Micali Giuseppe
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Micali Giuseppe, (Messina,1866 - Roma,1934).
Fino al 1887 frequentò a Messina la scuola Municipale di disegno presso il monastero di S. gregorio, seguendo gli insegnamenti di un lontano parente, l’incisore Gaetano Micale, e di Gregorio Panebianco. A questo periodo risale lo Studio accademico di nudo virile oggi nelle collezioni del Museo Regionale di Messina. Pare che a sedici anni realizzò La sfida di Barletta e più tardi venne incaricato dal cosole tedesco a Genova Bombey. Di copiare quadri antichi. Durante il servizio militare, prima di ottenere nel 1884 un sussidio comunale e trasferirsi a Roma, realizzò i ritratti degli ufficiali della sua compagnia. A Roma aprì uno studio in via S. Giuseppe, si iscrisse ala Scuola Libera di Nudo del Regio Istituto di Belle Arti di S. Luca e prese a frequentare l’Accademia di "Giggi" dove operavano fra gli altri, Mariano Fortuny, Pio Joris e Antonio Mancini. Si affermò inoltre come illustratore e critico per "La parola degli Artisti" e fu colaboratore de "La Tribuna Illustrata" nella cui redazione era anche D’Annunzio. Esordì alla mostra romana degli Amatori e Cultori del 1886 con il dipinto Fulvia e all’Esposizione Nazionale di Venezia del 1887 presentò quattro opere fra cui Un caso di coscienza (Palermo, Galleria Civica d’Arte Moderna) col quale otterrà significativi riconoscimenti all’Esposizione Nazionale di Palermo del 1891.92. Intorno a questi anni dovrebbero atestarsi i dipinti Signora con ombrellino (Agrigento, coll. privata) firmato col nome della madre e Una modella al cavalletto (Messina, coll. privata). L’intensa attività del Micali che ancora attende un’organica ricostruzione, si caratterizzò per la costante partecipazione a manifestazioni internazionali e per il lungo soggiorno in Inghiltera dal 1908 agli inizi degli anni Venti. In questi anni aprì a Roma in via Margutta uno studio. Oltre ad una serie di dipinti della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Braschi a Roma, fra le opere presenti in collezioni publiche, ricordiamo: Il Ritratto di Damaso Bianchi; Galleria Naz. D’arte Moderna (il salone d’ingresso) e Galleria Nazionale d’Aerte Moderna (La sala Jenner).Ancora nella Galleria d’Arte Moderna di Palermo è conservato un suo quadro: Un caso di coscienza, Arsa quest’occhi belle e dimme sine; Frati; Arco della fonte; Spiegazione.
Dal sito www.revestito.it si riporta in parte :
Figlio del commerciante Letterio e di Giovanna Razzica,compie i primi studi nella città natale, frequentando prima l’istituto tecnico e dopo, fino al 1877, la scuola Municipale di disegno presso il monastero di S. Gregorio .
A questo periodo risale «La sfida di Barletta», dipinta a soli sedici anni, lo «Studio accademico di nudo virile», oggi nelle collezioni del Museo Regionale di Messina, e la prima commissione, il console tedesco a Genova Bombey lo incarica di copiare quadri antichi.
Durante il servizio militare, prima di ottenere nel 1884 un sussidio comunale e trasferirsi a Roma, realizza i ritratti degli ufficiali della sua compagnia. A Roma apre uno studio in via
S. Giuseppe, si iscrive alla «Scuola Libera di Nudo del Regio Istituto di Belle Arti di S. Luca» e prende a frequentare gli ambienti artistici della capitale e l’Accademia di 'Giggi', in via Margutta, dove operano fra gli altri, Mariano Fortuny, Pio Joris e Antonio Mancini.
Si afferma inoltre come illustratore e critico per «La parola degli Artisti» e fu collaboratore de «La Tribuna Illustrata» nella cui redazione erano anche D’Annunzio, Sartorio, Ballester e Ciani.Esordisce alla mostra romana degli «Amatori e Cultori » del 1886 con il ritratto «Fulvia». L'anno dopo partecipa alla «Mostra Nazionale di Venezia» presentando quattro opere fra cui «Un caso di coscienza» col quale otterrà significativi riconoscimenti anche all’«Esposizione Nazionale di Palermo» del 1891/92.
L'intensa attività del Micali si caratterizza per la costante partecipazione a manifestazioni internazionali e per il lungo soggiorno in Inghilterra dal 1908 agli inizi degli anni Venti. Risiede prima a Liverpool e poi a Londra e si fa apprezzare per la sua ricca produzione di ritratti, paesaggi e marine, ad olio e ad acquarello. Ritorna in Italia e si stabilisce a Roma, dove apre il suo studio via Margutta. Muore a Roma a settantaquattro anni.
Fra le sue opere ricordiamo:
Un caso di coscienza,1887 Palermo, Galleria Civica d’Arte Moderna
Spiegazione;
Galleria Naz. D’arte Moderna (il salone d’ingresso);
Galleria Nazionale d’Arte Moderna (La sala Jenner);
Signora con ombrellino,1892 Agrigento, coll. Privata;
Una modella al cavalletto, 1892 Messina, coll. Privata;
Pescatore di Cornovaglia, 1921 Roma, collezione privata;
Il richiamo del vecchio pastore,1926 Grecia, collezione privata;
Capelli d'oro, 1926 Roma, collezione privata .
Bibliografia .
-B.M.Spadafora : G. Micali,in "La commedia umana" ,III,30 gennaio 1887 .