Trombadori Francesco
GENIUS
Francesco Trombadori
Natura morta con anatra e cavolo nero, 1932
Francesco Trombadori
Fanciulla nuda, 1939
Francesco Trombadori
Francesco Trombadori nasce a Siracusa il 7 aprile 1886. Nel 1907 si trasferisce a Roma e inizia a frequentare l'Accademia, dove è allievo di G. Cellini. Durante il periodo degli studi conosce Mario Broglio, Amerigo Bartoli, Carlo Efìsio Oppo e Virgilio Guidi. Nel 1911 si tiene nel foyer del Teatro Massimo a Siracusa la prima mostra personale del giovane artista, che esordisce con opere postimpressioniste. Tra il 1912 e il 1913 frequenta lo studio di Enrico Lionne. Realizza in questo periodo opere di matrice divisionistica come Canzone siciliana, firmata con lo pseudonimo Franz Trombadori da Ortigia, che viene esposta nel 1914 alla II Mostra della Secessione Romana. Nel 1915 parte per la guerra come ufficiale di fanteria. L'anno successivo viene ferito a Gorizia e lascia il fronte. Tra il 1917 e il 1918 partecipa alla II e alla III Esposizione d'Arte di Palermo. Al termine della Prima Guerra Mondiale la fase divisionista approda ad esiti di straordinaria qualità pittorica. Nei primi anni Venti, dopo essersi dedicato allo studio dei maestri del Rinascimento, entra in contatto con i gruppi di "Valori Plastici" e "La Ronda" e conosce De Chirico, Martini, Socrate, Ceracchini e Francalancia. Nel 1923 espone con Socrate e Donghi alla II Biennale romana. In questo frangente si avverte un cambiamento nella sua pittura che, specialmente in Ritratto di signorina, raggiunge un particolare equilibrio purista. Dal 1924 la sua pittura si volge al recupero di un esatto ordine figurativo. Nel 1925 realizza una serie di nitide nature morte, evidente testimonianza di una ricerca di precisione linguistica che l'artista compie, ispirandosi ai maestri secenteschi della Still-lif olandese, attraverso una analisi minuta e penetrante dell'oggetto. Due di queste opere vengono esposte Fanno seguente alla prima mostra del Novecento affiancate da Nudo Neoclassico, vera e propria dichiarazione poetica in cui si ritrovano i caratteri peculiari della sua pittura: antiretorica, silenzio dell'immagine e nitidezza della visione. Dal 1929, dopo aver preso parte alla seconda mostra del Novecento, è invitato nel corso degli anni Trenta a diverse edizioni delle Mostre del Sindacato Laziale, della Quadriennale di Roma, e della Biennale di Venezia. In questo periodo sono predominanti nei quadri di Trombadori i temi dei paesaggi e dei nudi. Dal 1942 si affiancano a questi rassicuranti soggetti immagini di guerra, come Paracadutisti, Sbarco d'un pilota ferito e Decollo di un Cant Z 501 (esposto alla XXIII Biennale di Venezia), attraverso le quali l'artista esprime il proprio disappunto per gli orrori del conflitto bellico e la sua indifferenza al regime fascista. Nel secondo dopoguerra la pittura dell'artista subisce un'ulteriore trasformazione: sono di questo periodo le sue prime vedute di città, di atmosfera metafisica, e i suoi paesaggi romani, semplificati e avvolti da una luce astratta. La produzione artistica di Trombadori prosegue nel 1959 con la serie delle piazze romane, tra cui spiccano le immagini di Piazza del Popolo, di Campo dei Fiori, di San Giovanni e del Campidoglio, per chiudersi con La casa dei fichi d'India, l'ultimo omaggio dell'artista alla sua terra d'origine.
Francesco Trombadori muore a Roma il 26 agosto 1961.
(FB)