Storia gallerie siracusa
Cronistoria delle gallerie d'arte
[AMARCORD, di Vittorio Giaracca]
Il vecchio cancello immortalato nella foto in alto e attualmente sbarrato, permetteva l'accesso al giardinetto con al centro la piccola vasca con i pesci rossi, che dava il nome alla galleria "La Fontanina" di piazza Duomo. Oggi è muto testimone di mezzo secolo di memoria scomparsa. Oltre quell'ultimo gradino, si apriva un delizioso cortiletto ombreggiato da piante di vario genere; sulla sinistra l'atelier fotografico, mentre sulla destra una linda costruzione. Un padiglione in legno era il luogo deputato alle mostre. "La Fontanina" di Angelo Maltese fu luogo dì cultura fin dal famigerato ventennio. Qui la presenza di Quasimodo, di Vittorini, di Trombadori o di tanti altri illustri personaggi del tempo fece da lievito per chi si avvicinava alla cultura. Oggi, sventrato tutto, oltre quelle sottili sbarre, appare un desolato spazio vuoto frammisto ad una caotica vegetazione spontanea.
Tracciare un panorama della vita artistica siracusana, ossia quella situazione che si affaccia alla fine del secondo conflitto mondiale, e che si sviluppa in quell'arco di tempo corrispondente alla seconda metà del XX secolo è senz'altro un'operazione molto complessa. Occorrerebbe vagliare dati concreti per una metodologia storica al fine di effettuare un'indagine accuratamente approfondita e non semplicemente cronachistica. Purtuttavia, vale la pena di menzionare a futura memoria, seppure in modo incompleto quegli operatori artistici siracusani che hanno fornito negli ultimi decenni un contributo modesto allo sviluppo culturale della nostra città; purtroppo non sempre corroborati da giusti riconoscimenti nelle sedi ufficiali che contano. Imbastire una ricerca sulle cause che hanno condizionato in "magna pars" la irrilevante affermazione di ciò che potrebbe definirsi "scuola artistica siracusana", investirebbe ampiamente settori istituzionali, purtroppo poco sensibili nel tempo trascorso ai valori culturali, ma molto più vicini al cosiddetto "effimero". Tant'è che ancora oggi uno spazio espositivo pomposamente definito "Galleria civica d'arte" ospita periodicamente manifestazioni, non sempre di rilievo, ma anzi, il più delle volte scimmiottesche imitazioni d'a¬vanguardia, mortificando tra l'altro gli artisti siracusani, che anelano ad adeguati spazi espositivi permanenti.
Purtroppo anche le gallerie private che dal dopoguerra si sono succedute nell'ultimo scorcio del secolo scorso, hanno avuto vita breve e non sempre facile, pur riconoscendo ad esse il merito di avere ospitato opere di artisti nazionali e di artisti locali. Per alcuni di questi ultimi è stata l'occasione di porsi all'attenzione di settori più visibili, al di fuori del ristretto ambito regionale.
Come non ricordare allora la celebre "Fontanina" di Angelo Maltese in Piazza Duomo, vero crocevia di artisti e di cultura. Fin dagli anni qua¬ranta luogo di simbiosi di idee e di proposte. Atelier fotografico e spazio espositivo, ove ci si recava per respirare l'aria di un altro tempo e di un'altra dimensione; accolti, ancor giovani, da maestri affermati e dall'arguta signorilità dell'ospitante. Fu quel luogo quasi magico che affa¬scinò molti di noi al mondo dell'arte. Fu un vero peccato la sua scomparsa; con essa si concludeva una storica parentesi artistica siracusana. E poi, la "Selettiva" di Franco Cacciatore, in via del Consiglio Reginale, altro luogo d'arte, ambiente angusto ma dilatato in quel delizioso angolo che è la corte Reginale; durante le periodiche mostre fu sede di polemiche discussioni soprattutto tra i giovani artisti di quel tempo. Nella sua quasi decennale esistenza ospitò tra le sue pareti, sia le opere di nuovi talenti che quelle di artisti professionisti. Nata da una semplice quanto improvvisata idea nel 1965 offrì alla città, seppure con mezzi limitati, l'opportunità di un continuum artistico nella vita culturale siracusana. Chiuse i battenti nel 1974 (con un gesto clamoroso, l'incendio dei dipinti di F. Cacciatore nel Piazzale delle Poste), protesta verso una città dichiaratamente provinciale.
