Grotta Perciata - Siracusa territorio

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
prototipo
Vai ai contenuti

Grotta Perciata

G
GROTTA PERCIATA
In vernacolo Rutta pirciata come pure Rutta pricciata.
Dalla superstrada Siracusa-Canicattini, svoltando al km 11 sulla provinciale che conduce a Cassibile, subito alla nostra destra, notiamo i contrafforti delle ultime propaggini degli iblei, appartenenti alla località Grotta Perciata, già ex feudo <4i>. Qui esistono una serie di grotte molto interessanti vuoi per l'aspetto naturalistico che archeologico ed è da esse che ha preso origine il toponimo; precisamente da quella che viene comunemente chiamata "del Conzo o del Monello" (42).
Una grotta, in genere, è una cavità sotterranea a sviluppo prevalentemente orizzontale. Il vocabolo rutta deriva dal latino arcaico Crupta\ Pirciata (43) in italiano si può tradurre perforata, per cui il significato generale è di grotta presentante fenditure che immettono in altre cavità o di grotta bucherellata.
La grotta più interessante della zona è senza dubbio quella del Monello, così chiamata dal cognome del proprietario terriero su cui insiste il complesso; essa in vernacolo veniva chiamata do' Conzu (che
(40) Noi. Falbo (voi. 1 1353) scrisse Magrentini in una cessione a gabella "di luogo con vigneti. Iel¬le scapole. alberi.case. palmento, conzo. senia (etc. ) siti in feudo Magrentini".
(41) Nei libri della Conservatoria del Regno, la prima investitura compare con Caterina Del Pignone in data 12/2/1465 per vendita da parte di Francesca De Boira. La Del Pignone fu reinvestita il 23/5/1466 per giuramento prestato alla regina Giovanna. Il feudo fu poi proprietà dei Maniscalco fra il 1481 ed il 1537 e dei De Grandi fra il 1537 e il 1812. Il Barone Gaetano Arezzo ne prese l'ultima investitura il 10/3/1812 quale marito di donna Maria De Grandi.
(42) Il Feudo, nei processi di investitura è registrato Grotta Perciata. ma in altri documenti rilevo Delle Grotte Perciate
(43) Di derivazione basso latina. Da un documento francese del 1080 Perder con significato di perforare.
significa strettoia, luogo per certi aspetti largo, ma angusto per contenere parecchie persone). Fìssa presenta un sistema di cavità sotterranee dove fra una moltitudine di stalattiti e stalagmiti, si osservano varietà eccezionali di concrezioni calcaree dette "a peli di calcite" ed altre denominate "orecchie di elefante". Essa si sviluppa in direzione est-ovest, ha due vie d'accesso ed è costituita da un corpo centrale di gallerie ampie lunghe 120 metri e da una serie di gallerie laterali che formano dei sistemi a labirinto. A nord-ovest della caverna denominata finale esiste un proseguo di gallerie ancora da esplorare bene.
"Si ha l'impressione, entrando, di trovarsi di fronte ad una fan¬tasmagorica foresta pietrificata, di capricciosa struttura e ricca di varietà policrome, suscitante emozioni che solo la non comune bellezza può dare. E' come entrare in un mistico tempio orientale che fra anfratti delle montagne par voglia svelare il mistero della vita stessa. Stalattiti e stalagmiti spesso assumono lucentezza e strasparenza misteriosa, lasciando intravedere, sullo stimolo della fantasia, mondi inesplorati legati a favolosi incantesimi". Questa caverna rappresenta un bene naturale sfruttabile a scopo turistico. (44) Nella grotta del Gonzo furono trovate ceramiche dipinte a bande rosse, marginate di nero su fondo giallino, formanti riquadri ampi entro i quali compaiono triangoli tratteggiati neri. Il tipo di decorazione si trova solo negli orci piriformi grandi ad anse minuscole (45). Questa ceramica è classificata dell'inizio dell'età del rame e caratterizza il cosiddetto "stile del Conzo".
Dalla grotta del Gonzo, nelle quali si mescolano senza divisione
( 44) Il complesso infatti non ha nulla da invidiare alle più propagandate grotte nazionali ed inter¬nazionali. Purtroppo da anni si parla di fruizione al pubblico di questa grotta ma le proposte politiche non sono state tramutate in realtà: sistemazione dell'ingresso, allargamento del percorso e rettifica delle pendenze, illuminazione elettrica, parcheggio e servizi, sono ancora da progettare.
(45) Tini. Giacimenti dell'età del rame in Sicilia e la scultura tipo Conca d'Oro, in Boll. Pai. It. XIII. 1960-61
stratigrafica tutti i tipi ceramici della prima, media e tarda età del rame, proviene anche una bella testa di mazza globulare con foro cilindrico, in marmo, di un tipo ben noto a Traina, ma di cui si erano trovali pochissimi esemplari in Sicilia. Depositi della stessa età sono in un'altra grolla vicina, la grotta Genovese e in una quarta grotta, la Palombaro, che si trova invece presso Belvedere, a pochi chilometri da Siracusa (46).
Si può affermare che fra la Cavagrande del Cassibile ed il vallone Cavadonna, nei contrafforti rocciosi delle pendici degli altipiani e nelle cave, esiste una un'enorme quantità di grotte di cui poche sono naturali mentre molte sono scavate dall'uomo, o ex novo o sfruttando preesistenti minori anfratti naturali. Di esse, la maggior parte, furono adibite a tombe, ma non mancano quelle utilizzate a scopo abitativo, sia da singole persone o da gruppi familiari, come pure spelonche capaci di ospitare delle comunità.
In quest'area troviamo trogloditi nel periodo preistorico come pure nei primi secoli del cristianesimo e poi in epoca bizantina.
Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che le grotte con stalattiti e stalagmiti erano ricercate e frequentate dagli uomini primitivi in quanto esse rappresentavano un deposito naturale di armi. Le concrezioni cristalline calcaree, in mancanza di selci, venivano utilizzate come armi.

Torna ai contenuti