Ugolini Giuseppe brigadiere - a-carabinierieroi

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Ugolini Giuseppe brigadiere

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BRIGADIERE GIUSEPPE UGOLINI nato a Torgiano (Perugia), Umbria il19 marzo 1885
Medaglia d'oro al valor Militare alla Memoria Milano, 23 giugno 1920 R.D. 21 luglio 1920



a Lui è intitolata la sezione di Caltanissetta
Medaglia  d'oro al valor Militare alla Memoria





con la seguente motivazione:
"In un giorno di grave perturbamento dell'ordine pubblico, fatto segno all'aggressione di un forte nucleo di malviventi, mentre si trasferiva da solo al posto ove era stato comandato, respinse con fierezza, sebbene gravemente ferito al viso e bersagliato da numerosi colpi di rivoltella, l'ingiuriosa imposizione di cedere le armi. Nella tragica lotta che ne seguì si difese eroicamente, riuscendo ad atterrare cinque dei suoi aggressori, finché, ripetutamente colpito, cadde esanime e del suo corpo l'insano furore degli avversari fece brutale scempio. Col proprio sacrificio, segnò una pagina di superbo valore, un incancellabile esempio per la scuola del dovere."
STORIA
                           Chi era  “ G. UGOLINI “
Il V.b.  G.  Ugolini  nasceva a Forgiano-Deruta ( Perugina )  il 19 marzo 1885.
Si arruolò, giovanissimo nell’Arma e dopo aver frequentato la scuola sottoufficiali ne usciva con il grado di vice-brigadiere per essere destinato alla Stazione di Milano Lambrate. Nel giugno del 1922 in città era  in atto, ormai da dieci giorni uno sciopero dei ferrovieri affiancati da da circa ventimila operai che si diedero anche al saccheggio e ad atti vandalici. Il  23 giugno 1920 il V.b. Ugolini fu comandato di trasferirsi alla Stazione CC di v.le Brianza, nel tragitto un gruppo di manifestanti facinorosi si avvicinarono al militare imponendogli di consegnare le armi. Al suo netto rifiuto i malviventi lo aggredirono ferendolo al volto con arma da taglio e successivamente lo facevano segno con numerosi colpi di arma da fuoco. Pur ferito gravemente abbatteva cinque dei suoi aggressori ma un  colpo mortale alla nuca lo privava della vita mentre la folla inveiva orrendamente depredandolo e seviziandolo. Il suo fulgido atto eroico è di esempio per la scuola del dovere che il carabiniere è sempre portato a rispettare quale custode dell’Istituzione,  gli valse  la Medaglia d’Oro alla Memoria con la seguente motivazione:

                   <<  In un giorno di grave  perturbamento dell’ordine pubblico, fatto segno all’aggressione di un forte nucleo di malviventi, mentre si trasferiva da solo al posto ove era stato comandato, respinse con fierezza,    sebbene gravemente ferito al viso e bersagliato da numerosi colpi di rivoltella, l’ingiuriosa imposizione di cedere le ami. Nella tragica lotta che ne seguì si difese eroicamente, riuscendo ad atterrare cinque dei suoi aggressori, finché, ripetutamente colpito, cadde esanime e del suo corpo l’insano furore degli avversari fece brutale scempio. Col proprio sacrificio, segnò una pagina di superbo valore, un incancellabile esempio per la scuola del Valore   >>     Milano, 23 giugno 1920


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