Rapisardi Michele
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Rapisardi Michele, Catania 1822 - Firenze,1886
Fu iniziato dal padre, pittore, all’arte. Compiuti gli studi classici ed ottenuta dal Municipio della città natale una pensione, si recò a Roma, dove entrò nello studio del Costa, e frequentò contemporaneamente l’Accademia di S.Luca. dopo , si recò a Firenze a studiarvi i maestri del Tre e Quattrocento, ed infine a Venezia e a Parigi, sempre osservando e studiando. L’assiduità alle Gallerie ed ai Musei influì sull’indirizzo artistico di lui, che prese per modello, anche per la tecnica, gli antichi, e come per loro non trattò che soggetti storici o mistici. Però un caldo sentimento anima le sue opere, facendo passare inosservato il fatto che il Rapisardi fu un artista fuori del tempo suo. Tra i suoi quadri si citano: Un episodio dell’assedio di Messina del 1301; Le castellane e il Menestrello; Le maggiolate; Dante e Beatrice; Ofelia pazza; I Vespri Siciliani; Sant’Agata in carcere; L’Addolorata; L’Immacolata.
Ha esposto alla Società Promotrice di Belle Arti(Firenze,1859).
Sue opere sono visibili presso Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno,Galleria di Palazzo Pitti (Firenze),Chiesa Madre e Chiesa di San Vito (Mascalucia),Chiesa del Monastero di San Benedetto, Castello Ursino, Chiesa del Monastero di San Placido (CT),Chiesa Madre di Nicolosi.
A Roma frequentò lo studio di Natale Carta e la cerchia dei puristi .
Bibliografia .
-A. Ficarra :M. Rapisardi,Catania,1987 .
-Catalogo della mostra(Catania,ex-Monastero dei Benedettini) a cura di L. Paladino,1990.
-E. Rapisardi : Vita ed Opere,Prato 1889 .