Laganelli-torre Landolina - Siracusa territorio

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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Laganelli-torre Landolina

L
Laganelli e torre Landolina
In vernacolo Lacaneddi e Turri 'ndulina.
Località siracusane poste fra il vallone Cavadonna e la Villotta.
(12) Qui riporto parte di un contratto di enfiteusi ed annuo censo (redatto presso il notaio Polizzi. voi. 11669 del 27 dicembre 1713) su un luogo chiamato Vela "sito e posto in con¬trada della Mottava confinante con il luogo degli eredi di donna Vittoria Buonanno e con altri confini, regalato da donna Vittoria Giustiniano, un tempo amica della baronessa Dorotea e dopo ..."
Parte della contrada Laganelli viene chiamata Torre Landolina. Questa differenziazione si notava già due secoli fa visto che nel ruolo dell'antico catasto della Valle di Siracusa (1811-1859) si specificava "Laganelli detto Torre Landolina" da "Laganelli e Mottava".
La strada di Laganelli va dai numeri 170 e 172 di via Elorina al bivio S. Domenico-Calcaccia, mentre la traversa Torre Landolina va dalla strada S. Domenico, sulla destra, alla Cozzo Pantano.
Laganelli, secondo C. Avolio <i3>, deriva dal greco "agnos" che significa agnocasto, in latino vitex agnus castus, in siciliano lignu castu, ma che nel siracusano prende il nome di lacanu ed in qualche paese lagomu. La denominazione delle terre senza dubbio derivò dal prevalere vegetazionale di questa specie spontanea lungo i margini dei pantani <i4>.
Che la contrada prenda nome dall'agnocasto è avvalorato da una registrazione del notaio Di Giovanni (voi. 10944 - anno 1639) per una gabella "di loco sito in contrada Laganelli o Piretri" usi.
La Torre Landolina sorge sopra una piccola altura e nei tempi passati aveva avuto sicuramente funzione segnaletica in caso di scorre¬rie corsare.
(13) Archivio glottologico italiano - 1899
( 14) Questa verbanacea. fino ai nostri giorni, si usa in erboristeria come anafrodisiaca. Essa rappre¬senta l'emblema della castità e i suoi frutti venivano usati nell'antichità per frenare l'appetito sessuale e l'eretismo nelle giovani come pure per favorire il ciclo mensile. Si legga una nota sull'agnocasto a pag. 132 del I voi. al toponimo Fiume di Cassibile.
(15) Il toponimo in oggetto ha dato nome ad una scultura greca, raffigurante una testa, trovata in loco e ritenuta importante per gli archeologi. A tal proposito riporto M.P. Loicq - Berger. SYRACUSE. Bruxelles 1967. "Les plus ancien, dont l'importance prévaudra longtemps. est le courant dorique. nettament affirmé dans les arts plastiques comme dans l'architecture. Il a marqué de soli empreinte des morceaux de sculpture dédalique tels ces deux torses acéphales provenant d'Aerai, oli encore la fameuse téte de Laganello (Langlotz-Hirmer la datent tantòt du VII siede ... Quarles vati UfTord descend jusq'au milieu du VI siede) exhumée pai Landò lina vers 18 30. prés de la source Cyane. et dont l'entérét réel flit longtemps méconnu: les trois, conservés au Musée de Syracuse, paraissent attribuables à la fin du VII ou debut du VI siede. L'art dédalique. en Sicile sud-orientale, est quelquefois caractérisé par une ispiration assez libre et empreint déjà d'une tradition indigène".
1S
Dal punto di vista difensivo questa torre non si presentava molto sicura, purtuttavia, potendosi dominare dal terrazzo la vista ampia della campagna, della città e del porto grande di Siracusa, si poteva chiamare a raccolta il contado delle località vicine, dando la possibili¬tà di mettere al riparo gli animali domestici, le derrate alimentari, le donne, i bambini e nel contempo poter organizzarsi contro gli attacchi nemici.
"Le torri non sorgevano mai perfettamente isolate, ma avevano all'intorno un largo schieramento di abitazioni sussidiarie di carattere prevalentemente rurale, che davano ricetto ai soldati di guardia ed ai cavalli destinati all'inseguimento dei pirati. Queste abitazioni formava¬no intorno alla torre un vasto atrio dentro il quale, in caso di emergen¬za, si rifugiavano i terrazzani mettendo in salvo i capi di bestiame.
Tale schieramento potenziale dovette esistere anche attorno alla torre Landolina. Rimane ancora, assieme ai non pochi edifici di carat¬tere moderno, un imponente muro potenziale, coevo probabilmente al¬la torre, sul quale si svolge una superba teoria di merli, di pittoresco effetto.
In esso si apre un ampio portone, cui sovrasta lo stemma di casa Gaetani, alla quale il feudo Laganelli, dove sorge la torre, appartene¬va nella prima metà del settecento" <i6>.
Della torre sappiamo che esisteva prima del terremoto del 1693 e che crollata fu ricostruita nei primi decenni del 1700. Ha pianta qua¬drata, 6,55 metri di lato, ed è alta m. 13,45. L'architettura attuale è molto simile a quella della maggior parte delle torri costiere e non sappiamo se la ricostruzione fu eseguita in riferimento alla vecchia pianta. La contrada e la torre vennero chiamate Landolina in omaggio
(16) Da Arch. St. Sii., anno IX • 1963 - G. Agnello. Le torri costiere di Siracusa nella lotta anti¬corsara.
alla famiglia che ne fu proprietaria nel secolo scorso <i7).

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