Quasi contemporaneamente, la galleria "Margutta" di via Gargallo (di fronte al vecchio Tribunale), magistralmente condotta da Franco Schittino, offriva alla cittadinanza siracusana una serie di mostre e iniziative di buon livello. L'acclarata competenza del sig. Schittino era intesa a stimolare la sonnacchiosa realtà siracusana.
Purtroppo anche le gallerie private che dal dopoguerra si sono succedute nell'ultimo scorcio del secolo scorso, hanno avuto vita breve e non sempre facile, pur riconoscendo ad esse il merito di avere ospitato opere di artisti nazionali e di artisti locali. Per alcuni di questi ultimi è stata l'occasione di porsi all'attenzione di settori più visibili, al di fuori del ristretto ambito regionale.
Come non ricordare allora la celebre "Fontanina" di Angelo Maltese in Piazza Duomo, vero crocevia di artisti e di cultura. Fin dagli anni qua¬ranta luogo di simbiosi di idee e di proposte. Atelier fotografico e spazio espositivo, ove ci si recava per respirare l'aria di un altro tempo e di un'altra dimensione; accolti, ancor giovani, da maestri affermati e dall'arguta signorilità dell'ospitante. Fu quel luogo quasi magico che affa¬scinò molti di noi al mondo dell'arte. Fu un vero peccato la sua scomparsa; con essa si concludeva una storica parentesi artistica siracusana. E poi, la "Selettiva" di Franco Cacciatore, in via del Consiglio Reginale, altro luogo d'arte, ambiente angusto ma dilatato in quel delizioso angolo che è la corte Reginale; durante le periodiche mostre fu sede di polemiche discussioni soprattutto tra i giovani artisti di quel tempo. Nella sua quasi decennale esistenza ospitò tra le sue pareti, sia le opere di nuovi talenti che quelle di artisti professionisti. Nata da una semplice quanto improvvisata idea nel 1965 offrì alla città, seppure con mezzi limitati, l'opportunità di un continuum artistico nella vita culturale siracusana. Chiuse i battenti nel 1974 (con un gesto clamoroso, l'incendio dei dipinti di F. Cacciatore nel Piazzale delle Poste), protesta verso una città dichiaratamente provinciale.
Quasi contemporaneamente, la galleria "Margutta" di via Gargallo (di fronte al vecchio Tribunale), magistralmente condotta da Franco Schittino, offriva alla cittadinanza siracusana una serie di mostre e iniziative di buon livello. L'acclarata competenza del sig. Schittino era intesa a stimolare la sonnacchiosa realtà siracusana.
La via del Consiglio Reginale nel cuore del centro storico ospitò per molto tempo un animato sito culturale, "La Selettiva " di Franco Cacciatore, una piccola galleria fortemente voluta da questo ecclettico personaggio, che posta all'interno di questo grazioso cortile, proprio lì a fianco della scaletta che si intravedi fondo nella foto. L'inconfondibile stile medievale rinchiudeva tra le sue strutture architettoniche oltre ad uno spazio storico, un centro di aggregazione di giovani artisti e di fermenti innovativi.
In spaziosi locali disposti su più piani, si potè assistere nei decenni trascorsi a qualificate esposizioni di noti autori, a dibattiti ed incontri con critici d'arte nazionali, fatto questo certamente nuovo per Siracusa. La Galleria Margutta tra le varie iniziative promosse una serie di cartelle di Grafica che ebbero un buon riscontro tra i collezionisti e gli intenditori d'arte: l'attività di questa galleria ebbe il merito di collegare la nostra (geograficamente) marginale provincia, con i centri artistici di Roma, Milano, etc., proponendo ad un pubblico più vasto e non solo di intenditori, le opere di pittori e grafici. Purtroppo, difficoltà oggettive e scarsa sensibilità a proposte avanzate, ne determinarono gradualmente il declino e l'ulteriore sopravvivenza.
