Aloi Roberto
A
Palermo 1897- Berso S.Fermo 1981
E’ un autodidatta che ha foggiato la sua educazione artistica, con appassionato studio, in un piccolo ambiente di arte e bontà, esordì a Ravenna nel 1918. Tratta la figura, il paesaggio e la natura morta con tutte la tecniche. Trasferitosi a Milano nel 1920 si dedicò a studiare i classici. Presente alle Quadriennali di Roma e alle Biennali di Venezia. Nel 1931 espose alla Galleria Pesaro di Milano una ventina di quadri di natura morta molto ammirati perché condotti con originale e piacevole verismo. E’ autore di pubblicazioni sull’arredamento, decorazione, architettura moderna.
Dal sito www.robertoaloi.com si riporta :
" Roberto Aloi nasce a Palermo il 31 agosto 1897. Non conduce a termine nessun corso regolare di studi. Esordisce a Ravenna nel 1918 con la sua prima mostra personale aiutato e spronato dagli amici Corrado Ricci, Santino Muratori e Diego Valeri. Nel 1920 si trasferisce definitivamente a Milano e da allora prende parte attiva al movimento artistico nazionale: dal 1927 fa parte dei "baguttiani", è presente alle Biennali di Venezia (1936,1938,1940,1950) a varie Quadriennali di Roma e ad importanti esposizioni estere.
Agli inizi della sua carriera artistica il suo operato lo si può collocare tra simbolismo e liberty da una parte e un richiamo futurista dall'altro. Tra le poche opere scampate alle bombe incendiarie del 14 febbraio 1943, che gli distruggono praticamente mezza vita d'artista, ci sono alcuni disegni che risentono di Romolo Romani, così in bilico tra simbolismo e futurismo e dell'amicizia con Dudreville futurista.
Dal 1958 si dedica anche alla scultura con sbalzi di rame, argento e oro e le sue opere si trovano in molte chiese ed edifici pubblici. Ha lavorato per le turbonavi Cristoforo Colombo, Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello con quadri, arazzi e sbalzi.
Dal 1934 si occupa di architettura e arredamento di tutto il mondo pubblicando una quarantina di volumi presso l'editore Ulrico Hoepli di Milano. Nell'immediato dopoguerra (1949) crea la serie degli "Esempi". La scelta del materiale e l'impaginazione rispecchiano il gusto estetico del pittore, al di sopra di ogni tendenza, col solo intento di far conoscere nel mondo l'architettura contemporanea.
Artista versatile, schivo ha lavorato con costanza fino all'ultimo giorno di vita. Muore improvvisamente il 26 giugno 1981 a Berzo S.Fermo (Bergamo) nel giardino della sua casa-studio ove trascorreva qualche mese ogni anno ritraendo i paesaggi della valle presenti in tanti suoi quadri " .