Fardelli Mario appuntato
APPUNTATO MARIO FARDELLI Nato a Caira, frazione di Cassino.
Il 30 giugno 1963, nel corso della prima guerra di mafia (che caratterizzò i primi anni 60’), una Giulietta Alfa Romeo imbottita di tritolo e parcheggiata nei pressi dell’abitazione di un parente del boss mafioso Salvatore GRECO, esplose provocando la morte di sette servitori dello Stato, tra Carabinieri, Poliziotti e Artificieri.
Nell’esplosione in contrada Ciaculli, rimasero uccisi il Tenente dei Carabinieri MARIO MALAUSA, i Marescialli Silvio CORRAO e Calogero VACCARO, gli Appuntati Eugenio ALTOMARE e Marino FARDELLI, il Maresciallo dell’Esercito Pasquale NUCCIO, il soldato Giorgio CIACCI.
Alla notizia della sua morte di Fardelli forte fu lo sgomento e la rabbia per la morte così atroce di un proprio compaesano
"Era il 30 giugno 1963, quasi a sera, eravamo circa cento persone tutte assiepate nella locale sezione D.C. di Caira, tutti attenti e commossi nel vedere in diretta televisiva l'elezione del papa Pio VI quando la diretta stessa venne interrotta da un'edizione straordinaria del "comunicato" che diede la notizia del terribile attentato, senza però fare nessun tipo di nome.
Mentre si commentava il tragico evento, dopo un bel po' arrivarono a Caira dei carabinieri che chiesero a noi ragazzi seduti quasi dinanzi all'attuale Posta, dove abitava la famiglia Fardelli. I carabinieri parlarono con uno zio, Francesco, che si preoccupò lui di dare la tragica notizia ai familiari. Subito in paese si sparse la voce. Tutti corremmo in Via Pila dove risiedeva la famiglia per rendere omaggio e cordoglio. Tanta tristezza avvolse il paese intero in pochi minuti.
La salma proveniente dalla Sicilia, giunse il 3 luglio alle ore 22 alla stazione ferroviaria di Cassino. A riceverla c'erano un gruppo di carabinieri, alcuni familiari e parecchi amici e conoscenti. "Una volta raggiunta Caira, le spoglie sono state deposte e vegliate nella camera ardente allestita nella cappella mobile, colà funzionante dallo scorso mese di novembre, cioè da quando ebbe a verificarsi la sciagura del crollo del tetto della chiesa in muratura".
Ricorda l'allora consigliere comunale Prof. Giuseppe Del Greco: "La sera dell'arrivo della salma feci, insieme ad altri tre collgehi consiglieri comunali, la veglia funebre all'interno della tenda allestita a camera ardente".
Parteciparono alla funzione funebre, celebrata la mattina del 4 luglio vero le ore 9, oltre alle massime autorità locali e provinciali, l'intera popolazione della frazione di Caira e abitanti del centro di Cassino.
"La piazza adiacente la chiesa era stracolma, tutto il paese volle salutare Marinuccio. Lungo la strada erano presenti tante corone di fiori tutte tricolori, portate dai molti giovani del paese che parteciparono emozionati alla celebrazione funebre".