Chiusazza
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CIIIUSAZZA
Chiusa sta per chiusura, terreno chiuso con muri a secco o co¬munque recintato. Nel tempo vari furono i motivi che portarono alla formazione delle chiuse fra i quali quello di lasciare buoi, pecore, cavalli al pascolo senza l'onere di una custodia fissa; come pure quello di costruire un riparo e non far danneggiare i campi coltivati agli animali. Un altro motivo fu quello di togliere le rocce dei terreni e nel contempo costruire recinzioni per delimitare stabilmente gli appezzamenti di terreno.
Il dispregiativo Chiusazza indica comunque non tanto la chiusu¬ra quanto il tipo di terreno recintato che si presenta difficile da coltivare e di poca resa economica. In alcune grotte di questa località
(47) Il Feudo ("avadonna apparteneva alla giurisdizione della Camera Regitiale. Per antico possesso apparteneva a Simone Moncada ed a sua moglie Damieta. Don Filippo De Naro di Siracusa acquistò questo feudo dai coniugi suddetti (noi. Giovanili Lippo: 5/3/1439. in Palermo). I contini allora erano: Monastero. Candicatini. Benali ed altri. La vendita fu di 120onze d'oro. Dal 1559 le investiture del feudo Cavadonna vennero prese insieme a quelle del feudo Magren- tini. Altre investiture: 1607 Francesco Falcone, 1615 Bartolomeo Falcone. 1623 Luca Falcone 1657 Violante Falcone e Montaperto. 1674 Giovanni Francica e Nava, 1721 Ignazio Francica Nava. 1755 Giuseppe Francica Nava e Montalto. 1788 ultimo investito fu Giovanni Francica Nava e Montalto. Barone di Bondifè.
( 48) Nelle zone pianeggianti e lungo il vallone troviamo terreni fertili e ubertosi con impiantati mandorli e. recentemente, agrumi. Una buona parte di detta località è piuttosto brulla, con rocce affioranti e punti radi di magro terreno agricolo. Qui troviamo basse piante di ulivi, ab-bandonate dall'uomo per la scarsa resa economica e già pressoché inselvatichite.
Una di queste, detta proprio della Chiusazza ha dato possibilità di studio rilevanti in quanto ha permesso il meticoloso controllo della successione stratigrafica del terreno. Si è potuto così notare un superiore strato di età greca che ci dà certezza di culto sacro dentro la grotta. Seguono due strati dell'età del bronzo (media e prima) e tre strati dell'età del rame (tarda, media, iniziale) quindi l'ultimo strato appartenente al neolitico superiore (facies di Diana circa 3.000 a.C.) (49).
Circa poi i culti sacri nelle grotte in periodo greco dobbiamo al¬tresì dire che vi sono, nella documentazione storica, ampie testimonianze di luoghi sacri che tra l'altro costituivano valvole di sfogo in momenti di tensioni sociali, militari o religiosi. "La tradizione del magico predilige e sceglie luoghi isolati dal tessuto abitativo, perché hanno il potere suggestivo di porre l'uomo a diretto contatto con il divino o il demoniaco ed è anche a queste esigenze che rispondono logisticamente le peculiarità di molti siti rupestri <50).