Bevilacqua Alberto
800 siciliano > B
Bevilacqua Alberto, (PA,1896 - Roma,1979)
Si formò fra Palermo e Roma e iniziò a lavorare nella vetreria del padre in via Cluverio, dove furono realizzate le più belle vetrate palermitane d'inizio secolo.
Fu pittore oltre che decoratore e prese parte a numerose e prestigiose mostre, fra le quali le Biennali di Venezia del 1928, 1930, 1932 e 1934.
Decorò il salone d'onore del Ministero degli Esteri a Roma e gli interni di alcune navi come l'Andrea Doria.
E' di sua mano la decorazione a mosaico nella galleria del Banco di Sicilia in piazzale Ungheria a Palermo.
Aveva studiato all’Istituto di Belle Arti di Palermo. Nel 1928 è invitato alla Biennale di Venezia.
Nella Galleria d’Arte Moderna di Milano una sua Natura Morta.
Dal sito www.vareseweb.it si riporta in parte : "Di origine palermitana (Palermo,1896 - Roma,1979) Alberto Paolo Bevilacqua, che dopo il conseguimento dei titoli di idoneità, inizia quasi subito il suo percorso di insegnante, entra a far parte di quella cerchia artistico-culturale che caratterizza la società siciliana nei primi anni '20 del secolo scorso. Siamo agli esordi del Futurismo isolano. Insieme con Pippo Rizzo e Vittorio Corona, Bevilacqua ne assorbe e rielabora le linee fondamentali grazie anche alla sua amicizia con Giacomo Balla, determinante per la scelta più progressista del suo lavoro. Da Milano a Torino e poi successivamente a Roma dove Bevilacqua ha condotto e applicato, presso l'Istituto Superiore d'Arte, l'insegnamento delle discipline grafiche. Il sodalizio con Ettore Colla ideatore della Fondazione Origine (che raggruppava Colla, Sadun, Capogrossi, Donadelli, Burri, Parisi e altri) fu assai positiva per lo sviluppo del pensiero visivo di Bevilacqua. Tale Fondazione si prefiggeva di fornire il percorso da seguire per risolvere la contrapposizione tra arte figurativa e arte astratta attraverso <forme elementari, colorazione violenta, pochi colori, sintesi, semplicità di mezzi
e umiltà> .
Un'analisi retrospettiva della produzione di Alberto Paolo Bevilacqua ci permette di scorgere nelle opere esposte l'influenza dettata dalle grandi correnti artistiche sviluppatesi nella prima metà del 1900: dalla metafisica al futurismo, dal cubismo al surrealismo per poi passare agli indirizzi
dettati da Fondazione Origine. Eclettismo di stili, ma anche di temi: da personaggi del mondo circense a quelli di ambienti mondani tratteggiati con toni a volte ironici, a volte fiabeschi, ovvero ironia della vita nelle sue infinite espressioni. Ma anche passionali partecipazioni di denuncia della tragedia bellica e umana come testimoniano le opere "Il mostro della guerra" (1968) e il mostro della "Droga" (1971). Il tema della "mostruosità è sviluppato anche attraverso la metafora del mondo animale: "Un mostro corre l'Europa" (1960). Il mondo animale è però anche il soggetto di uno stile più pacato e descrittivo, espressione di un'abilità tecnica propria di questo artista. Muore a Roma nel 1979 " .
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Un'analisi retrospettiva della produzione di Alberto Paolo Bevilacqua ci permette di scorgere nelle opere esposte l'influenza dettata dalle grandi correnti artistiche sviluppatesi nella prima metà del 1900: dalla metafisica al futurismo, dal cubismo al surrealismo per poi passare agli indirizzi
dettati da Fondazione Origine. Eclettismo di stili, ma anche di temi: da personaggi del mondo circense a quelli di ambienti mondani tratteggiati con toni a volte ironici, a volte fiabeschi, ovvero ironia della vita nelle sue infinite espressioni. Ma anche passionali partecipazioni di denuncia della tragedia bellica e umana come testimoniano le opere "Il mostro della guerra" (1968) e il mostro della "Droga" (1971). Il tema della "mostruosità è sviluppato anche attraverso la metafora del mondo animale: "Un mostro corre l'Europa" (1960). Il mondo animale è però anche il soggetto di uno stile più pacato e descrittivo, espressione di un'abilità tecnica propria di questo artista. Muore a Roma nel 1979 " .