Scapaccino Giovanni Battista - a-carabinierieroi

Antonio Randazzo da Siracusa con amore
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Scapaccino Giovanni Battista

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http://www.carabinieri.it/Internet/Arma/Curiosita/Non+tutti+sanno+che/S/10+S.htm


Carabiniere (Incisa Belbo, ora Incisa Scapaccino, 15 febbraio 1802 - Les Echelles, Savoia, 3 febbraio 1834) - Si arruolò volontario il 13 dicembre 1822 nel Reggimento "Piemonte Reale Cavalleria" divenendovi sottocaporale il 1° aprile 1829 e caporale il 1° luglio dello stesso anno. Prossimo al congedo, per ultima ferma, il 16 gennaio 1830, passò nel Corpo dei Carabinieri e fu destinato alla Stazione di Les Echelles, in Savoia. Nel 1833 un corpo armato di fuorusciti tentò di invadere la Savoia per accendervi la rivolta. Fallito un primo tentativo su Annecy, una colonna di circa cento armati, nella notte sul 3 febbraio 1834, varcò il confine raggiungendo di sorpresa il villaggio di Les Echelles, occupandolo.

Nella notte alta, il carabiniere Scapaccino, di quella Stazione, ignaro di quanto era accaduto, tornava a cavallo da Chambery, dove si era recato per servizio. Nonostante la località fosse già occupata, il carabiniere tentò ugualmente di forzarne l'ingresso. Circondato dai ribelli, gli fu ingiunto, sotto la minaccia delle armi, di aderire spontaneamente alla loro causa e di gridare "Viva la repubblica". Ligio al proprio dovere e pur consapevole che dalla risposta dipendeva la sua vita, il carabiniere oppose un fiero rifiuto, spronando il cavallo nella speranza di superare il cerchio degli armati. Fu un tentativo vano: due fucilate ne troncarono la giovane esistenza.
Con sovrana concessione del 6 giugno 1834 alla Memoria del carabiniere venne conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:
"Per aver preferito di farsi uccidere dai fuorusciti, nelle mani di cui era caduto, piuttosto che gridare viva la repubblica a cui volevano costringerlo, gridando invece viva il Re. - Ponte des Echelles, 3 febbraio 1834".

Il comportamento dei carabiniere Scapaccino venne reso noto all'Esercito con il seguente Ordine del giorno del Ministro della Guerra:
"Il carabiniere a cavallo Giovanni Battista Scapaccino I, nativo di Incisa, provincia d'Acqui, d'anni 32, ritornava da Chambéry alla sua stazione di Echelles nella notte delli 3 corrente.
Ignaro dell'ivi occorso durante l'assenza di lui in servizio, cadde sgraziatamente in mezzo alla banda rivoluzionaria, che aveane invasa la caserma. Afferratene dai rivoltosi le redini del suo cavallo, gli venne minacciosamente intimato di riconoscere la loro bandiera, e salutarla cogli evviva alla repubblica, ch'essi pretendevano di sostituire al governo del Re. La morte era cosa certa, istantanea, inevitabile se nol facea! Macchiavasi il suo onore sei cedeva! Questo valoroso soldato non esitò un istante! E grido di "Viva il Re" ch'ei lanciò animoso, suggellò la sua incorruttibile fede, e fu il segnale del suo eccidio!

Due colpi di fucile gli schiusero la tomba dei prodi, ed innalzarono per sempre glorioso il nome di lui. Militari d'ogni grado e d'ogni arma! Eroico è il tratto! Ogni tessuto di squisita lode troverebbesi sempre deficiente al paragone dei senso interno che desta la semplice esposizione del fatto! Stupendo è l'esempio! Ei prova cosa possa virtù vera in cuor robusto! Ma ogni riflessione diverrebbe superflua quando si parla all'esercito piemontese, per cui l'onore è tutto ed il valor natural dote della Nazione! Non ve ne farò quindi alcuna, e solo di che l'ottimo Sovrano volle che la Medaglia d'oro, che a sì gran diritto spettata sarebbe allo Scapaccino, se un miracolo salvata gli avesse la vita, concessa sia alle onorate sue ceneri, e passi in perpetua proprietà della di lui famiglia. Siccome, poi, per essere egli morto celibe, non gli sarebbe applicabile l'annua pensione, dal regolamento d'istituzione di tal distintivo concessa alla vedova ed ai figli del militare fregiato, nei termini ivi spiegati al paragrafo 14, la M.S. in considerazione del vero eroismo dell'azione vi derogò espressamente ordinando che passi ai genitori di lui, Biagio Scapaccino e Margherita Allia, vita loro natural durante.

Militari piemontesil In qualunque circostanza si presenti nel momento del massimo periglio ricordatevi del prode carabiniere che non dubitò d'incontrare morte certa, anziché mancare al suo onore e tradire neppure col labbro la propria fede. Rammentatevi che un pugno di forti vostri commilitoni della brigata Savona non titubò neppure un istante ad assalire quadrupla forza che tosto fugò e disperse purgandone la frontiera. Con qual occhio e con quanta patema cura il vostro Re vegli su di voi e sulle vostre famiglie, non occorre ch'io ve lo annunzi: ve lo dicono i fatti".

Per essere stata istituita con Regio Viglietto del 20 marzo 1833, la Medaglia d'Oro al Valor Militare conferita al carabiniere Scapaccino fu la prima ad essere assegnata ad un militare dell'Esercito sardo-piemontese, divenuto Esercito italiano con Regio Decreto del 4 maggio 1861.

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