Varvaro Giovanni - arte e artisti

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Varvaro Giovanni

800 siciliano > V
Varvaro Giovanni, 1888-1973

Giovanni Varvaro,nato il 25 Agosto 1888 a Palermo,ivi è morto il  6 Giugno 1973,a quasi 85 anni .

Dal sito  www.provinca.palermo.it  si riporta in parte:
" L'originale temperamento di Varvaro era fonte di un eclettismo creativo infaticabile: appassionato di musica, teatro, danza e poesia, studioso di restauro e folclore, designer, attratto da spiritismo e misticismo. In lui convivevano, senza contraddirsi, due nature opposte: una attitudine passatista (l'amore per la tradizione culturale e le radici antropologiche, elementi difficilmente riconducibili alle teorie futuriste), ed una fascinazione per il moderno e la sperimentazione.
Se il futurismo siciliano, rispetto a quello continentale, presenta già delle caratteristiche distintive -identificabili con una quasi totale estraneità al mito della macchina e all'esaltazione enfatica del progresso- Varvaro contribuisce con una sua personale piega, un suo timbro originale, a questa stessa specificità insulare. Il decorativismo geometrico, la dinamicità e la vorticosità compositive, la scomposizione ritmica di piani cromatici e spaziali -cliché propri della scuola futurista- si combinano
nella sua pittura con una indole visionaria, onirica, intessuta di riferimenti simbolici. Come in una sorta di spazio irreale - a metà tra la scenografia teatrale, la cartellonistica pubblicitaria, l'imagerie circense, l'illustrazione di libri per bambini, il reportorio tradizionale dell'opera dei pupi - i suoi personaggi si muovono come segni astratti in luoghi fantastici partoriti da un'immaginazione lirica. Una convulsa energia creatrice, generata in seno alla natura in forma di impulso vitale e spirituale, pervade anche gli spazi urbani, le moderne metropoli, che si trasformano in teatri surreali e quasi metafisici. Come in Città sospesa o Città + riflettori, entrambe del 1928. Città di cartone, costruite sul ciglio della propria impossibilità, illuminate da fasci di luce artificiale, fragili come miraggi, ipercromatiche, vitalissime eppure velatamente presaghe di un'angoscia umana in perenne agguato.
Poi, dopo l'entusiasta adesione alla vivace ondata avanguardista, giunge la brusca virata verso una pacata retroguardia di forte respiro locale. Varvaro si accosta ad una pittura di genere, prediligendo soggetti legati alla tradizione locale: nature morte, ritratti, scene d'interni. per rifugiarsi, nell'ultima fase, in una melanconica, solitaria contemplazione di paesaggi
siciliani, avvolti da un lirismo sottile e da una patina di sereno incanto "
.
Scrive G. Frazzetto : "La pittura dell'<antiquario futurista>  G.Varvaro mantiene una caratterizzazione
vagamente liberty, con sinuosità denotanti un temperamento decorativo ....."
.
Dal sito www.balarm.it   si riporta parzialmente :

" <Futurista per caso> potrebbe essere definito il pittore palermitano
Giovanni Varvaro (1888-1973), se si pensasse in modo univoco alla sua intensa passione per la tradizione e il folclore siciliani, per la musica isolana che egli stesso suonava con gli antichi strumenti come marranzani e friscaletti, e all'interesse per il restauro e l'antiquaria, oltre che per la pittura dell'Ottocento. Se, invece, si intende l'adesione di Varvaro al Futurismo siciliano - una delle varianti regionali del Secondo Futurismo, avviato da Marinetti grazie a un'intensa attività promozionale in tutta Italia - come un modo per esprimere con libertà nuova tutto un suo mondo intensamente sognante, e l'armonia sinestetica che coinvolge tramite ondulazioni e geometrie l'uomo e la natura, la sfera dell'emozione, dell'immaginazione, dell'eros, tradotti in magici accenti musicali di forme e linee, allora assume un senso profondo la sua partecipazione a questo breve ma significativo momento (dal 1926 al 1928-29 circa) dell'arte isolana ."

 
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