Belfronte
B
BELFRONTE
In vernacolo Bellajfrunti. Ex feudo ai piedi della collinetta di Belvedere, lungo l'Anapo fra Capocorso e Muragliamele. Qui le acque dell'Anapo, fino al secolo scorso si perdevano fra i sassi del letto per poi ricomparire ai pantani.
Le mie ipotesi sull'origine del toponimo sono abbastanza fragili, purtuttavia non esporle significherebbe rendere ancora più difficile questo tipo di ricerche.
11 toponimo, se deriva dal basso latino, potrebbe significare "quel che sta davanti è bello", "bel paesaggio" <i36>; se deriva all'arabo (blat e hafran) significherebbe "acquedotto dalle lastre di pietra" "lussimi, sajuni con lastre di pietra" d37> (penso in riferimento all'acquedotto Galerme anziché alla cava ora detta di Muragliemele che si credette allargata in periodo greco siceliota ad opera dagli schiavi).
Degli antichi documenti si può rilevare che questo feudo, dal XVI sec. in poi, risulta unito a mezzo feudo Diddino ins» e ciò fino a quando, nel XIX secolo, non venne scisso definitivamente.
Ai riveli rusticani fu dichiarato dall'allora proprietario barone Calcedonio Navanteri.
In un allo del 1720 si fa menzione del feudo "Aldino o Belfronte". Penso si tratti di un errore del notaio Polizzi che volendo tradurre in italiano "Diddinu" lo pensò derivato dal siciliano "di Dinu" < 13s>> traducendolo in "di Aldino".
( 136) Confronta con il toponimo Belvedere.
(137) L'ing. Vito Moschetta mi disse di aver rintracciato resti di una derivazione dell'acquedotto di Galerme verso Belfronte. risalente al periodo bizantino, ma non ebbi modo di constatare ciò a causa dell'improvviso trasferimento dell'informatore.
( I3R) L'altro mezzo feudo era accorpato al feudo di monte ("limiti.
Da un atto del notaio Falbo (voi. 11350 dell' 1/12/1672) sembra che parte del feudo Belfronte in quel periodo, doveva essere tutt'uno con il feudo di ( arancino: gabella concessa dai coniu¬gi Prinzi a Caterina Savona per "un luogo con terreno scapolo, alberi di diversa sorta e di ulivi siti nel territorio di questa città di Siracusa e nel feudo Carangini e Belfronte il quale luogo concesso a bonifica, detta Savona dice di aver visto e conosciuto*.
( 139) "Suor Maria Crocefissa Giustiniana, abbadessa del veti. Monastero di S. Benedetto aggregato al Monastero di S. Chiara di questa città di Siracusa gabella, per tre anni, a don Pietro Verna un feudo chiamato di Aldino o di Belfronte esistente in questa città con tutte le capre,ovili, acque, fonti, pozzi d'acqua, pascoli, erbaggi, lidaggi. terre e rimanenti altri proprietà e como¬dità pertinenti al predetto feudo, tutto l'intero pascolo di detto feudo, tanto l'erba quanto le piante selvagge e domestiche ad effetto di pascolare ogni genere di bestiame nel quale predet¬to feudo detto gabelloto possa e voglia seminare anche le foglie del mortellito o cistinco ed anche di ciaramidaro ... (per) onze 107 di gabella che detto gabelloto dovrà pagare a detto monastero ..." (notaio Polizzi: voi. 11674. del 24 aprile 1720).