Guidi Virgilio
Genius > G
Virgilio Guidi
Paesaggio, 1923
Virgilio Guidi
Nudo nella Stanza, 1927
Virgilio Guidi
I Giardini e la Salute, 1950
Virgilio Guidi
Virgilio Guidi nasce a Roma il 4 aprile 1891; suo padre è uno scultore e suo nonno architetto. Diciottenne decide di lasciare l'istituto tecnico per dedicarsi completamente alla sua vocazione artistica, lavorando presso la bottega del restauratore e decoratore G. Capranesi dove impara il disegno e l'anatomia. Nei 1911 si iscrive all'Accademia di Belle Arti e segue il corso di pittura tenuto da A. Sartorio. Dopo aver lasciato l'Accademia, a causa dei continui dissensi con il maestro, comincia a studiare quegli artisti che ritiene più consoni ai suoi ideali artistici. Approfondisce infatti l'opera di Giotto e di Piero della Francesca, analizza il luminismo di Correggio, dei pittori olandesi e di Courbet. Il suo interesse principale è quello della luce che deve diffondersi per tutto il quadro e nascere dalla relazione tonale dei colori.
In questi anni giovanili, Guidi non presta ancora attenzione alle nuove tendenze d'avanguardia, ricerca infatti una sua espressività, un suo pensiero plastico.
Guarda però con attenzione alla pittura di Cézanne e agli impressionisti che influenzano la stesura dei suoi primi paesaggi. Nel 1914 ammira, in una rassegna internazionale a Roma, alcuni dipinti di Matisse che lo colpiscono in maniera particolare. Viene invitato, sempre quest'anno, alla I mostra della Secessione romana che presenta alcuni tra i principali protagonisti delle avanguardie europee. L'interesse per l'indagine e lo studio sono per Guidi continui; nella sua carriera infatti troviamo replicato più volte uno stesso tema ed egli crea delle vere e proprie serie pittoriche all'interno delle quali porta avanti la sua ricerca espressiva. Nel 1918, a causa di problemi economici, lavora come decoratore, ma, nel contempo, continua a lavorare assiduamente a un'opera da poter presentare alla Biennale di Venezia. Nel 1920 partecipa, infatti, alla Biennale di Venezia con la Donna che si leva, opera che risente ancora delle influenze cromatiche degli impressionisti. Contemporaneamente Guidi espone con il Gruppo italiano di Melli e Oppi e poi con «Valori Plastici», rimanendo sempre indipendente e isolato. Partecipa alla Biennale di Venezia del 1922 con le opere Madre che si leva e Visita. La luce diventa ora l'elemento determinante delle sue opere, la protagonista vitale che costruisce i volumi trasformandoli in piani di colore. Nel 1924 ottiene un grande successo alla Biennale di Venezia con l'opera Tram, che rispecchia perfettamente l'iter costruttivo che Guidi ha percorso fino ad allora. Nel 1926 espone al Carnegie Institute di Pittsburg. Nel 1927 organizza con Margherita Sarfatti la mostra del Novecento romano, aperta a tutte le tendenze artistiche. È nominato professore alla cattedra di Pittura all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Esegue in questo periodo molti paesaggi veneziani in cui la luce delinea plasticamente la realtà in tutta la sua interezza. Nel 1929 partecipa alla mostra internazionale di Pittsburg, espone in Germania, Belgio e Spagna. È presente alla Biennale di Venezia del 1930. Nel 1931 espone undici pezzi alla Quadriennale di Roma. Nel 1932 lavora a una serie di paesaggi e marine in cui la luce assume un nuovo rigore espressivo tanto da semplificare le forme e ridurle a pure entità geometriche. Nel 1933 si reca a Parigi per una breve visita a musei e gallerie.
Nel 1935 decide di trasferirsi all'Accademia di Bologna. Nel 1936 espone alla Biennale di Venezia e tiene una personale alla Galleria il Milione di Milano. In questo anno, Guidi realizza una serie di marine in cui comincia ad apparire una costruzione della realtà attraverso piani di luce uniti al colore. Tra il 1937 e il 1938 esegue alcune repliche di Uomini in campagna e Uomini al mare. Nel 1939 elabora i primi tentativi di «Marine astratte». Nel 1940, la Galleria il Milione di Milano organizza una sua ampia mostra personale. Nel 1942 espone alla Biennale di Venezia. Nel 1943, a causa della guerra, torna a Venezia. Nel 1944 compie alcuni ritratti femminili in cui il volto e i tratti descrittivi sono dispersi dall'intensità luminosa. Nel 1946 inizia la sua attività grafica, che riprenderà spesso sperimentando le tecniche dell'incisione, della litografìa e della serigrafìa. Nel 1947 vince il Premio Ginevra all'Esposizione della Pittura Italiana Moderna a Losanna. Progetta le prime «Figure nello spazio» che espone alla Biennale del 1948. Nel 1949, Guidi porta avanti la sua ricerca pittorica lavorando alle prime stesure del tema «Angoscie» e ai dipinti Gelo Antico e Cielo Nuovo dove esperimenta il suo cromatismo astratto. Nel 1950 partecipa con cinque dipinti alla Biennale di Venezia. Entra a far parte del Movimento spaziale fondato da Fontana, esponendo con altri artisti del gruppo tra cui Burri, Donati, Crippa e De Luigi. Nel 1951 espone alla Biennale di San Paolo del Brasile. Con l'opera Rappresentazione spaziale è presente alla Biennale di Venezia del 1952. Nel 1953 espone in una collettiva del «Movimento spaziale» alla galleria del Ridotto di Venezia e partecipa alla seconda mostra internazionale di Tokio. Con una serie sul tema «Angoscie», Guidi elabora nel 1954 il concetto della «catastrofe», della natura sconvolta, costruendo visioni espressive informali. Nel 1955 è presente alla Quadriennale romana e la Galleria il Naviglio di Milano gli organizza un'ampia personale.
Nel 1956 realizza le prime soluzioni delle «Architetture umane», conclude alcuni cicli pittorici in cui si delinea uno studio approfondito sul cromatismo e la spazialità infinita. In questi anni continua a esporre, tiene personali in molte città italiane e partecipa a numerose collettive internazionali. Nel 1959 dipinge il ciclo «Riflessioni del tempo». Continua nel 1960 il ciclo delle «Architetture umane» e inizia quello dei «Tumulti».
Nel 1963 porta a termine il tema delle «Prigioniere», dipinge alcune piccole opere sul tema dei «Grandi occhi» e del «Cielo». Riprende lo studio delle tematiche cosmologiche con le «Piccole lune» e le «Architetture cosmiche». Nel 1964 esce a cura di Silvio Branzi una sua monografìa. Nel 1965 viene organizzata, dalla Promotrice delle Arti al Parco del Valentino di Torino, una grande retrospettiva. Realizza il ciclo delle «Nuove figure». Virgilio Guidi muore a Venezia nel 1984.
(FFM)