Giordano Calcedonio corazziere - a-carabinierieroi

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
Carabinieri Eroi
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Giordano Calcedonio corazziere

G

CARABINIERE CORAZZIERE CALCEDONIO GIORDANO Nato a Palermo l'11 luglio 1916,
morto alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944



Medaglia  d'oro al valor Militare alla Memoria
a Lui è intitolata la sezione di Palermo


Arruolatosi nell'Arma dei carabinieri, Calcedonio Giordano era in forza alla Legione di Roma come Corazziere. Aveva avuto modo di continuare a studiare e, conseguito il richiesto titolo di studio, il giovane ottenne di frequentare la Scuola allievi ufficiali di Firenze. Per il sopraggiungere dell'armistizio, non riuscì a completare il corso e decise di raggiungere la Capitale. A Roma occupata dai tedeschi, il giovane entrò presto a far parte della formazione partigiana costituita con i militari sbandati dell'Arma dal generale Filippo Caruso. Nella motivazione della ricompensa al valore si legge che il giovane carabiniere "noncurante dei rischi cui si esponeva, portava a compimento valorosamente le numerose azioni di guerra affidategli". Giordano cadde nelle mani della polizia nazifascista sul finire del gennaio 1944. Per due mesi fu sottoposto a torture sopportate stoicamente e, infine, trucidato alle Fosse Ardeatine.

http://digilander.libero.it/secondaguerra/ardeatine.html

http://www.carabinieri.it/Internet/Arma/Curiosita/Non+tutti+sanno+che/R/21+R.htm

FOSSE ARDEATINE I Carabinieri nella RESISTENZA E GUERRA DI LIBERAZIONE



STORIA
Fosse Ardeatine: all'imbrunire del 24 marzo 1944 ebbe inizio l'eccidio.
Le gallerie della vecchia cava di pozzolana, ove i martiri vennero condotti e trucidati, furono poi occultate dalle SS mediante il brillamento di alcune mine che provocarono la frana della volta. Ad esecuzione avvenuta risultò che vi furono 5 trucidati in piu, 335 anziché 330. Fra le vittime ben dodici militari dell'Arma, tutti appartenenti al Fronte Clandestino di Resistenza:  ten. Col. Giovanni Frignani, ten. Col. Manfredi Talamo, maggiore Ugo De Carolis, cap. Raffaele Aversa, ten. Genserico Fontana, ten. Romeo Rodrigues Pereira, maresciallo d'alloggio Francesco Pepicelli, brig. Candido Manca, brig. Gerardo Sergi,
corazziere Calcedonio Giordano,  car. Augusto Renzini, car. Gaetano Forte.
Alla loro memoria degli eroi, è stata concessa la Medaglia d' Oro al Valor Militare.
(col. © dr Giancarlo G. Martini)
Allorché il 23 marzo di quell'anno l'esplosione di un ordigno fatto brillare a Roma in via Rasella da un elemento dei G.A.P. (Gruppo di Azione Partigiana) provocò la morte di 33 militari tedeschi, Hitler ordinò la facilazione di 10 italiani per ogni tedesco ucciso. L'eccidio ebbe luogo all'imbrunire del giorno successivo alle Fosse Ardeatine: tra le vittime ben dodici militari dell'Arma, tutti appartenenti al Fronte Clandestino della Resistenza e già arrestati dalle SS germaniche, che invano li avevano torturati perché rivelassero i piani ed i nomi dell'organizzazione partigiana dei Carabinieri. Essi furono: tenente colonnello Giovanni Frignani, tenente colonnello Manfredi Talamo, maggiore Ugo De Carolis, capitano Raffaele Aversa, tenente Genserico Fontana, tenente Romeo Rodriguez Percira, maresciallo d'alloggio Francesco Pepicelli, brigadiere Candido Manca, brigadiere Gerardo Sergi, corazziere Calcedonio Giordano, carabiniere Augusto Renzini, carabiniere Gaetano Forte. Alla loro Memoria venne concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare.

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