De Maria Bergler Ettore
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De Maria Bergler Ettore, Napoli, Dicembre 1850 - Palermo,18 Febbraio 1938) .
Allievo di Lojacono a Palermo, raggiunse Napoli ove soggiornò dal 1877 al 1880. Partecipò alla Promotrice del 1881. Più tardi si stabilì a Palermo ove, fra l’altro eseguì decorazioni a Villa Igea ed al teatro Massimo. La sua prima affermazione artistica avvenne ad una mostra di Napoli dove espose un quadro acquistato dalla regina Margherita, rappresentante Bambina dalle arance assalita dalle oche. Da allora partecipò a tutte le manifestazioni d’arte, italiane ed estere, acquistando fama di buon paesista e ritrattista. Al ritratto , infatti, ed al pastello si era dato dal 1890. Fra le sue opere si ricordano: Il voto, nella Galleria di capodimonte; Bassa marea, esposta a Roma nel 1883; Nella piazza del Duomo di Palermo, La Domenica delle palme, Vigandie, Spiaggia di Valdese in Sicilia, esposte a Torino nel 1884; Al sole, esposta pure a Milano nel 1884; Ai bagni, a Venezia nel 1887; Sera, esposta a Venezia nel 1901 e attualmente conservata nella galleria d’Arte Moderna di Roma, ove si trova anche una Marina, Curiosa e Palermo – Conca d’oro, nella Galleria d’Arte di Venezia; Taormina, Rinaldo ed Armida, Stagno d’Ercole, Ercole Farnese, Costume di Piana, cinque ritratti di cui due a pastello, nella Galleria d’Arte di Palermo; Le colonne del Tempio di Giove a Siracusa. E’ stato insegnante all’Istituto di Belle Arti di Palermo. Alla Biennale Veneziana del 1912 aveva esposta: Santa Maria della Catena (Palermo), La basilica fra gli ulivi (Cefalù)
Dal sito www.fondazionebancodisicilia.it riportiamo in parte :
" ....riprese la lezione del paeaggio del suo Maestro,F. Lojacono,talvolta
accentuando,nel formato quasi da grandangolo,l'esigenza di verità della resa
pittorica . Autore di decorazioni Art Nouveau nellle
opere svolte sotto la direzione di E. Basile,svolse anche una intensa
attività di ritrattista,smussando in questi casi il verismo della
rappresentazione in stesura più morbida ed elegante che nei pastelli inclina
verso cadenze latamente simboliste " .
Per G. Frazzetto," è,per molti anni, il pittore palermitano alla moda,di
eleganza tutta esteriore e di gusto prettamente ottocentista ".
Dal sito www.comune.palermo.it si riporta in parte :
" Protagonista del Liberty a Palermo, di cui ci ha lasciato una delle
maggiori espressioni a livello internazionale nelle straordinarie decorazioni di Villa Igea, Ettore De Maria Bergler, dimostra nei suoi primi paesaggi siciliani, dove si ergono olivi centenari o dove le acque ristagnano tra i canneti, di aver seguito l'esempio di Lojacono. Nelle successive vedute di due angoli di Palermo, con i Cigni nella fontana di piazza Pretoria e la Fontana d'Ercole in un angolo del parco della Favorita, si manifesta una nuova visione della natura pervasa da un'intensa emozione lirica non priva di suggestioni simboliste.
I cigni diventano emblema della condizione umana e vagano nell'acqua come l'uomo nel mare misterioso della vita.
Sono opere che, esposte spesso alle Biennali di Venezia, determinano la fortuna dell'artista, che confermerà la sua grande originalità con la monumentale Veduta di Taormina, dove la mole dell'Etna innevato e la striscia luminosa del golfo emergono in lontananza dalla quinta ombrosa, fitta di cipressi, lecci e mandorli in fiore. La stesura pittorica modernissima rivela l'aggiornamento europeo di De Maria e ci ricorda i paesaggi di Klimt. Altrettanto straordinario è l'uso del pastello che fa emergere in All'acqua, con un "naturalismo tutto impregnato di poesia" (Zola), la figura popolare e altera come quella di una antica canefora ".
Degna di menzione la Mostra Rrtrospettiva alla GAM (Palermo,3 Maggio 1988).
Dal sito www.panormo.it si riporta in parte :
" Ettore De Maria Bergler nacque a Napoli nel 1850 durante un breve soggiorno dei genitori in quella città.L'artista si formò a Palermo presso lo studio di Francesco Lojacono dove rimase dal 1875 al 1878.
Sostenuto economicamente dal Barone Riso, si recò a Napoli presso gli studi dei pittori Domenico Morelli, Edoardo Dalbuono e Filippo Palizzi e poi a Roma e a Firenze, dove frequentò l'ambiente dei Macchiaioli.
Tra il 1887 e il 1889 realizzò gli affreschi della Sala d'Estate di Villa Whitaker a Malfitano. Questo lavoro e la partecipazione all'Esposizione Nazionale di Palermo del 1891-92, dove presentò cinque tele, fecero acquistare all'artista considerevole notorietà tanto che E. Basile gli affidò l'incarico di realizzare le decorazioni del Teatro Massimo, in particolare del palco reale, del soffitto della sala degli spettacoli e della sala pompeiana.
L'incarico segnò l'inizio di una felice collaborazione tra il pittore e l'architetto che ebbe seguito proprio nell'esecuzione delle pitture di Villa Igea e si concluse nel 1912 con la realizzazione delle decorazioni della Sala del Consiglio della Sede Centrale della Cassa di Risparmio di Palermo.
Questo artista partecipò a esposizioni e mostre in tutta la penisola, realizzò numerosissime pitture, duecento soltanto i ritratti, e dal 1913 al 1931 ricoprì la cattedra di pittura e di arti figurative presso l'Accademia di Belle Arti di Palermo. Morì nel 1938.
La raffinata decorazione che E. De Maria Bergler realizzò a Villa Igea si stende lungo le pareti senza soluzione di continuità,i campi di fiori dell'una proseguononell'altra ,gli alberi e i cespugli si susseguonocreando una visione resa unitaria dalla prospettiva a volo di uccello e dalla linea di orizzonte che continua su ciascuna parete. Le pitture non si possono, pertanto, analizzare singolarmente, ma devono essere inserite in un discorso unitario.
Il soggetto del ciclo pittorico è il giorno nelle sue varie fasi e il tema dominante è rappresentato dal mito della rigenerazione ovvero del superamento del male in senso fisico che, sviluppato secondo precisi e complessi simbolismi tratti dalla cultura classica e rinascimentale, andrebbe collegato all'iniziale proposito di destinare il complesso a sanatorio " .
A Firenze lavorò per Galleria Pisani,eseguendo paesaggi siciliani e scene di genere .
Bibliografia :
-Catalogo della mostra(GAM,Palermo,1988) a cura di L. Bica .