Altri fermenti in quei decenni si manifestarono in ampi settori giovanili. I riflessi del mondo artistico della vicina Catania, suggerirono ad un gruppo di artisti siracusani la voglia di promuovere nuove iniziative culturali nella nostra città. Ecco allora la tormentata nascita di una operazione d'arte, configuaratasi poi nella galleria "La Quadriga" di via Maestranza. In dignitosi spazi posti all'interno del cortile di Palazzo Bonanno, si sviluppò per un certo periodo di tempo, un'attiva vita artistica con esposizioni di buon livello; la galleria fu diretta con specifica competenza da Paolo Guerrieri, un giovane nativo toscano ma con studi artistici nella nostra città. Come in ogni galleria, questo era un luogo d'incontro, di scambi culturali e di vivaci dibattiti. Ma la scomparsa prematura di Guerrieri concluse anche la parabola di questo luogo d'arte. Nei locali dell'ex Quadriga, per un certo tempo la galleria "La Nave" di Gaetano Tranchino ospitò mostre interessanti con la partecipazione di qualificati artisti nazionali, ma la discontinuità operativa ne ridusse progressivamente le presenze.
Fu allora che il testimone passò a Mario Cucé, attivo ancora oggi con la galleria "Quadrifoglio", sorta negli anni settanta nel centro di Ortigia, in via Santi Coronati, ospitò inizialmente lavori di grafica di maestri contemporanei di rilievo nazionale, dando anche spazio nei suoi locali ad artisti della nostra terra; contribuendo anche con una propria stamperia alla produzione di pregevoli cartelle di Grafica. Nel corso degli anni un nutrito calendario espositivo ha visto la presenza di note firme e di giovani promesse in seguito affermatesi, oltre a validi scultori d'avanguardia.
Questa galleria gode ancora oggi di un'ampia riconoscibilità anche in campo nazionale, per la frequente partecipazione a manifestazioni di ampio respiro quali l'Arte Fiera di Bari, l'Arte Fiera di Vittoria, quella di Ginevra, di Capri, donando in tal modo un contributo notevole ad una maggiore visibilità in più ampi settori nazionali, del mondo artistico siracusano. L'ultimo scorcio del 2000 ha visto nascere e morire, in brevi periodi di tempo, una infinita serie di spazi espositivi; quasi sempre però la vacuità di validi intenti programmatici, già in partenza ne configurava la precarietà delle proposte artistiche. Più che altro, luoghi di esposizione personale, alternati ad episodiche mostre, che vere e proprie gallerie.
Breve vita ebbe tra il 1983 e il 1985 la "Ipallage" di Danilo Ricciardi o la "Dioniso" dell'associazione Catarsi, operativa per un breve arco di tempo (1998-1999) in alcuni locali di piazza San Giuseppe. Così come lo studio Arti Visive di via Santi Coronati (anni 1984-1986), nei pressi della Biblioteca Comunale, di Gino Cilio e Letterio Consiglio; quest'ultima galleria orientata ad ospitare opere d'avanguardia. Di altra connotazione e con uno spiccato orientamento rivolto all'arte concettuale e ad espressioni artistiche avanzate, ci fa menzionare intorno agli anni ottanta, la galleria d'arte contemporanea di Demetrio Paparoni, noto critico nonché fondatore della rivista Tema Celeste. Tale galleria, situata inizialmente in via Capodieci, fu successivamente trasferita in via Ruggero VII, nei pressi di San Sebastianello. A cavallo di fine secolo (1998-2001), in via Cavour si attivò alacremente con una serie di iniziative di Toni Fanciullo la galleria "La Triade", ospitando nei propri locali opere di artisti contemporanei, e integrando la propria attività con una serie di manifestazioni all'aperto in ambito urbano. Sempre in ambito artistico, molto fugace e di breve esistenza la vita della galleria "Emmana" di Cocuccio in via Resalibera negli anni sessanta, e la "Papà Tanguy" di Vittorio Lucca in corso Matteotti, di poco successiva. Fuggevole presenza fu quella del segno di Aldo Adorno, in un edificio barocco di via Maestranza. Sempre in questa via, nel 1982- 1983, a fianco dello studio del compianto scrittore Pippo Campanelli operò per un breve tempo "Arte '94", nei cui locali si alternarono mostre di grafica, di pittura e di scultura, soprattutto di artisti siracusani. L'arte di avanguardia ebbe un suo centro attivo in via dei Candelai 14 nei primi anni novanta, sotto la direzione di Pietro Campanelli, nei locali della galleria "Centro d'arte contemporanea", giovani artisti ebbero modo di esporre interessanti proposte progettuali.
