Benintende Nello
900 siracusano > B
Benintende Nello, Buccheri (Sr) il 20/Gennaio/1944.
L' Icaro-scultore
Paolo Bonaiuto con l'artista
Nello Benintende, nato a Buccheri (Sr) il 20/Gennaio/1944, vive e lavora a Siracusa al Viale Scala Greca . Ha frequentato dapprima il Liceo Artistico e successivamente ('Accademia BB.AA. (sezione scultura), sempre di Palermo, dove si è diplomato. Solamente ora, all'età di 55 anni.ha dribblato il pudore di mostrarsi in pubblico: la sua prima Personale infatti si è svolta recentemente (Marzo/'99) alla Galleria Roma in Ortigia-Siracusa. Attualmente insegna educazione artistica presso la Scuola Media Statale " Costanze " di Siracusa.cbntinando la tradizione di una scuola dove, per tanto tempo, ha insegnato l'ottuagenario spaccafornese, S. Monica, deus ex-machina della scultura a Siracusa. Nello Benintende adopera i materiali più disparati, i legni (Noce, Mogano e Pino ), il gesso patinato, le lamiere, il marmo non levigato, la lava e la pietra. Il critico Di Pietro ben sintetizza le "aeree forme" del suo amico Nello, e, per Paraci, "quella materia che l'artista forgia, modella, studia, per dare vita alla sua , poi il suo diviene un lavoro di sfida continua alla materia ....temi fondamentali delle sue opere : mito, maternità e umanità " . Secondo Messina, "il suo è solo un gioco di forme, di volumi, di aspirazioni a slanci e ad equilibri risicati.... n. Il nostro timido ed introverso, ma ben nutrito di linfa modema.Nello Benintende è attratto soprattutto dagli uccelli, le rondini in volo : ma non è Lui stesso un novello Icaro ? Si permette inoltre di distribuire un po' di colore "pop" sulla scanzonata scultura di Colapesce, in lamiera saldata e dipinta a mano. Memorandum per curiosi d'arte ed appassionati della scultura : i riferimenti scultorei di Benintende, nella sua quarantennale divenirale evoluzione, sono tutti orientati verso la plasticità biomorfa di Costantin Brancusi ed agli ovali ed ai cerchi-anelli, strutture molto ricorrenti nelle sue opere, di Carmelo Cappello, riuscendo purtuttavia a costruirsi un proprio linguaggio strutturale del tutto personalizzato.
Corrado Di Pietro
Nato a Buccheri (SR) nel 1944 ma vive e opera a Siracusa;
Si é diplomato presso il Liceo Artistico di Palermo e ha frequentato l'Accademia di. Belle Arti di quella città.
Insegnante di materie artistiche in istituti statali, ha partecipato a numerose collettive di pittura e allestito personali di scultura su cui riversa il maggiore interesse.
Vari i materiali che utilizza: legni, gesso, marmo, pietra lamiere.
Suo é il bassorilievo di G.A. Costanzo che si trova nell'omonimo Istituto scolastico di Siracusa.
Le aeree forme di Nello Benintende
Un alito d'aria, un battito d'ali, una leggiadria di forme, una serena armonia di linee, un'emozione eterea; così ci appaiono le sculture di Nello Benintende. E così, sospese tra l'aria e la luce che evidenzia la materia, ogni scultura ci racconta di un'arditezza di pensiero e di stile che avevamo dimenticato nel groviglio delle forme astratte e prive di senso, nel buio d'un pensiero senza emozioni. Se l'artista è innanzi tutto il sacerdote del proprio tempo e le sue opere null'altro sono se non l'atto liturgico di una personalissima fede, allora è da vedere in queste opere tutta la tensione dell'uomo verso l'alto, il ripiegarsi a volte su se stesso per attendere ad una riflessione sulla sua natura e il proiettarsi poi verso un cielo di metafisiche presenze. C'è, infatti, nelle sculture che presentiamo un richiamo di esperienze artistiche del novecento dal metafisico al surrealismo all'informale; un cammino che ha portato Nello Benintende verso un'originale elaborazione delle sue istanze artistiche, sviluppando forme che giocano con i volumi sempre con estrema felicità stilistica.
Ma qual è l'essenza prima che fa da sostrato a questa scultura?
Tutto, secondo me, parte da una visione antropomorfica delle cose; oggetti, animali veri e irreali, persone e forme concettuali, rimandano tutto a un tratto antropomorfico: una testa, un corpo, un collo lunghissimo, braccia slanciate. E' come se l'uomo cambiasse stato e natura e si mimetizzasse in ciò che lo circonda o che lui stesso crea. Arte come specchio della realtà o come mimesi? Questo non lo sapremo mai perché, come accade in poesia, ogni altra forma d'arte ha in sé un sostanziale connotato di ambiguità e chiede al fruitore una possibile risposta.
Per questo parlavo di pensiero a proposito dì queste sculture; un pensiero che cattura spazi e forme per raccontare l'avventura della vita in tutti i suoi aspetti. Ecco dunque le maternità: ora chiuse nel guscio di un uovo (quanta simbologia in questa forma!) o composte a tutto tondo in forme classiche, ora colte nell'arditezza di uno slancio suo e del figlio verso un aquilone; ecco gli uccelli: arditissimi nel volo, intrecciati ha di loro e legati alla base solo da due punti, per motivi statici; ecco le figure umane, stilizzate e oblunghe, eleganti e dinamiche, colte nell'attimo di un movimento, mostrate a volte come studio di forme che come perfezione anatomica; ecco gli anelli: struttura molto ricorrente nelle opere di Benintende, che in un giuoco d'incastri e di suggestive acrobazie sviluppa uno stile che fu così caro al futurismo.
Negli anelli forse risiede il tratto stilistico più significativo di queste opere; la forma ovale, sia essa chiusa o aperta, delinea gran parte delle sculture e invita lo spazio a esaltare l'arditezza strutturale. Nell'ovale nascono uomini e uccelli, maternità e forme astratte: forme che rimandano a vari simbolismi, Vale per tutti "Il ratto di Deianira in cui nell'ovale puoi racchiudere le braccia e la testa dell'uomo nonché le zampe del centauro; tutta la figura è inclusa in linee curve invisibili e pur tuttavia ben presenti nella concezione strutturale; quel centauro è il simbolo stesso dell'uomo che vuole evadere dalla sua natura animalesca, la parte umana è fortemente protesa verso l'alto e sembra uscire dal corpo dell'animale.
Come non si può pensare alla doppia natura dell'uomo, al dottor Jeckill e mister Hyde? I materiali utilizzati sono i legni (noce, mogano e pino), il gesso, che poi viene patinato, le lamiere, il marmo e la pietra; materiali consueti nella scultura e pur sempre affascinanti; i materiali che abbandonano la loro amorfa esistenza per farsi messaggio e stile di un'arte carica di suggestioni.