Guzzone Sebastiano - arte e artisti

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Guzzone Sebastiano

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Guzzone Sebastiano, nato il 13 Settembre 1856 a Militello (CT) morto a Firenze l' 11 Febbraio 1890, a 33 anni compiuti

 
Ebbe le sue prime lezioni di disegno dal Cosabene a Roma, poi frequentò l’Accademia di San Luca. Si fece notare come fine colorista, ed ebbe predilezione per i soggetti dell’epoca del Rinascimento, ma fu anche un buon ritrattista. Nella chiesa di San Nicolò in Militello travasi un suo giovanile lavoro, Ritratto del Vescovo Morana di Caltagirone; La morte del Petrarca è conservato presso la famiglia; Processione in chiesa fu acquistato dal Re nel 1907. Altre opere: Cosimo II De Medici sorprende la figlia in colloquio amoroso con un paggio; Festa in chiesa, collocato nella Galleria d’Arte Moderna di Roma; Il premio al vincitore della giostra; Amleto che rifiuta i doni d’Ofelia; Il primo nato; la funzione nuziale; Meditazioni del Petrarca su Sant’Agostino; Due benedettini del Trecento; Francesco Petrarca trovato morto nella sua

Biblioteca in Arquà.Molti dipinti furono acquistati da collezionisti di londra e di Parigi.

Ebbe studio in Via Margutta,17 a Roma,dove conobbe C. Maccari,G. De Sanctis,P. Joris ; dopo intraprese viaggio-studio in Francia ed Inghilterra .
Esposizioni:Associazione degli Acquarellisti(Roma,1881-1882),Biennale(Venezia,1887) .
Bibliografia :
-M. Ventura: S. Guzzone,CT,1960.
Dal sito www.militello.info/Personaggi , riportiamo :

Si formò a Roma, nello studio di Filippo Casabene, dove non tardò a farsi notare per la scioltezza del disegno e la ricchezza delle soluzioni  cromatiche. Fu pregevole acquarellista, anche se il plauso non mancò neppure ai quadri ad olio. I suoi soggetti, seguendo la moda romantica, predilessero  le rievocazioni storiche. Ne ricordiamo alcuni titoli: Presentazione della  sposa, Il traditore schernito, Festa in chiesa (attualmente nel museo d'arte  moderna di Roma), La morte del Petrarca. La ricchezza delle architetture, il  baluginare degli ori, il movimento dei drappi davano alle opere del Guzzone la piacevolezza del ricamo. Ecco perché ben presto esse furono apprezzate e collezionate (molto vivace fu, soprattutto, il mercato inglese). Oggi, se un  limite vogliamo scorgervi, troveremmo un po' fugaci i sentimenti che vi sono espressi. Lì, con troppa facilità, la storia si  riduce al bel gesto e le realtà sociali più povere diventano sentimentalismo arcadico (ne è chiaro esempio Pastorello Malato, attualmente nel Museo del Castello Ursino di Catania). Anche quando Guzzone, come dimostra l'opera  Scena in giardino, recepì certe novità della pittura en plein air degli impressionisti, lo fece in una versione inguaribilmente mondana. Purtroppo la morte, nel suo caso rapace come non mai, non gli permise di approfondire adeguatamente queste sue nuove ricerche: morì ad appena 34 anni a Firenze dove riposa nel "cimitero degli artisti".

Uno zio prete, Don Rosario Guzzone, si prese cura dell'istruzione di Sebastiano,rimasto orfano di padre, ed all'età di 13 anni lo mandò a studiare a Roma,grazie anche al sostegno del compaesano di Catalfaro-Militello, Sen. e Ministro Salvatore Amaldi Taormina, e del Vescovo di Ossina,Angelo Maiani,ai quali poi dedicò due ritratti . Si sposò con una giovanissima di una famiglia borghese locale, legata alla Chiesa di Santa Maria.

 

 

 


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