Castro Leo
C
Castro Leo, Corleone (PA) 1884-Palermo 1970
Frequentò l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Durante la prima guerra mondiale perse una gamba ma ciò non gli impedì di continuare con lena il suo lavoro. Nel 1931 partecipa alla Promotrice di Torino.Presente alle Biennali di Venezia dal 1934 al 1938 e alle quadriennali di Roma.
Pittore, nato a Corleone il 21 luglio 1884 e deceduto a Palermo il 22 marzo del 1970. Dopo avere conseguito il diploma, fu docente alla Scuola d'Arte di Comiso, e quindi ad Acireale, a Lentini e, infine, a Palermo. Richiamato alle armi durante la prima guerra mondiale, fu ferito in modo grave, tanto da rimanere permanentemente invalido. Allievo di Francesco Lo Jacono, aderì al movimento dei giovani artisti siciliani partecipando a numerose mostre d'arte in Sicilia, a tutte le Quadriennali di Roma dal 1931 al 1955, mentre nel 1934 e nel 1936 fu presente alla famosa Biennale di Venezia. Dopo il secondo conflitto mondiale la sua attività artistica riprese con nuova vigoria e nuovi segni. Nel 1954 vinse il primo premio ex-aequo con il famoso Capogrossi, a Comiso. Ormai artista affermato, per la sua presenza s'imponeva nelle mostre d'arte in Sicilia e a Palermo, dove tenne due personali nella prestigiosa Galleria Flaccovio, nel 1956 e nel 1959. Sue opere si trovano oggi in numerose collezioni private e di pubbliche istituzioni
Leo Castro,amico e quasi coetaneo di Pippo Rizzo.viene definito"placido" per
il suo carattere taciturno e mite. Su di lui a Palermo, durante la II guerra mondiale, si raccontava un aneddoto, riportato da Nonuccio Anselmo.«Lo avevano visto tornare indietro, mentre bombardavano e tutti fuggivano,per mettersi le scarpe, essendosi
accorto di essere uscito in pantofole e,sfollato a Corleone,. restare impassibile a dipingere mentre un aereo alleato mitragliava la campagna di Riddocco».
Si racconta ancora che, durante una cerimonia al Teatro Massimo, il Re Vittorio Emanuele III se lo tenne per tutto il tempo accanto, al posto degli altri ospiti altezzosi. più alti di lui.
Degna di nota la Mostra Retrospettiva alla GAM (Palermo,1973).
il suo carattere taciturno e mite. Su di lui a Palermo, durante la II guerra mondiale, si raccontava un aneddoto, riportato da Nonuccio Anselmo.«Lo avevano visto tornare indietro, mentre bombardavano e tutti fuggivano,per mettersi le scarpe, essendosi
accorto di essere uscito in pantofole e,sfollato a Corleone,. restare impassibile a dipingere mentre un aereo alleato mitragliava la campagna di Riddocco».
Si racconta ancora che, durante una cerimonia al Teatro Massimo, il Re Vittorio Emanuele III se lo tenne per tutto il tempo accanto, al posto degli altri ospiti altezzosi. più alti di lui.
Degna di nota la Mostra Retrospettiva alla GAM (Palermo,1973).
Bibliografia :
-G.Capuzzo :L. Castro,Palermo,1989.
-G.Capuzzo :L. Castro,Palermo,1989.