Romano Adolfo
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Romano Adolfo, Messina 1894
Ha decorato il palazzo di Giustizia di Messina, il Palazzo Comunale, la Chiesa di S.Lorenzo e la Chiesa di S. Maria di Messina. Ha frequentato l’Istituto d’arte di Roma.
Dal sito www.revestito.it si riporta in parte :
Adolfo Romano (Messina 10/03/1894 - Messina 21/07/1972 )
" Figlio del cancelliere alla Pretura Adelio e Giuseppa Russo.A quattordici anni resta orfano con il fratello, a causa del terremoto del 28 dicembre. Si trasferisce a Roma dove frequenta l'«Istituto Superiore di Belle Arti» , al Ferro di Cavallo di Ripetta, formandosi sotto la guida di maestri Vittorio Grassi per la Pittura, Duilio Cambellotti per la Decorazione e Giuseppe Cellini, esponente della tradizione «purista».
Frequenta i corsi superiori tenuti dall'affrescatore liberty Giulio Bargellini.
Scoppia la prima guerra mondiale e chiamato alle armi vi partecipa come aviere .
Dopo il congedo riprende gli studi e si diploma a Roma, iniziando l'attività di professore di Disegno nelle scuole medie e superiori.
Il 10 settembre 1923 ad Arezzo sposa Amelia Boncompagni da cui ha tre figli: Franco, Donatello e Giulio. Nello stesso anno ritorna a Messina e apre lo studio in via Santa Caterina dei Bottegai, isolato 31.
Crea con alcuni amici il Circolo Artistico "Antonello da Messina", facendosi animatore di mostre e manifestazioni culturali.
Insegna di Disegno e Plastico negli istituti professionali "Verona Trento" e "Nautico", e alla Scuola media "G. Pascoli".
Partecipa come invitato o come membro di giuria a diverse mostre d'arte provinciali, regionali, nazionali:
Mostra delle Arti Plastiche e Decorative di Taormina (medaglia d'oro);
Premio Nazionale Francescano di Milano (vincitore del cartello per la mostra e segnalato);
mostre nazionali Michetti, Suzzara, Firenze, Naso (premiato), Vibo, Gioia Tauro (premio acquisto),
Ragusa (invito per tre anni consecutivi e premiato).
Decora i soffitti delle Sale di Udienza e Rappresentanza del Palazzo di Giustizia e. affresca assieme a Daniele Schimcth la sala consiliare del palazzo comunale.
Numerosa la sua produzione sacra per le chiese del messinese:
Santuario Montalto (Il quadro della Bianca Signora )
Chiesa della Calispera a Contesse (pale d'altare 1926)
Chiesa del Carmine (affreschi nella cupola)
Seminario Arcivescovile (decorazione della Cappella 1933)
Chiesa di S. Francesco dei Mercadanti (Polittico di S. Francesco dell’altare maggiore)
Nel Duomo ricostruito da Francesco Valenti viene chiamato a realizzare la nuova Sacrestia, per la quale fornisce i disegni per i grandi armadi a parete in legni pregiati e tarsie policrome e d'argento, per i due grandi confessionali e per i candelabri.
Dopo la seconda guerra mondiale, in seguito ai gravissimi danni riportati dal Duomo di Messina, è chiamato dall'arcivescovo Angelo Paino a restaurare la Cappella di San Placido e a dipingere i volti della Madonna della Lettera e del Bambino per la tavola della Manta dell'altare maggiore.
Prosegue la sua attività didattica e partecipa a diverse mostre (Messina, Siracusa, Agrigento, Reggio Calabria, Roma, Bruxelles).
Ama la sua città e cerca, con tutta la sua intelligenza e le sue opere, di riportarla agli antichi splendori sostenendo diverse iniziative culturali allo scopo di restituire alcuni monumenti a decoro della città, e per realizzare a Messina un Istituto Statale d'Arte.Diventa ispettore onorario alle Gallerie e Opere d'arte della provincia di Messina, socio dell'«Accademia Peloritana dei Pericolanti» di Messina e dell'«Accademia dei Cinquecento» di Roma " .