione fortificata gli abitanti dei villaggi circostanti, di cui restano ancora oggi tracce nelle varie contrade del territorio melillese. Certamente anche il piccolo agglomerato di Melilli dovette essere occupato successivamente da questi popoli che probabilmente diedero nuovo impulso economico ed edilizio al piccolo centro agricolo con la produzione del miele e della canna da zucchero, arrivate in Sicilia proprio grazie a queste popolazioni berbere.

Sull’odierna cittadina, però, si hanno notizie storiche certe a partire dal XII secolo, quando il Casale di Melilli venne aggregato dall’Infante Federico II di Svevia, re a soli tre anni sotto la tutela della regina Costanza, alla cittadina di demanio regio Augusta da lui stesso fondata.
Durante il periodo feudale Melilli fu feudo di diversi principi e baroni fino al 1406 quando passò al regio demanio. Nel 1466 divenne baronia dei Moncada che la mantennero fino al 1812.
Dopo due ricostruzioni in seguito ai devastanti terremoti del 1542 e del 1693 il reale decreto del 27 agosto 1842 elevò il Comune di Melilli a capoluogo di circondario di terza classe, con aggregato Villasmundo, fondato nel 1711 dal patrizio Consalvo Asmundo dei marchesi di San Giuliano.


Il centro storico di Melilli visto dalla "panoramica"


Il 29 luglio 1860, a seguito della spedizione dei Mille di Garibaldi, conclusasi con la cacciata dei Borboni, il consiglio comunale di Melilli rinnovò il suo voto di annessione alle province d’Italia sotto Vittorio Emanuele II, Re d’Italia.

Gli ultimi anni del XIX secolo, poi, registrarono la partenza di parecchie famiglie di melillesi verso i paesi extraeuropei. Fu l’inizio dell’emigrazione, che ad ondate successive e fino agli anni sessanta, porterà migliaia di melillesi a raggiungere soprattutto gli Stati Uniti d'America, popolando la cittadina di Middletown (Connecticut) nel quale sorgerà la Little Melilli, dove gli emigrati faranno rivivere le tradizioni del loro paese di origine.

Nel XX secolo gli avvenimenti più importanti da ricordare sono ovviamente la prima guerra mondiale, che costrinse molti giovani melillesi ad abbandonare la loro famiglie per andare al fronte nel nord Italia, la seconda guerra mondiale, nel corso della quale Melilli fu bombardata per ben due volte ed occupata dalle forze alleate. Il bombardamento navale avvenne il 12 luglio 1943, due giorni dopo lo sbarco alleato in Sicilia, il secondo più grave avvenne la sera del 9 agosto 1943, quando gli aerei tedeschi per alleggerirsi del peso sganciarono il loro carico di bombe sul quartiere Santa Rosalia, che fu distrutto. La fine del secondo conflitto mondiale lasciò l’Italia economicamente in ginocchio, a soffrirne soprattutto furono le classi più deboli: contadini, braccianti ed artigiani che presero la via dell’emigrazione verso gli Stati Uniti bloccata durante il ventennio fascista.

L’avvio dell’industrializzazione, nel dopoguerra, trasformò il territorio di Melilli verso la metà del 1948 con l’installazione a Punta Cugno della RASIOM, la prima raffineria di petrolio. A questa si aggiunsero successivamente la Sincat, la Montecatini, la Celene, la Liquigas, l’Isab e la centrale termoelettrica dell’Enel.In quasi trent’anni dal 1948 al 1976, la fascia costiera del territorio melillese subì l’installazione di tutte le industrie chimiche e petrolchimiche che si trovano nella provincia di Siracusa.

La cessione di parte del suo territorio costiero a Priolo Gargallo che fu eretto a comune autonomo nel 1979 portò alla perdita da parte della cittadina iblea di alcune delle industrie che furono assegnate al nuovo comune, nonché la popolosa frazione di San Focà. Contemporaneamente gli abitanti di Marina di Melilli furono costretti a trasferirsi in altre zone della provincia a causa dei gravi problemi ambientali provocati dai complessi industriali. Di Marina di Melilli oggi non resta che un esempio di archeologia industriale con case abbandonate e sventrate.

L’ultimo avvenimento importante di Melilli risale alla notte del 13 dicembre 1990 alle ore 1:25 quando una forte scossa di terremoto compresa tra il 6° e l’8º grado della scala Mercalli con epicentro sul golfo di Augusta, preceduta da un forte boato, colpì la cittadina che in 45 secondi rimase gravemente danneggiata.

«
Sono dieci anni, o vaga Ibla natia,
che da le tue montagne erro lontano;
e son dieci anni che sospiro invano
i tuoi floridi colli, o patria mia!
»
(Giuseppe Aurelio Costanzo)a.
Melilli
Melilli (Miliddi in siciliano) è un comune italiano di 12.764 abitanti[4] della provincia di Siracusa in Sicilia.



documentazione pdf
Note di toponomastica antica dei luoghi ove venne ritrovato nel 1414 il simulacro di San Sebastiano.


i nuri



foto scaricate dai vari forum dedicati a Siracusa e alcune da Vincenzo Mollica
Torna ai contenuti