Aloysio Juvara Tommaso - arte e artisti

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Aloysio Juvara Tommaso

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Aloysio Juvara Tommaso, Messina 1809-Roma1875

Nipote da parte di madre di Filippo Juvara fu allievo di Subba e di Camuccini a Roma. Nel 1827 ottenne un premio di pittura all’Accademia di S.Luca. Nel 1846 è nominato insegnante all’Accademia di Napoli.
Masino non era un ragazzo facile, ribelle ad ogni costrizione, così in breve tempo dovette tornare a Messina dove cercò di ottenere un sussidio da parte del Municipio, così il turbolento diciassettenne venne nuovamente rispedito a Roma, dove il messinese cardianle Gregorio lo affidava all'insegnamento del famoso disegnatore e pittore romano, Vincenzo Camuccini.

Ciò che caratterizzò il suo soggiorno romano furono le splendite opere di disegno e d'incisione ma, presto lasciò Roma alla volta di Parma dove potè frequentare la scuola del prestigioso incisore Paolo Toschi, grazie un altro generoso sussidio dalla sua città natale. Dopo Parma Masino raggiunse anche Londra per affiancare l'incisore George Thomas Doo necessario per conoscere la nuova tecnica d'incisione nell'acciaio con la quale si raggiungevano risultati sorprendenti.
Il desiderio di migliorarsi e raffinarsi lo portò verso Parigi e poi Napoli dove insegnò anche nell'Istituto di Belle Arti.Giunto all'apice della sua carriera e della sua gloria, le prevedibili invidie e gelosie nei suoi confronti non tardarono a materializzarsi sottoforma di attacchi e critiche sfrenate da parte di un meridionale incisore romano, tale Ceroni.

La mattina del 30 maggio 1875 Tommaso si ritira nel suo studio,sistema davanti ad una poltrona un Crocifisso e le sue due più belle incisioni, la<<Madonna della Reggia>>,e il<<S.Carlo Borromeo>>, quindi si siede e si recide le arterie delle mani e dei piedi.Il sangue zampillante lo raccoglie in una tazza e intingendovi un pennellino dipinge le piaghe al Crocifisso, scrivendovi sotto queste parole:<<Io ho voluto tingere le tue piaghe,o Gesù,col mio sangue perchè come te muoio innocente e calunniato,ma perdonando>>.
Dopo circa sei ore di agonia,afferra la rivoltella e preme il grilletto una volta sola:un colpo devastante alla bocca chiude per sempre l'esistenza terrena del celebre e grande incisore messinese
Scrive M.C. Di Natale : "Non può tacersi anche la cospicua donazione di lastre,disegni ed incisioni che, per volere testamentario,T. Aloysio Juvara, vicedirettore della Regia  Calcografia,legò al Museo Civico di Messina, collezione che,inviata dalla vedova nel 1875, trovò la sua  sistemazione nella sala VIII dedicata all'incisore nel primitivo allestimento presso i locali annessi alla chiesa di S. Gregorio " .
 
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