Pirandello Fausto
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Fausto Pirandello
Bagnanti, 1940
Tempo nuvoloso, 1941
Fausto Pirandello
Fausto Pirandello, figlio di Luigi Pirandello, nasce a Roma il 17 giugno 1899. A sedici anni lascia gli studi perché chiamato alle armi e rimarrà a Firenze fino al 1918. Tornato a Roma segue un corso di disegno presso lo studio di Sigismondo Lipinsky. Nel 1919 frequenta l'Accademia del Nudo e si dedica completamente alla pittura sotto la guida di F. Carena. In questi anni si reca spesso ad Anticoli Corrado, luogo di ritrovo di molti artisti romani. Le prime opere risalgono al 1923 e risentono delle esperienze visive vissute dal giovane Pirandello: Cézanne, Matisse e l'espressionismo tedesco. Nel 1926 espone alla XV Biennale di Venezia e nel 1927 alla Società Amatori e Cultori delle Belle Arti a Roma.
Sempre in questo anno si reca a Parigi con Capogrossi restandovi fino al 1930. Qui Pirandello frequenta il gruppo degli Italiani a Parigi, Severini, Tozzi, de Chirico, Savinio, de Pisis e Magnelli, e, soprattutto, trova la sua maturità artistica. Recepisce infatti la lezione di Cézanne e di Picasso, seguendo il nuovo linguaggio cubista. Nel 1929 tiene la sua prima personale alla Galerie Vildrac di Parigi. Nel 1930 compie un breve viaggio a Berlino dove aveva luogo la rappresentazione di un'opera teatrale del padre; espone poi alla galleria Bakun di Vienna. Nel 1931 rientra a Roma dove rimarrà definitivamente. Nel 1932 espone alla III Mostra del Sindacato fascista di Belle Arti e alla XVIII Biennale di Venezia. Nel 1933 è presente con una sala personale alla II Quadriennale di Roma. Nel 1936 partecipa alla VI Mostra del Sindacato fascista di Belle Arti all'esposizione d'arte italiana a Budapest e ottiene una intera parete alla XX Biennale di Venezia. In questi anni, la pittura di Pirandello acquisisce una maggiore sicurezza nelle sue linee espressive. Nel 1937 Pirandello partecipa a una collettiva di disegni alla Galleria La Cometa di Roma e alla «Antologia della Pittura Italiana Contemporanea» alla Comete Art Gallery di New York. Nel 1939 Pirandello partecipa con una sala alla III Quadriennale romana. Negli anni Quaranta Pirandello partecipa a importanti rassegne nazionali e internazionali. Nel 1946 conosce Lionello Venturi. Nel 1948 è presente alla mostra «Twentieth Century Italian Art» al Museo d'Arte Moderna di New York. Nel 1950 esce a cura di V. Guzzi una sua monografìa. Nel 1951 viene organizzata nelle sale di Palazzo Barberini a Roma la sua prima grande retrospettiva. Già dalla fine degli anni Quaranta, e poi in seguito negli anni Cinquanta, Pirandello, pur seguendo l'immagine della realtà, estremizza la pittura in forme sempre più astratte che rimangono però chiuse e isolate nella sua personale esperienza figurativa. Nel 1954 partecipa alla XXVII Biennale di Venezia. Nel 1955 espone alla Catherine Viano Gallery di New York, è presente alla VII Quadriennale di Roma e alla Biennale Ispano-americana di Madrid. Nel 1957 partecipa alla mostra «Modern Italian Art from Estorick Colletion» di Londra.
Nel 1960 espone alla Galleria Gian Ferrari di Milano, partecipa a Ferrara alla mostra «Rinnovamento dell'arte in Italia dal 1930 al 1945». Negli anni Sessanta Pirandello intuisce la possibilità di scomporre la realtà in elementi sempre più informali. Negli ultimi anni si dedica quasi esclusivamente al pastello unito all'olio; con questa tecnica Pirandello riprende molti dei suoi temi pittorici dalle «Bagnanti» agli stessi paesaggi, inasprendo però le forme che, rese più dure e tagliate, si scontornano in un trepidante espressionismo.
Fausto Pirandello, pur esponendo ancora negli anni Settanta, vive sempre più isolato. Muore a Roma il 30 novembre 1975.
(FFM)