Canalicchio - Siracusa territorio

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
prototipo
Vai ai contenuti

Canalicchio

C
CALCACCIOTTA
Spinagallo o Ricalcaccia è una vasta area agricola confinante con le terre di Maeggio, Longarini, ex feudi di Cassibile, Cavasecca e Grottaperciata. Calcaccia sono le terre limitrofe a Spinagallo confinan¬ti inoltre con Laganelli, S. Elia, Mottava. Probabilmente queste locali¬tà un tempo costituivano un unico grande feudo. <201
La strada Spinagallo va da quadrivio via dei Campi, strada Teste Mozze, traversa La Marchesa ai numeri 57-59 di via per Canicattini. La strada Calcaccia è posta fra il bivio Laganelli-S. Domenico ed il bivio S. Elia-Pilicelli.
In vernacolo dicesi Spinajaddu, Caccaccia, Caccacciotta; Ricaccaccia è toponimo ormai scomparso. Sappiamo che, in quest'area, nel XII sec. esisteva un casale che Tancredi, nipote del Conte Ruggero, donò nel 1104 alla chiesa siracusana. La terra ed il casale vennero trascritte Charcharache, toponimo che compare in vari documenti fino al XVI sec. (si pensi in riferimento a Calcaccia).
Il feudo della, Ricalcaccia si trovava iscritto già nel ruolo dei feudatari del 1296 durante il regno di Federico II di Aragona ed aveva allora per confini i feudi Matecu, Lungarino, Cassibile, Suvarino. Nei ruoli feudali di Federico III di Aragona è nominato Rara/cachi. Nel XV secolo il feudo viene chiamato pure Spennagallo. Nei processi di investitura conservati presso l'archivio del Protonotaro della Camera Reginale leggesi Spennagallo seu Ricalcaccia.
Esistono quindi variazioni di scrittura sui toponimi in oggetto. Leggonsi infatti variazioni come Racalcachi, Recalcaccia, Regalcaccia,
( 20) Lo stesso proprietario. Didaco Platanione, gabella terre a Francesco Bascetta e Melchiorre Maugeri sia nel feudo della Ricalcaccia (voi. 11351 del 10/9/1673. notaio Falbo), che "per la vigna davanti la casa e la parte della Calcaccia" (noi. Falbo. 11/10/1673).
Spinagalo, Spinnagallo, Spennagallo <21».
Circa il significato di Ricalcacela c'è da rilevare che l'originario Racal evidenzia il Rhal arabo <221. cioè il casale o nucleo di case aggregate alla coltura della terra. Questo prefisso venne aggiunto al già esistente nome di origine greca che. secondo me. doveva essere Carcarias ed attualmente suona Carcaccia o Calcaccia. La diplomatica riporta Carcaracci. Carcarias, in italiano Carcaria, indica il più grosso pescecane dei nostri mari (23).
I toponomi Spennagallo e Spinagallo sembrano a prima vista far riferimento a cognomi di famiglia 0 a soprannomi (24). Il primo sembra derivare dall'atto del togliere le penne a polli mentre il secondo sembra fare riferimento a quella malformazione del calcagno che in siciliano si chiama appunto spinajaddu. Purtuttavia, ad un'analisi attenta, questi vocaboli portano segni di una derivazione greca, in quanto coincidenti nel significato con quanto esposto su
(21) Notaio Polizzi (voi. 1 1675 del 31/10/1720 presso Archivio di Stato Siracusano) "Gabella iti luogo chiamato Contrasto ... nel luogo della Regalcaccia" come pure (Voi. 11652) "Con¬cessione di terraggio nel l'ego della Recalcaccia".
- Regalcaccia. al momento della liquidazione di ha 26 di terra appartenenti al Convento di S.Francesco d'Assisi in Siracusa in esecuzione alla legge 10/8/1866.
- Ha 5 di terra rilevata al monastero di S. Maria in "contrada Satalia o Spinagallo" al mo¬mento della liquidazione dei fondi rurali ecclesiastici.
- Nei riveli rusticani del 1811 la vedova Lucia Immorta dichiara terre in contrada Spinagallo
(22) Molti casali musulmani nella documentazione normanna e sveva iniziano con Rahal come Racalgie. Recalceri, Raalseneni. Raalchindin.
(23) Meno probabile la derivazione araba dal termine Galqali che secondo il Dozy significa Chiusura, giardino circondato da muri. Ancora oggi a Malta Galqa ha significato di terre¬no rinchiuso. Un toponimo di località presso Carini, da un documento del 1202 (Amari- Dufur, 36) è riportato Galcat el Murabat cioè "il recinto dell'eremita". Altra derivazione poco probabile da (al)-Halisa cioè l'Eletta per l'assonanza fra gli antichi toponimi dell'at¬tuale quartiere Kalsa di Palermo (Halcie - Chalcia - Kalcia) e i nostri Ricalcaccia. Calcaccia.
