Ferla
Ferla,Sr. - La Chiesa Madre -
La Chiesa Madre è l'unica chiesa parrocchiale di Ferla ed è dedicata a San Giacomo Maggiore Apostolo.Il suo sito nasconde antichissime testimonianze: recenti scavi hanno messo in luce il nucleo di una necropoli ellenistica all'interno del suo perimetro.Alcuni anni fa durante i lavori di pavimentazione della piazza furono scoperte tombe cristiane che starebbero a documentare la persistenza di un centro abitato nello stesso sito. La chiesa attuale fu ricostruita, dopo il terremoto del 1693, sullo stesso perimetro della precedente, la quale doveva essere di tipo rinascimentale.La ricostruzione avvenne a spese del marchese della Ferla secondo un impianto a mono navata. La chiesa è caratterizzata da una muratura imponente fortemente sostenuta da robusti contrafforti, sui due lati. Il prospetto costruito da due ordini architettonici (il primo dorico, il secondo ionico) forse non fu mai completato. Il terremoto del 1848 dovette totalmente cancellare la parte incompleta del terzo ordine.Successiva è la costruzione della torretta dell'orologio costruita su un contrafforte, sul lato nord. Tutto il paramento murario è realizzato con conci squadrati di pietra da taglio. Sul portale principale, di stile corinzio, campeggia lo stemma civico.L'interno, di ampie dimensioni ha tre cappelle per ogni lato.La Chiesa è dotata di un archivio che raccoglie atti, manoscritti e documenti in pergamena a partire dal 1500. L'apparato decorativo degli stucchi e delle sculture è di stile corinzio.
Tav. V.
Progetto di edifizio per le scuole comunali di Ferla.
( Da le MEMORIE DI UN ARCHITETTO - Torino - Periodico di architettura diretto dall' Arch. Prof. Adolfo Frizzi — Vol. XV. Fase. IV. V. ).
L'Arch. Avolio da Siracusa ha voluto comunicarci un altro dei suoi diligenti lavori, l'adattamento a scuole femminili di una parte dell'ex monastero di Feria del quale ne ebbe incarico dall'Ing. V. Moscuzza che nell'occasione gli rilasciò un attestato di stima.
Le classi sono situate al primo piano, essendo già adibiti ad altri usi i locali del piano inferiore.
L' Avolio si interessò in modo particolare della fronte sulla nuova via, cercando di conservare le preesistenti aperture.
I lavori furono studiati in modo da poter essere eseguiti in due distinti periodi, nel secondo dei quali compiendo tre nuove aule sulla residua area della Chiesa attuale, come indica il disegno.
Il tecnico, che giudica questo lavoro, è d'uopo si renda interprete della preoccupazione del progettista, il quale con spesa mitissima ha dato veste architettonica ad un muro di monastero avente aperture disposte senza alcun nesso, e studiando il modo di evitare i piccoli risarcimenti di muratura, che per quanto ben fatti, danno luogo sempre a lesioni. Perciò ricorse al partito delle finestre bifore, le quali, mentre hanno fatto rispettare quasi tutti i muri divisorii esistenti, daranno alle aule la massa di luce necessaria ed al prospetto il carattere competente al genere di edifizio. (L'Inge¬gneria Moderna - Anno VII N. 2).
Il progetto quantunque elaborato in brevissimo tempo, fu munito di tutti gli alligati prescritti dal Regolamento delle opere pubbliche per conto dello Stato.
Il preventivo di spesa ammonta a L. 27.000, di cui L. 1 1.200 per la facciata principale, la scala, la ritirata e la sistemazione delle prime quattro aule e L. 15.800 pei prospetti sulle vie Corso e Monastero, le tre aule supplementari ed il corridoio centrale.
TAV.VIII.
Edicola per la Famiglia Lantieri nel cimitero di Ferla.
(Da le MEMORIE DI -UN ARCHITETTO - Annata XII - FasC. VIII).
Lo studio della Cappella gentilizia di Ferla è dovuto al nostro collaboratore Sig. Avolio, esperto ed accurato disegnatore, che mentre s'interessa appassionatamente di arte edilizia e di architettura, tratta in diverse monografie a stampa delle più importanti quistioni economiche riflettenti la sua città natale, Siracusa.
L'edicola Lantieri in corso di esecuzione è stata prevista per la spesa di L. 3000, non comprese le fondazioni.
Il prospetto principale è tutto in pietra da taglio.
L'interno è semplice e severo, in armonia con la facciata. Notansi dodici colombari, sei per lato. Alla parete che fronteggia l'ingresso, si addossa il piccolo altare di rito. Il pavimento di quadrelli della ditta Patriarca di Catania; la volta di pietrame arenario e cemento. Le falde dei pioventi sono in calcestruzzo di cemento rivestite di quadrelli.