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Guttuso Renato

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Renato Guttuso

Autoritratto,1934


Renato Guttuso
Nudo di donna,1938


Renato Guttuso
Il bosco,1950
Renato Guttuso

Renato Guttuso nasce a Bagheria il 2 gennaio 1912. Fin da bambino dimostra una grande passione per la pittura e inizia a frequentare lo studio del pittore post impres-sionista Domenico Quattrociocchi e la bottega del decoratore di carretti Emilio Murdolo.
Nel 1930 porta a termine gli studi liceali a Palermo. In questi anni frequenta lo studio del pittore futurista Pippo Rizzo.
Espone per la prima volta nel 1928 alla Mostra Sindacale Siciliana.
Nel 1931 è ammesso con due opere alla I Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma. Nel 1932 partecipa alla mostra «Gruppo di pittori siciliani» alla Galleria del Milione di Milano.
In occasione di un suo secondo viaggio a Roma, Guttuso conosce Mafai, Cagli, Melli, Fazzini, Ziveri, Mirko e Levi. Nel 1934 espone di nuovo a Milano alla Galleria del Milione insieme agli scultori Franchina e Barbera.
Dovendo restare a Milano tra il 1935 e il 1936 per svolgere il servizio militare, Guttuso entra in contatto con gli ambienti culturali milanesi; stringe amicizia con Birolli, Sassu, Fontana, Manzù, gli architetti Persico e Pagano e i critici De Grada e Morosini. Nel 1937 si stabilisce a Roma, il suo studio, condiviso con Colacicchi e Toti Scialoja, diventa un importante luogo di incontro per gli artisti.
Nel 1938 tiene la sua prima personale alla Galleria La Cometa di Roma. Nel 1939 espone alla III Quadriennale romana e aderisce a «Corrente», esponendo con Birolli, Morlotti, Sassu, Cassinari, Mafai, Migneco, Badodi, Valenti, Franchina e Treccani, alla seconda mostra del movimento alla Galleria Grande di Milano. Ciò che caratterizza l'attività pittorica di Guttuso sin dal suo esordio, è l'immediata opposizione alle tematiche formali della pittura ufficiale protetta dal regime fascista e l'impegno sociale che emerge duramente e con violenza sin dalle sue prime opere, caratterizzate da un realismo quasi brutale nella sua espressività di toni e colori drammatici.
È con opere come Fuga dall'Etna esposta a Bergamo nel 1940 e soprattutto con la Cro-cefissione presentata al IV Premio Bergamo nel 1942 che Guttuso accentua la sua posizione di artista impegnato nella causa sociale e nell'accusa alla violenza e alle barbarie della guerra.
Nel 1943 è invitato alla IV Quadriennale di Roma. Nel 1944 Guttuso partecipa alla Resistenza e dopo la liberazione di Roma viene pubblicato il Gott mit Uns, un album di disegni realizzato per ricordare la lotta del popolo italiano contro il fascismo. Nel 1945 compie numerosi viaggi in Francia dove conosce e diventa amico di Picasso. Nel 1947 Guttuso è tra i fondatori del «Fronte Nuovo delle Arti» con Birolli, Corpora, Morlotti, Turcato, Santomaso, Vedova e gli scultori Fazzini, Leoncillo e Viani. Il gruppo costituisce un punto di coagulo di forze creative che nel primissimo dopoguerra si propone, attraverso una pittura realista e quindi facilmente comprensibile, di dare un apporto concreto all'individuazione dei problemi della società, dimostrando un interesse rivolto più agli aspetti etici e politici che a quelli espressamente artistici.
Nel 1948 Guttuso partecipa con il «Fronte» alla XXVI Biennale di Venezia. Sempre in questo anno il «Fronte» però si scinde, in quanto un gruppo di artisti non voleva accettare nessuna limitazione alla propria creatività, imposta soprattutto dal partito comunista.
Guttuso nel 1949 espone alla Galleria del Secolo di Roma, le opere dei cicli «Acciaierie di Terni e di Scilla». Nel 1950 partecipa alla Biennale di Venezia con l'opera Occupazione delle terre incolte in Sicilia e tiene la sua prima personale a Londra alla Hanover Gallery.
Nel 1951 viene eletto membro del Comitato centrale del PCI e diventa infatti il pittore ufficiale del partito. Nel 1952 è presente con 22 dipinti alla XXVI Biennale di Venezia.
In questi anni Guttuso partecipa a molte mostre e manifestazioni artistiche. Nel 1958 viene allestita alla ACA Gallery e alla Heller Gallery di New York la sua prima
personale americana. Partecipa con una sala personale alla XXX Biennale di Venezia e tiene una mostra alla McRoberts e alla Tunnard Gallery di Londra. Nel 1961 il Museo Puskin di Mosca organizza una sua antologica di 150 opere che viene in seguito trasferita all'Ermitage di Leningrado. In occasione del suo cinquantesimo compleanno, Bagheria organizza, nel 1962, la mostra «La Sicilia nella pittura di Guttuso». Nello stesso anno tiene una mostra personale allo Stedelijk Museum di Amsterdam. Nel 1963 al Palazzo della Pilotta di Parma viene allestita una grande mostra antologica con opere dal 1931 al 1963.
Nel 1964, nella Galleria del Milione di Milano, Guttuso presenta una serie di dipinti e disegni di figure femminili, stanze, paesaggi e nature morte. Nel 1966 realizza il ciclo di opere sull'«Autobiografìa» comprendente 36 quadri e 60 disegni. Nel 1968 particolarmente colpito dalle manifestazioni giovanili, esegue il grande pannello II giornale murale: maggio 1968. Nel 1970 partecipa alle mostre «Arte contro. 1945-1970 dal realismo alla contestazione» ad Arezzo e ad «Arte e Politica» al Badischer Kunsverein di Karlsruhe. Dipinge inoltre il ciclo «Visite», un'enorme opera costituita da una serie di pannelli che rappresentano gli amici, i personaggi da lui apprezzati e amati.
Nel 1971 viene organizzata un'ampia mostra antologica al Palazzo dei Normanni di Palermo.
È presente inoltre nella sezione dei «Capolavori del XX secolo, 1900-1945» alla XXXVI Biennale di Venezia. Nel 1973, profondamente turbato dalla morte di Picasso esegue una serie di opere in suo ricordo. Per tutto il 1974 Guttuso lavora alla realizzazione di un'altra grande opera, La Vucciria, che dona dopo averla esposta in molte città, all'Università di Palermo.
Nel 1976 dipinge una serie di tele dedicate al «Caffè Greco» esposte poi alla Galleria Toninelli di Roma.
Partecipa alla Biennale di Venezia nella sezione «Attualità internazionale 1972-76» ed è eletto senatore della Repubblica per il PCI nel collegio di Bagheria. Nel 1978 il Museo di Stoccolma allestisce un'ampia retrospettiva di dipinti e disegni.
Negli anni Ottanta si susseguono grandi mostre e antologiche dedicate alla sua lunga e ricca attività artistica.
Renato Guttuso muore a Roma l'8 gennaio 1987.
(FFM)

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