La galleria Quadrifoglio di Mario Cucé (nella fotografia) è il ritrovo preferito degli artisti siracusani. Nelle sue salette si sono avvicendale sempre mostre di alto livello qualitativo. L 'accurata selezione delle opere sia nelle Personali che nelle Collettive, ha gratificato li galleria di una buona nomea anche in campi nazionale. Quest'angolo salottiero ancora oggi offre l'opportunità ai pittori Cassia, Sgarlata, Italia, Bertrand e agli scultori Migliara, Pravato e ad altri artisti che frequentano la galleria di conversare e discutere sulle "cose d'arte " siracusane, sotto lo sguardo attento e scrutatore dell 'Art-director Mario Cucé.
Questo rapido excursus su alcune vicende d'arte della nostra città nell'ultimo scorcio del secolo ventesimo va considerato come una sintetica cavalcata di un pezzo di "storia cronachistica" che meriterebbe certamente approfondimenti e dettagliati riepiloghi, al fine di avere, come premesso inizialmente, una oggettiva valutazione delle realtà artistiche siracusane. Quest'ultimo aspetto farebbe emergere conseguentemente fatti, vicende e nomi di quegli artisti che gravitarono, e ancora oggi operano, attorno a quelle gallerie, serie promotrici di arte e di cultura e non di solo mercato.
Di ben altro carattere possono considerarsi ancora oggi la galleria "Il Mosaico" in via Po, dipendenza di una galleria di Messina, che intorno agli anni sessanta fu luogo di interessanti esposizioni. Così come negli stessi anni la galleria "La Palma" in via Carabelli, in ampi locali riuscì ad attivare un notevole mercato artistico, inserendo nel nostro ambito soprattutto artisti di altre regioni. Sulla stessa falsariga di mercato d'arte, possono considerarsi la galleria "Michelangelo", la "First Gallery" di via Augusta e la "Regina di Quadri" di via del consiglio reginale, attualmente operative con nomi e opere di autorevoli artisti. Da menzionare inoltre la galleria "La Tavolozza" di G. Alfano in corso Gelone, con periodiche collettive di operatori artistici locali. Più articolata appare la serie di iniziative nel campo dell'arte promosse dal "Centro studi m.u.r.o." di Raimondo Raimondi, che dal 1999 nei locali della "Mediterranea Art Gallery", in via Dione accoglie con discreto successo espositivo opere di adeguato rilievo artistico. In tempi più recenti, una serie di attività espositive sono state tenute nei locali della galleria "Roma" nell'omonima via. Art-director Corrado Brancato. Luogo di incontro e di tendenza, centro di attivo interesse per manifestazioni d'arte di varia natura ed espressione. L'aperta disponibilità di Brancato ha fatto sì che si alternassero nel tempo presenze interessanti e potenziali promesse. Assai nutrito appare ancor oggi il calendario annuale delle mostre promosse. E' stata una delle prime gallerie siracusane ad aver raggruppato nel proprio sito internet autori di diverse scuole e tendenze. Ultima in ordine di tempo, ma non nella qualità dei programmi esternati, "L'arco e la fonte", un'associazione multiculturale (presidente N. Portoghese), che intende promuovere una diversa concezione di vita culturale; da qualche tempo, nei locali della propria sede, siti in via Capodieci, ha accolto interessanti mostre di buon rilievo artistico, confermando con successive manifestazioni (conferenze, dibattiti, raccordi con altri settori culturali) un nuovo intendimento di porsi nei confronti della vita artistica siracusana.