(24) Cognomi similari già si incontrano negli atti del notaio Citella di Palermo (Febbraio 1287). Ancora oggi esistono cognomi come Barbagallo. Gallo. Gallar» etc. Non dimentichiamo la nobile famiglia siracusana dei Gargallo.
Calcaccia. Infatti, spina in greco significa pesce e galeos veniva chiamato lo squalo. A questo punto è strano pensare che solo per ironia della sorte Calcaccia e Spinagallo abbiano lo stesso significato ed è normale chiederci il perchè di questo toponimo.
Dobbiamo ricordare a noi stessi la ricchezza di resti fossili che si sono ritrovati nella zona fino ai nostri giorni. Solo nella grotta di Spinagallo, di elefanti nani, si contarono settecentosessantacinque ossa lunghe, ottocentocinquantotto ossa brevi delle zampe, seicentoquattor¬dici vertebre. Chissà quanti frammenti di scatole craniche e di altre ossa appartenenti ai fossili del pleistocene siciliano saranno stati trovati fin dal principio della colonizzazione greca e chissà quanto stupore per questi resti di animali ormai inesistenti, che sicuramente saranno stati presi per ossa di grossi pesci o mostri marini venutisi a depositare nei fondali, nel periodo in cui il mare copriva ancora gran parte di quelle terre che attualmente formano le fasce costiere dell'isola (25).
Per quel che riguarda i tipi di coltura esistenti in quelle terre ne¬gli ultimi tre secoli, ricaviamo un quadro chiaro da un patto agrario
(25) Sulla storia del feudo Spinagallo c'è da ricordare che primo possessore di cui ci rimane docu¬mento fu Ruggero de Jaconia fu Bartolomeo di nazionalità Catalana (anno 1296) . Il feudo passò a Margarita Jaconia che non sappiamo se fu figlia o nipote ex filio. Si sa che visse fra il 1350 ed il 1400 ed ebbe due mariti. Il primo ebbe cognome Ricca e l'altro Pompeo. Da questi due mariti nacquero due fratelli uterini Giovanni Ricca ed Aitale Pompeo che chiesero ed ottennero il riconoscimento del feudo per antico possesso e ciò con privilegio dato dai pre¬sidenti del regno il 14/7/1418. Privilegio che trovasi registrato in Cancelleria nel libro Mercedes (anni 1414-1439, tomo II. foglio 308). Il feudo rimase indiviso per un'altra ge-nerazione dopo di che si ebbe l'investitura per metà del feudo a Turcisio de Ricca ( 14 settem¬bre 1496) e per l'altra metà a Giovanni Nicolao Pompeo.
I processi di investitura conservati presso l'archivio del protonotaro della Camera Reginale in età moderna pei il "Feudo Spennagallo seu Ricalcacela" riportano per il ramo De Ricca il passaggio ai Balducci ( 1555-1717) ed ai Nicolaci ( 1717-1786). Ultimo investito fu Giuseppe Abela Diamanti quale rappresentante legittimo della famiglia Balducci. in seguito a sentenza del Tribunale della Regia Corte, sede civile 2 ottobre 1777. Per la metà del feudo che passò a Ci.N. Pompeo troviamo investito poi i De Naro. De Marinis. gli Alliata ( 1622). Impellizzeri ( 1627). Paternò. Di Stefano. Paterno Castello ( 1750). Anzalone.
del 10 settembre 1673 (registrato dal notaio siracusano Filippo Falbo) in cui si rileva "un luogo con vigne e terre scapole, alberi di mandorli e di ulivi domestici e selvatici e con case nuove e con tutte le altre proprietà, sito in territorio di Siracusa e nel feudo Ricalcaccia". Quel tipo di paesaggio agrario è rimasto inalterato fino a che, nell'ultimo trentennio, i moderni mezzi di sollevamento dell'acqua dal sottosuolo non hanno permesso le colture in serra dei primaticci e l'impianto intensivo di agrumi.
Sul toponimo Carcaccia (di Mascalucia) si espresse l'Avolio che lo derivò dall'arabo Korkas che significa camomilla <26). Secondo Alessio <27) Monte Corcaci, Cugno Corcaci, Corcaciotto derivano dal greco ed hanno significato di "specie di ranocchio".

Torna ai contenuti