Medica - Siracusa territorio

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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Medica

M
MEDICA
In vernacolo Medica ed anche Locu a Medica. Località posta fra l'Anapo e l'ex feudo Sinerchia, a qualche chilometro dal ponte di Capocorso sulla strada Bclfronte-Taverna.
Questo toponimo, secondo l'Avolio, < 132> deriva dal greco Medicos che vuol dire Arancio " 'a Medica ad Assoro; 'a Frammedica a Noto, nei codici Chalmedica (chal dall'arabo rahal, casale), come dire: casale dell'arancio". G. Alessio <i33> non è certo sulle ipotesi dell'Avolio ma non dà spiegazioni esaurienti su quanto afferma.
A mio avviso, Medica potrebbe derivare pure dall'arabo Medik che vuol dire passo, passaggio attraverso una strettoia <134).
Tutte e due le derivazioni, data la morfologia del luogo, potreb¬bero essere attendibili, sia perchè da lì con molta probalità passava la famosa via che da Siracusa andava ad Acre e Gela, sia perchè questi luoghi si presentavano ideali per la coltura degli agrumi. I terreni della zona sono irrigati con l'acqua proveniente dall'acquedotto Galerme, sono riparati dai venti di tramontana e dalle gelate, presentano suoli abbastanza permeabili <i3S).
(132) Op. cit.
(133) L'elemento greco nella top. Sic.. Firenze. 1954-1956.
(134) A Pantelleria esiste il toponimo Midiki con significato affine. O.De Fiore. "Toponomastica di Pantelleria" in Archivio Storico per la Sicilia Orientale. 1930.
( 135) I Romani chiamavano l'arancio Medica ed il frutto relativo Malum Medicum. La denomina¬zione arancia deriva dall'arabo Narang o dal persiano Nareng. a loro volta derivati dal sanscri¬to Naranyia. L'arancio dolce, in Giappone, veniva coltivato almeno qualche millennio prima di Cristo, ma non sappiamo se fu introdotto nel bacino del Mediterraneo dopo le spedizioni di Alessandro Magno dalla Persia.
In un testo cinese del primo secolo d.C. si legge "Ta-ch'in (l'impero romano) giace ad occi¬dente del mare... Si estende per varie miglia di lì (mis. di lungh.), ha più di 400 città e deci¬ne di regioni da esso dipendenti. Le mura della città sono di pietra. C'è una rete di stazioni postali, tutte imbiancate a calce. Ci sono cedri e ogni sorta di alberi e piante. La popolazione è agricola. Coltivano vari prodotti...". Per cedri potremmo pensare ad alberi del genere Citrus e quindi anche ad aranci.
Siamo sicuri che almeno l'arancio amaro nel periodo romano imperiale era diffuso. I romani con il frutto facevano bibite addolcite col miele ed usavano cavare gli olii essenziali dalle buc¬ce. La coltivazione intensiva iniziò sicuramente con gli arabi e sempre in relazione al consu¬mo locale che si poteva fare del frutto. L'arancio dolce fu introdotto nel Mediterraneo nel XVI sec.. dopo che i portoghesi lo portarono dalle regioni dell'Est Asiatico (Aranciti par- tuallu) propagandolo per innesto sull'arancio amaro.

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